Mancano pochi giorni ormai alle elezioni che il prossimo 25 febbraio, dopo un anno di governo tecnico, segneranno per l’Italia l’inizio di un nuovo ciclo politico.
In questo frangente così delicato e decisivo per le sorti del paese, per l’elettorato ebraico quali sono i candidati che, insieme alle questioni che riguardano l’intero paese, si presentano come portavoce, in Parlamento come nelle Regioni (si vota per i consigli regionali in Lombardia, Lazio e Marche), delle istanze più proprie e sentite dagli ebrei italiani? Quali sono i temi, i punti forti dei candidati che si propongono anche come espressione dell’ebraismo italiano?
Guardando nello specifico alla realtà lombarda e milanese, i candidati a rappresentare la voce ebraica sono sei: tre alla Regione Lombardia e tre alla Camera. Alla Regione si presentano nelle liste di Albertini, Maroni e Ambrosoli rispettivamente Benjamin Kafhi, Maximilian Mairov e Daniele Nahum; alla Camera sono candidati Emanuele Fiano per il PD, Giorgio Sacerdoti per Scelta Civica con Monti, e Alberto Saravalle con Fare per Fermare il Declino di Oscar Giannino.
Chi più chi meno, con ruoli e competenze diverse, tutti e sei sono stati impegnati e attivi nella vita della Comunità, ed hanno alle spalle diversi anni di politica attiva, sia a livello locale che nazionale. Ciò che li accomuna ancora, indipendentemente dalle idee, dalla formazione culturale, professionale, politica, è la promessa del sostegno ad Israele e dell’incremento delle relazioni politiche, economiche e di cooperazione fra Italia e Israele.
Sentiti dalla redazione del Bollettino della Comunità di Milano, ciascuno dei candidati si è presentato sottolineando il proprio background professionale e politico, e i punti forti del programma che porterà nelle sedi istituzionali per le quali si candida.
Candidati al Consiglio regionale della Lombardia
Benjamin Kahfi: sono nato a Tel Aviv 37 anni fa. Ho frequentato la scuola ebraica, il Bnei Akiva ed il Maccabi. Mi sono laureato in scienze politiche con il massimo dei voti e sono dirigente di una nota multinazionale. Nel 2006 sono stato eletto in Consiglio di Zona a Milano, dove ho ricoperto la carica di vice-presidente. Mi sono impegnato per risolvere una serie di problematiche e ottenere risorse in favore dei nostri movimenti. Consapevole della grave crisi, ho deciso di riprendere l’impegno politico e di accettare la candidatura al Consiglio regionale della Lombardia. Non possiamo sottrarci alle nostre responsabilità ma dobbiamo avere il coraggio di cambiare le cose. Mi candido anche per stima nei confronti di Gabriele Albertini, nostro amico, sindaco che ha realizzato il gemellaggio Milano-Tel Aviv, parlamentare schierato con Israele. Se verrò eletto lavorerò per tagliare tasse, sprechi ingiustificabili e per stanziare forti risorse a favore delle nostre associazioni. L’ebraismo deve far sentire la sua voce.
Maximilian Mairov: Sono nato a Milano e cresciuto tra Italia, Israele e USA; mi presento con la Lista Maroni alle elezioni della Lombardia per costruire un futuro migliore. Sono impegnato nell’ottimizzazione dei rapporti tra Lombardia, Israele, USA e altri paesi, e mi interesso, per tradizione famigliare, alla realizzazione nel Mediterraneo di una rete socio sanitaria di pace. Sono inoltre impegnato nella realizzazione di un progetto di cooperazione sanitaria tra Lombardia e Israele – due realtà che posseggono eccellenze sanitarie nel mondo – per garantire alla popolazione lombarda servizi sempre più efficienti ed efficaci, orientati soprattutto al sostegno dei pazienti cronici e anziani, aiutando così le fasce più deboli e bisognose, secondo la migliore tradizione ebraica.
Daniele Nahum: Sono nato a Milano trent’anni fa. Lavoro presso l’Associazione Eclettica&Media. Sono stato per tre anni presidente dell’UGEI. Da vice-presidente della Comunità ho sempre difeso le ragioni di Israele. In occasione della liberazione di Gilad Shalit, su mia richiesta, sono state spente le luci del Castello Sforzesco. Inoltre, grazie al mio intervento, in Regione Lombardia è stata bloccata la mozione della Lega Nord che voleva imporre il divieto della macellazione kasher. Ho stretto un rapporto molto fattivo con l’amministrazione Pisapia, che ha anche portato a compimento i lavori per la sicurezza della nostra scuola e dei ragazzi e degli insegnanti che la frequentano. Se verrò eletto mi impegnerò sui temi inerenti i diritti civili, l’imprenditoria giovanile e la libertà religiosa. Inoltre presenterò un progetto di legge regionale per la regolarizzazione degli stage e l’avvio di start-up giovanili. Infine, mi impegnerò nella ricerca di una sede adeguata per il Benè Akiva e all’Hashomer Hatzair, tramite l’assegnazione dei beni sfitti regionali.
Sono candidato nella lista “Con Ambrosoli presidente – patto civico” per le elezioni regionali – Lombardia.
Candidati alla Camera dei Deputati
Emanuele Fiano: sono nato nel 1963 a Milano, terzo figlio dopo Enzo ed Andrea, di Nedo e Rina. Ho frequentato le scuole della Comunità ebraica e sin da bambino ho vissuto intensamente la vita ebraica, sia in Comunità che, molto, frequentando l’Hashomer Hatzair – il movimento dove si è formata la mia coscienza sionista, laica e progressista. Sono diventato uomo metabolizzando la tragedia della Shoah raccontata da mio padre. Sono fortunato sposo di Tamara e padre di Davide e Michael. Ho vissuto in Israele. Sono architetto. Sono stato consigliere della Comunità dal 1988 al 2000, presidente dal 1998 al 2000. Consigliere al Comune di Milano dal 1997 al 2006. Dal 2006 sono Deputato del PD alla Camera dove mi sono occupato soprattutto di sicurezza, difesa e antifascismo, dicendo a testa alta che quel tempo in cui gli ebrei italiani furono scacciati da tutto non deve più tornare per nessuno. Mi ripresento con il Partito Democratico per l’elezione alla Camera dei Deputati, circoscrizione Lombardia 1.
Giorgio Sacerdoti: mi candido alla Camera con la “Lista Civica con Monti per l’Italia”. Come ebrei milanesi due sono le questioni per decidere il nostro voto: come fare uscire l’Italia dalla crisi rilanciando lo sviluppo del nostro paese; e come rafforzare i rapporti di amicizia e scambi con Israele. Per entrambe, votare la “Lista Civica con Monti”, è una scelta vincente. Come ebreo milanese, impegnato da sempre nella vita comunitaria – come presidente della Comunità nel 1982 al 1990, poi come presidente della Fondazione CDEC dal 2004 e ora anche come consigliere dell’UCEI – con il vostro voto potrò portare in Parlamento una voce ebraica significativa. Monti, come capo del governo tecnico, dalla fine 2011, ha dato un contributo essenziale al salvataggio economico-finanziario dell’Italia; ha le capacità, l’influenza e la credibilità europea per continuare il percorso intrapreso, e contribuire al rilancio dell’economia – per noi e i nostri figli. La sua lista è quella della classe media che vuole reagire al declino. Lo scorso ottobre la visita in Israele di Monti e di numerosi ministri del suo governo, ha rafforzato le reciproche relazioni di amicizia e la cooperazione – il contributo più importante che il nostro paese può dare ad Israele, visto il peso relativo dell’Italia nel mondo. Come deputato ebreo mi batterò perché anche nelle sedi internazionali ed europee l’Italia mantenga una linea filo-israeliana.
Sono candidato n. 5 alla Camera per la “Lista Civica con Monti”.
Alberto Saravalle: discendo da un’antica famiglia di Rabbini e studiosi di Talmud, giunti a Venezia dalla Spagna nel 1492. Porto pertanto sulle mie spalle un’importante tradizione di studio e di pensiero ebraico di cui sono orgoglioso, alla quale ho sempre attinto, continuando a studiare, e che sto cercando di tramandare. Oggi mi sto battendo per costruire un’Italia più civile con la lista “Fare per Fermare il Declino” guidata da Oscar Giannino. Sono nato a Milano nel 1956. Ho studiato giurisprudenza all’Università di Padova, dove ora insegno diritto dell’Unione Europea, e ho proseguito la mia formazione a livello internazionale conseguendo un master all’Università di Cambridge e uno alla Yale Law School. Ho sempre avuto la voglia di costruire e la disponibilità ad accettare nuove sfide. Ho lavorato come avvocato a New York e a Parigi, utilizzando poi le competenze acquisite per fondare uno dei principali studi legali in Italia (Bonelli Erede Pappalardo), di cui oggi sono presidente. Sono sposato e padre e di due figli. Sono candidato al n. 2 della lista “Fare per Fermare il Declino” alla Camera dei Deputati nel collegio Lombardia 1. Il mio impegno non è solo per i temi della giustizia, ma anche – come ho sempre fatto – in difesa dei nostri valori, diritti e della nostra cultura in un momento nel quale, per ragioni interne e internazionali, l’ebraismo in Italia è spesso nell’occhio del ciclone.