La CoReIs per i più diseredati. Partecipa anche la CEM

Giunta e Consiglio

dal sito di CoReIs

Dopo l’iniziativa delle Associazioni Milanesi al Memoriale, alla quale ha partecipato anche la Comunità ebraica di Milano, una nuova raccolta a favore dei più deboli e diseredati della città.

A Milano musulmani e cristiani distribuiscono ai poveri abiti nuovi donati dagli Emirati Arabi Uniti

L’Ambasciata degli Emirati Arabi Uniti in Italia ha affidato alla COREIS Italiana e alla Caritas Ambrosiana la responsabilità di distribuire centinaia di abiti e coperte per le famiglie povere a Milano.

Oggi 21 gennaio 2021, simbolicamente a pochi giorni dal secondo anniversario della firma del documento sulla Fratellanza di papa Francesco e l’imam Ahmad al Tayyeb ad Abu Dhabi, la moschea al-Wahid di Milano ha ospitato la cerimonia di donazione.

Da sinistra: Luciano Gualzetti, direttore Caritas Ambrosiana, Imam Yahya Pallavicini, presidente COREIS, Raffaele Besso, vicepresidente della Comunità Ebraica di Milano, Anna Scavuzzo, vicesindaco di Milano e mons. Luca Bressan, vicario episcopale dell’arcidiocesi di Milano.

 

L’iniziativa è stata sostenuta da Emirates Red Crescent, organizzazione di volontariato affiliata alla Federazione Internazionale della Croce Rossa e del Crescente Rosso, in particolar modo dal presidente della Mezzaluna Rossa degli Emirati S. A. Shaykh Hamdan Bin Zayed.

Il presidente della COREIS, imam Yahya Pallavicini, ha così guidato negli spazi della moschea di via Meda il vicario episcopale dell’arcidiocesi di Milano mons. Luca Bressan, la vicesindaco di Milano Anna Scavuzzo, il direttore della Caritas Ambrosiana Luciano Gualzetti e il vicepresidente della Comunità Ebraica di Milano Raffaele Besso a partecipare come segnale concreto di fratellanza e come testimonianza di “accordo abramico” tra le comunità religiose a Milano.

 

Sono colpita anche dal contesto e dalla forma dell’evento di oggi, che riunisce tutti i rappresentanti delle religioni abramiche in una moschea. Si tratta di una forma di laicità sublime tra ebrei, cristiani, musulmani e istituzioni, valorizzando anche la storica rilevanza internazionale della città di Milano. Stiamo mettendo le basi per affrontare assieme il lavoro che dovremo affrontare dopo la pandemia” (vicesindaco di Milano Anna Scavuzzo)

 

Come afferma papa Francesco nell’enciclica Fratelli tutti, la fratellanza ha bisogno di architetti e artigiani per essere realizzata e oggi si tratta di un tipico segno di questo sforzo dove ci si deve mettere in gioco in prima persona. La fratellanza ci fa andare oltre i nostri schematismi mentali, come gli Emirati Arabi che ci donano un po’ del loro caldo tramite vestiti e coperte pesanti per permettere a molte famiglie di sopravvivere al freddo inverno europeo!” (vicario episcopale dell’arcidiocesi di Milano mons. Luca Bressan)

La religione deve essere sempre a servizio dell’uomo, senza distinzione di credo o origine sociale. Uno dei segni di maggiore speranza è proprio la carità, che alla fine porta sempre un vantaggio a tutti nella società, anche a chi crede di non avere bisogno. Spesso ci capita di percorrere alcuni pezzi di strada insieme anche con i musulmani ed ebrei e ringrazio per questo anche la COREIS Italiana, con la quale camminiamo verso una nuova Milano multireligiosa” (direttore della Caritas Ambrosiana don Luciano Gualzetti)

 

Ho avuto l’onore di essere presente ad Abu Dhabi nel 2019 alla firma del documento sulla Fratellanza tra papa Francesco e l’imam Ahmad al-Tayyeb e sono felice che da allora si siano moltiplicate le occasioni di dialogo, dal simposio internazionale a Roma alla Camera dei Deputati in occasione degli 800 anni dall’incontro tra San Francesco e il Sultano fino a questa iniziativa con la nostra moschea Al-Wahid, che riunisce le religioni e le istituzioni per un modello ambrosiano degli «accordi di Abramo». I più sentiti ringraziamenti all’ambasciata degli EAU e a S.E. Shaykh Bin Zayed per questa azione di bene concreto a servizio di un Bene Superiore” (imam Yahya Pallavicini, presidente COREIS)