Pubblichiamo il comunicato che il Gruppo Lechaim ha letto durante il Consiglio della comunità ebraica di Milano del 23 gennaio.
“Ai Presidenti, al Consiglio, al Rabbino Capo della Comunità Ebraica di Milano
Sapevamo, 3 anni fa, quando ci siamo assunti la responsabilità di una cogestione della nostra Comunità, che avevamo davanti un cammino complesso. L’abbiamo fatto perché avevamo a cuore la nostra Comunità, i suoi drammatici problemi finanziari, al fondo il bisogno di lavorare per un suo rilancio.
In questi anni abbiamo condiviso incontri di Giunta e Consiglio, sempre più simili ad assemblee di condominio, caratterizzate anche da momenti critici. Non possiamo dimenticare, tra l’altro, un inconsulto attacco all’assessore alla scuola, col risultato di rallentare il percorso di innovazione della medesima. Ma abbiamo resistito, tra le tante critiche ricevute da parte di chi ci aveva votato, con altre speranze. L’abbiamo fatto, consci del nostro compito, al di la di divisioni e preconcetti.
Poi, nelle ultime settimane, vari episodi, fra loro consecutivi, di comunicazioni esterne, non concordate (eppure avevamo costituito un gruppo di lavoro ad hoc, per la comunicazione, ai media e alle istituzioni). Così il mondo ha saputo che la Comunità non intendeva partecipare agli eventi del Giorno della Memoria, e poi, nel prendere le distanze da una frase razzista (e il 2018 è per di più l’anniversario delle leggi razziali!) pronunciata da un candidato alle elezioni regionali il nostro Copresidente non trovava di meglio che confermare la sua stima e amicizia nei confronti di quel personaggio. Inutile giustificarsi dicendo che si trattava di interventi a titolo personale. Quando si ha una carica pubblica ogni parola ha un peso diverso. E infatti il razzista di cui sopra ha prontamente ringraziato la Comunità Ebraica per la vicinanza e la solidarietà! Un lapsus la sua uscita? Ma per favore! Oggi si permette di dire che grazie a quella frase è salito nei sondaggi! Complimenti. Ed infine fresca di ieri: il nostro CoPresidente di nuovo a braccetto pubblicamente in un evento per la Memoria con il candidato suddetto, schiera in modo arbitrario la Comunità di Milano a suo sostegno in piena campagna elettorale. E non diciamo che la notizia è stata mal riportata o strumentalizzata dal Giornale perché il giornalista ha riportato professionalmente i fatti.
Da questi episodi la nostra inevitabile conclusione.
Riteniamo che il presidente Besso abbia travalicato gravemente i limiti del suo incarico abusando della sua funzione. Chiediamo al Copresidente Besso di rimettere nelle mani del consiglio il suo mandato e di convocare domani stesso una conferenza stampa in cui riaffermi che la Comunità di Milano è un ente morale e religioso e non ha apparentamenti politici, mantenendo le ottime relazioni culturali e civili di convivenza cittadina e nazionale con le istituzioni. Rispetto all’assessore Romano chiediamo inoltre una mozione di sfiducia per il suo comportamento al di fuori della delega assegnata.
Riteniamo che gli atti richiesti sopra rappresentino il minimo dovuto nei confronti di tutti gli iscritti, per la necessità di ribadire e condividere l’insieme delle regole di convivenza e rispetto reciproco che ci permettano di portare a termine le importanti azioni necessarie per la vita della nostra Comunità.
Shalom. I Consiglieri della lista Lechaim”.