di E. M.
Dalle premesse la serata si prospettava elettrica, dopo che l’opposizione aveva chiesto di inserire all’ordine del giorno la discussione sul discorso tenuto dal presidente Jarach al Tempio Centrale a Rosh HaShanà. Ma è stata la concretezza dei contenuti, alla fine, a caratterizzare la seduta di Consiglio dell’11 ottobre: la relazione di Rav Roberto Della Rocca sul nuovo Centro Studi e Formazione (leggi qui) e la relazione finanziaria di Alberto Foà, che ha presentato i dati a consuntivo fino al 30 settembre 2011.
La relazione di Rav Della Rocca è stata introdotta da un intervento di saluto del presidente Jarach “Il Centro Studi e Formazione è una pietra miliare nei rapporti con l’UCEI, che finalmente porta a Milano un settore strategico di rilevanza nazionale. Dalla presenza di Rav Della Rocca nella nostra Comunità trarrà beneficio tutto il Nord Italia; in collaborazione con il Rabbinato centrale e Rav Arbib saprà rispondere alle attese”. Della Rocca ha quindi esposto il progetto che, ha sottolineato, “è una scommessa che richiede l’appoggio non solo logistico della Comunità di Milano, ma un impegno a sviluppare le nuove strategie durante tutto l’anno, nella vita di ogni giorno”.
Applaudito e valutato molto positivamente da quasi tutto il Consiglio, il progetto ha suscitato qualche perplessità nell’opposizione. “Dubito molto sulle ricadute di questi cicli di seminari sulla vita comunitaria. Mi chiedo se sia così prioritario in un momento di grave crisi economica, in cui settori come l’assisteza sociale, i giovani e il rabbinato hanno più bisogno di risorse”, ha detto Michele Boccia. E Rav Della Rocca: “Il progetto è interamente finanziato dall’UCEI, che ha in cantiere altri quattro progetti strategici dedicati proprio a Servizi Sociali, Giovani, Rabbinato e Scuola. È necessario ragionare sul Management comunitario, perché una maggiore preparazione della leadership avrà ricadute positive su tutti i settori”.
“Finalmente un progetto che ha una ‘visione’, una strategia per il futuro, che non è solo sopravvivenza ma sviluppo attraverso la formazione”, ha commentato Jesurum.
“La vera scommessa sarà verificare la capacità di coinvolgere le persone”, ha detto Raffaele Turiel, che è anche consigliere dell’Unione. “È un ottimo format che risponde alle esigenze di delocalizzazione dell’UCEI”.
Per Raffaele Turiel, con Simin Livian, questa è stata la prima volta in questo Consiglio, subentrati ai dimissionari Walker Meghnagi e Daniela Zippel, dopo una serie di rinunce di altri aventi diritto.
Proprio le dimissioni e le rinunce erano state oggetto di un commento da parte di Roberto Jarach, in Tempio il giorno di Rosh Hashanà, un commento che aveva suscitato critiche per il contenuto, la sede e il momento. Su questo Sara Modena, con altri sei consiglieri, aveva chiesto al coordinatore del consiglio Avram Hason di poter discutere.
“Ha attaccato Meghnagi e Zippel accusandoli di aver tradito il mandato dei loro elettori”, ha detto Modena, “e ha esteso queste accuse ai quattro che non hanno accettato di subentrare. Ha sfruttato un luogo, la Tevà del Tempio Centrale e il giorno di Rosh Hashanà per fare un comizio. Per offese pubbliche chiediamo scuse pubbliche”. È seguito un dibattito, che si è chiuso con le parole di Roberto Jarach. “Tutto è nato dalla Newsletter della minoranza che è stata inviata il giorno prima di Rosh Hashanà. Non ho quasi dormito la notte e poi ho pensato di avere quantomeno il diritto come presidente di dire la verità. Dopo una campagna elettorale combattuta, con in lizza 56 candidati, gli eletti avevano una grande responsabilità. In particolare Meghnagi e Zippel, tra i più votati e unici eletti della loro lista, dimettendosi hanno privato di rappresentanza i loro numerosi elettori. È una questione di sensibilità. Accetto la critica sull’opportunità del mio intervento in quel contesto e di ciò mi scuso”.
“Il dibattito è pretestuoso” ha stigmatizzato Jesurum. “Da mesi l’opposizione sta valutando l’ipotesi di far cadere il Consiglio sfruttando il regolamento che prevede la decadenza in caso di dimissioni di sette consiglieri. Se volete farlo, fatelo una buona volta. Anzi io chiederò la convocazione di una Assemblea in cui noi metteremo sul tavolo le nostre dimissioni a fronte dei risultati conseguiti dalla nostra amministrazione e gli iscritti valuteranno”.
Già, i risultati. Alberto Foà ha preso la parola per aggiornare il Consiglio sulla situazione finanziaria e le vendite immobiliari, presentando lo stato patrimoniale e il conto economico, con il raffronto tra il preventivo e il consuntivo fino al 30 settembre 2011. “La vendita degli appartamenti è stata conclusa per 3.403.000 euro, generando una plusvalenza di 2.895.000 euro a bilancio”. Restano ancora alcuni immobili da vendere, tra cui uno recentemente ereditato del valore di circa 900.000 euro. “Siamo in linea con il preventivo: al 30 settembre siamo a un deficit di 1.090.000 euro”, ben lontano da quei 4.000.000 di pochi anni fa. Si è dimezzata l’esposizione bancaria a vista, la più preoccupante. “Con la situazione attuale, in cui le banche tendono per via della crisi a far rientrare i crediti, soprattutto quelli di soggetti meno garantiti, senza l’accordo con l’INPDAP e la riduzione del debito a vista, avremmo rischiato di dover ripianare i debiti immediatamente”.
Il debito INPDAP, comprensivo di multa e mora, che era stato rateizzato in sei mesi, a fine ottobre sarà saldato con l’ultima tranche di 700.000 euro, “e oggi versiamo regolarmente, ogni mese, i contributi per i dipendenti”, ha detto Foà.
Nell’attivo dello stato patrimoniale ci sono anche i 500.000 euro che la Comunità detiene nel capitale della Fondazione Scuola. “Ribadisco che se la Fondazione versasse alla Comunità il suo capitale di 2.000.000 di euro, a fronte del progetto per il dimezzamento delle rette scolastiche, potremmo già con le iscrizioni di gennaio presentare agli iscritti questa opportunità. Le rette dimezzate innescherebbero il circolo virtuoso di aumentare gli alunni della Scuola e avere quindi più risorse per la qualità del servizio”.
Una notizia negativa viene dall’Agenzia delle Entrate che ha revocato alla Casa di Riposo e alla Scuola la qualifica di Onlus, il che comporta il versamento dell’Irap per circa 160.000 euro all’anno. “Faremo ricorso” ha detto Foà, accogliendo anche il suggerimento di Roberto Liscia di coordinarsi con la Comunità di Roma e con l’UCEI per una linea comune.
La serata si è chiusa con la relazione di Daniele Cohen sulla Giornata europea della Cultura ebraica, il cui bilancio è positivo per la qualità dei contenuti, degli interventi e il successo delle visite guidate condotte da Daniela Di Veroli. “Siamo soddisfatti, anche se le condizioni metereologiche hanno disturbato la manifestazione e condizionato il numero delle presenze. Ma al mattino la sinagoga era gremita, e vorrei rilevare anche la presenza di sette componenti l’amministrazione comunale, in particolare l’incontro con il vicesindaco Guida, oltre ad altre numerose autorità. Il sindaco Pisapia, che al mattino non era potuto intervenire per l’esondazione del Seveso, è venuto nel pomeriggio in forma privata e ha incontrato i ragazzi della Jewbox Radio. È il segno di una collaborazione molto stretta con la città, che è uno dei nostri obiettivi. Dal punto di vista economico, le spese sono state in gran parte assorbite come investimenti per strutture che rimarranno alla Comunità, in particolare alla Radio, e voglio ringraziare un donatore che desidera rimanere anonimo. Ci ha dato 5000 euro”.