La disaffezione che le polemiche dei giorni scorsi lasciava presagire non c’è stata: l’affluenza è infatti in leggera ascesa rispetto alle elezioni del 2012, con 1735 votanti, circa il 37,8%. È ora in corso il conteggio delle preferenze. Secondo il regolamento elettorale, il voto è per i candidati, non per la lista; questa possibilità di “spalmare il voto” è stata ampiamente adottata. In molti hanno anche usato meno delle 9 preferenze a disposizione. Questa sera alle 19.00 la proclamazione degli eletti.
Domenica 22 marzo 2015 – 2 Nissàn 5775 – dalle ore 9.00 alle 21.00, urne aperte per il rinnovo del Consiglio della Comunità ebraica di Milano.
Ai sensi dello Statuto (art. 14, comma 1 e 2), relativamente alle modalità di votazione (elettorato attivo) è necessario far riferimento alla residenza riportata nell’anagrafe della Comunità e, conseguentemente, negli elenchi elettorali estratti dalla stessa.
Le eventuali richieste di variazione di residenza (o di altri dati anagrafici) avrebbero dovuto essere comunicate entro 30 giorni dalla data delle elezioni (Statuto art. 14, comma 2), quindi, nel caso delle elezioni 2015, avrebbe dovuto essere entro il giorno 20 Febbraio. Tutte le richieste di variazione di residenza giunte dopo tale data non possono essere prese in considerazione
Domenica 22 marzo 2015 – 2 Nissàn 5775 – dalle ore 9.00 alle 21.00, urne aperte per il rinnovo del Consiglio della Comunità ebraica di Milano.
PER CHE COSA SI VOTA
Per il rinnovo del Consiglio
della Comunità ebraica di Milano, composto da 17 membri (e non più 19 come in precedenza, a causa di una diminuzione degli iscritti alla CEM).
DOVE SI VOTA
sezione A, via Guastalla 19, Milano
sezione B, via Eupili 8, Milano
sezione C, via S. Mayer 6, Milano (Scuola)
sezione D, via Sally Mayer 6, Milano
(Uffici amministrativi – seggio centrale)
SCHEDA ELETTORALE
Per il rinnovo del Consiglio della Comunità Ebraica di Milano si possono esprimere fino ad un massimo di 9 preferenze. Per le schede che presentano un numero di preferenze superiore a 9, si hanno come non scritti gli ultimi nomi votati (da sinistra a destra e dall’alto in basso) eccedenti il numero dei voti esprimibili.
COME SI VOTA
Il voto si esprime contrassegnando il riquadro alla sinistra del nome dei singoli candidati, anche appartenenti a liste diverse, in quanto il voto è nominale e non di lista. Ogni lista sarà formata al massimo da 9 candidati.
Certificato elettorale
Presentarsi al seggio di appartenenza muniti del certificato elettorale (che arriverà a casa per posta) e di un documento di riconoscimento: carta d’identità, passaporto, patente di guida, permesso di soggiorno.
Per qualsiasi dubbio non esitate a rivolgervi al Presidente di seggio.
Chi non avesse ricevuto o avesse smarrito il certificato elettorale, può richiederne il duplicato presso gli uffici della Comunità, in via Sally Mayer 2, che saranno aperti anche domenica 22 marzo dalle ore 9.00 alle ore 21.00.
Il duplicato dovrà essere richiesto direttamente dall’interessato e non tramite delega. Non potranno essere ammesse eccezioni.
Voto per Corrispondenza
Tutti gli iscritti alla Comunità ebraica di Milano che risiedono fuori dal Comune di Milano, quindi anche nell’hiterland, come pure all’estero, possono votare esclusivamente per corrispondenza.
Lista 1: Programma elettorale di Antonella Musatti, candidato indipendente
La Comunità è da sempre la casa di tutti, un posto accogliente e solidale, che ci unisce e rappresenta in iniziative collettive e che rimane al nostro fianco nelle fasi cruciali della nostra vita. La Comunità è anche la cosa pubblica in cui tutti noi abbiamo il diritto e l’opportunità di partecipare, migliorandola e facendola crescere insieme a noi. Questa è l’idea di comunità che ho sempre seguito, quella che ho trasmesso ai miei figli e ai miei nipoti.
In 67 anni di vita e in 43 di attività professionale, mi sono sempre impegnata per uno scopo: creare situazioni di collaborazione e solidarietà facendo tornare i conti per tutti.
L’ho fatto nei molti anni da manager in Pirelli e l’ho fatto, soprattutto dedicando tutta me stessa, nei 12 anni passati a dirigere la Residenza per Anziani Arzaga.
I risultati sono visibili nello sguardo e nelle parole dei nostri anziani, custodi per eccellenza della memoria storica del nostro popolo, e dei loro figli, che nella Residenza Arzaga hanno trovato una mano tesa e un focolare caldo di affetto, cultura e spiritualità. Insomma, una casa accogliente.
Risultato ottenuto lavorando con chi ci opera e mantenendo il bilancio economico della Residenza in positivo grazie a una gestione attenta e una costante scelta delle priorità.
Una casa dalle fondamenta solide, finanziariamente innanzitutto, ha più possibilità di diventare un luogo dove la vita è piacevole e piena.
Per questo ho deciso di presentarmi come candidata alle elezioni comunitarie e provare a dare il mio contributo nella gestione della grande casa di noi tutti, ebrei di Milano: la nostra comunità.
L’unanimità è aliena alla tradizione ebraica, che è da sempre un coacervo di costruttive iniziative e divisioni. Quando le divisioni si fanno spaccature, quando manca il cemento per continuare a costruire il nostro progetto comune, le fondamenta stesse della nostra comunità ne sono minacciate.
Quando questo comporta lentezza di decisioni, superficiale o mala gestione, ne consegue impoverimento dei fondi per portare avanti le attività fondamentali alla cui missione tutti noi crediamo: educare i nostri figli, prendersi cura dei nostri anziani, aiutare chi è in difficoltà. In una parola, promuovere, regolare e occuparsi dei bisogni materiali e spirituali di tutti gli ebrei che risiedono a Milano.
Per questo mi candido come indipendente:gli obiettivi comuni sono tanti e prioritari rispetto alle differenze nei programmi di liste contrapposte, e prova ne è quanto positivamente attuato in modo condiviso dai membri del precedente consiglio.
Il mio obiettivo è quindi quello di mettere la mia sensibilità e la mia esperienza al servizio di progetti utili alla nostra Comunità, indipendentemente da chi li propone.
Le cose da fare sono tante. Queste sono alcune di quelle che mi stanno a cuore:
Partecipazione, integrazione, unità.
- a) Partecipazione attiva degli appartenenti alla Comunità alla vita “politica” mediante informazione completa, trasparente e tempestiva da un lato e capacità di ascolto dall’altro.
- b) Coinvolgimento nelle decisioni relative a servizi comuni delle varie componenti comunitarie e integrazione degli sforzi compiuti dai vari enti.
Educazione delle generazioni future, Accoglienza e Solidarietà.
- c) Sopravvivenza della Scuola Ebraica perseguendo eccellenza, innovazione didattica e sviluppo culturale ma anche accettando di approfondire soluzioni alternative innovative, interventi di efficienza nei servizi complementari e ricerca di ogni sinergia con le altre scuole ebraiche milanesi e nazionali.
- d) Sostegno ai Servizi Sociali perchè possano intervenire su tutti coloro che sono in difficoltà, sfruttare, dove possibile, i programmi di aiuto regionali e comunali per i segmenti fragili della popolazione.
Pianificazione ed efficienza. Governance.
- e) Sostegno all’attuazione di una pianificazione economico finanziaria basata su chiari obiettivi prioritari e un efficace controllo di gestione.
- f) Assicurare una gestione professionale del Patrimonio Immobiliare per limitarne i costi di gestione e sfruttarne il valore.
- g) Appoggiare una politica organizzativa e delle risorse umane che assicuri capacità di attuazione di quanto stabilito dal Consiglio, professionalità, responsabilità e motivazione da parte dello staff comunitario.
Ognuno di noi è custode della propria identità di ebreo . Ma, come dice il Talmud, nel popolo di Israel ognuno è responsabile per l’altro. E questo non è di nuovo un momento storico felice.
L’appartenenza al popolo ebraico non si rafforza nell’isolamento e Am Israel Chai non si rafforza con la divisione e disaffezione ma con l’unione e il lavoro comune. Portiamo avanti questo progetto insieme!
Sostengono la candidatura di Antonella Musatti: Rav Giuseppe Laras, Prof.ssa Paola Sereni, Rosanna Bauer Biazzi, Isac Deil, Giorgio Mortara, Deborah Segre, Daniela Zippel
Lista 2: Programma elettorale lista Wellcommunity
Walker Meghnagi: “Non mi sono candidato, ma il mio cuore è con Wellcommunity, con cui continuerò a collaborare”
Non vogliamo governare la Comunità, ma rilanciarla
DA GERUSALEMME A MILANO: LA SICUREZZA DEL POPOLO EBRAICO, PRIMA DI TUTTO. FARE SENTIRE LA NOSTRA VOCE SENZA SCONTI PER NESSUNO.
In Israele e nella diaspora il popolo ebraico è costantemente sotto attacco, soprattutto a causa dell’estremismo islamico. E’ la stessa battaglia. E va combattuta allo stesso modo da Gerusalemme a Milano: più attenzione alla sicurezza da un lato, e denuncia delle fonti dell’odio dall’altro. Non illudiamoci che stando zitti le cose si sistemeranno. Per questo intendiamo il rapporto con le istituzioni non solo come contro l’intolleranza. Con Israele e il suo popolo, sempre. Senza sconti per nessuno.
LA FAMIGLIA, LA CRISI: NESSUNO DI NOI DEVE RIMANERE INDIETRO.
La recessione mondiale che stiamo vivendo è nata anche a causa di una crisi etica, che solo poi è diventata anche economica. La nostra Comunità si deve guardare da entrambe; per questo ci impegniamo a stanziare più fondi e stimolare iniziative per le famiglie in difficoltà economiche, senza dimenticare l’aspetto spirituale. Vogliamo essere una Comunità attenta a tutti, dove l’etica ebraica ci sia di aiuto a venire incontro a tutti i nostri Fratelli in difficoltà. Nessuno di noi deve rimanere indietro. E se dovesse capitare, dovrà sempre trovare una mano che lo aiuti a rimettersi in carreggiata.
FUORI LA POLITICA E I FAVORITISMI DALLA SCUOLA: PIÙ INCENTIVI AI MIGLIORI DOCENTI.
La Scuola è il futuro della Comunità, per questo deve tornare a esserne il fiore all’occhiello. Fuori la politica dalla Scuola; premi ai docenti che fanno crescere maggiormente i loro studenti. Il tutto in costante connessione con i genitori, la cui voce deve contare di più. Rafforzare il liceo, lavorando sin dai primi anni delle medie per incentivarne l’appeal. Avvieremo progressive forme di autonomia valutandone i risultati sul terreno, senza ideologie. Continueremo il dialogo già iniziato per avvicinare le altre Scuole ebraiche alla nostra.
MAI PIÙ LAINATI, STOP AGLI SPRECHI: ABBIAMO LA STORIA E LA CREDIBILITÀ PER DIRLO.
Non solo sotto la nostra guida abbiamo scoperto le ruberie di Lainati, ma vogliamo – con altrettanta decisione – recuperare quanto più possibile dai suoi beni. Non a caso tra chi ha firmato per la nostra lista c’è Sheila Campagnano, la figlia del dipendente della Comunità che si era ripetutamente scontrato con Lainati. Proseguiremo poi nei tagli ai tanti sprechi, così come abbiamo iniziato a fare negli ultimi due anni, anni in cui abbiamo ridotto le perdite drasticamente, a differenza delle gestioni precedenti. Continueremo così con il risanamento, mantenendo intatti i servizi. Spendere meno per spendere meglio.
UNA COMUNITÀ TRASPARENTE, PER FAVORIRE IL MERITO E COMBATTERE I FAVORITISMI.
Vogliamo mantenere il clima di serenità costruito negli ultimi due anni. Qualunque assunzione in Comunità dovrà essere al di sopra di qualsiasi conflitto di interesse, poiché le scelte devono basarsi sul merito e non sulle amicizie. Inoltre, vogliamo importare in Comunità il “Whistleblowing”: la possibilità per il dipendente comunitario di denunciare eventuali comportamenti scorretti, senza imbarazzo. La Comunità deve proseguire quanto fatto negli ultimi due anni da Wellcommunity, facendola diventare sempre di più una casa di vetro, dove gli iscritti possano controllare come i loro soldi vengono spesi. Un luogo dove tutte le vostre segnalazioni saranno ascoltate. La Comunità non deve essere un fine, ma un mezzo per aiutare gli iscritti a ottenere i servizi di cui hanno bisogno: dall’assistenza sociale alla carne Kasher, dalla ricerca del lavoro all’utilizzo degli spazi.
IL RABBINATO: UNA GUIDA MORALE DA VALORIZZARE E SOSTENERE.
Il rabbinato è un’Istituzione centrale della nostra Comunità. Il Rabbino Capo è un’alta autorità religiosa a cui guardiamo come guida morale da valorizzare e sostenere sempre di più. Collaboreremo con il rabbinato per supportarne la funzione e sostenerne la didattica (Beth Hamidrash, Talmud Torà, etc.). Daremo tutto il supporto necessario al formarsi e perpetuarsi delle famiglie ebraiche, compresa una migliore organizzazione dei percorsi di accoglienza per chi vuole entrare nella nostra Comunità.
GIOVANI: AIUTIAMOLI, CERTO. MA A CRESCERE E CAMMINARE CON LE PROPRIE GAMBE.
Ci impegniamo a trovare uno spazio dedicato ai giovani ebrei, dove possano incontrarsi. La Comunità non deve imporsi sui giovani, solo loro possono capire quali sono le cose a cui sono più interessati. Per questo saremo nei loro confronti come un amico che consiglia, accompagna e aiuta i giovani a realizzare i propri bisogni e desideri. Vogliamo quindi fornire gli strumenti per le attività, ma dovranno essere loro e solo loro a gestirli. Solo così li porteremo dalla condizione di “giovani” a quella di “adulti”. Dando loro responsabilità, perché crescano e imparino dalle proprie esperienze.
EDOT E CULTURA, UNA RICCHEZZA PER NOI E LA NOSTRA CITTÀ.
Abbiamo unito queste due voci perché crediamo che il giacimento culturale presente nella nostra Comunità sia enorme proprio grazie alle tante differenze tra noi. Per esaltare ed “estrarre” questa ricchezza è doveroso metterci in gioco: tra di noi e con la città. Per questo vogliamo continuare ad appoggiare le attività culturali delle varie Associazioni, così come quelle dei Rabbini presenti sul territorio. Gli spazi comunitari dovranno sempre più essere spalancati alla Cultura, fondamento dell’identità ebraica. Anche la nostra città ha bisogno del nostro contributo. Dietro ad ogni ebreo c’è una storia, e noi vogliamo raccontarla. Jewish & The City, per esempio, ha rappresentato un importante momento di incontro con Milano. Ma vogliamo allargare ancora di più gli orizzonti di questo evento, mostrando l’ebraismo milanese (nelle sue differenti origini geografiche e culturali) in tutta la sua profondità spirituale e di pensiero.
CASA DI RIPOSO: NONOSTANTE LA CRISI GLI STANDARD RIMARRANNO ELEVATI.
Siamo orgogliosi del lavoro fatto con la Casa di Riposo e, nonostante la crisi economica, ci impegniamo a mantenere gli elevati standard qualitativi dei servizi.
SONO QUESTE LE COSE CHE CONTANO DAVVERO E FANNO DI UN INSIEME DI INDIVIDUI UNA COMUNITA’
I sostenitori: WALKER ALFONSO MEGHNAGI, FIAMMA NIRENSTEIN, RICCARDO PACIFICI, DAVID PARENZO, UGO VOLLI
Silvio Arditi, Luciano Bassani, Sheila Campagnano, Ari Fadloun, Raffi Galante, Giorgio Gentilli, Micaela Goren Monti, Alex Haddad, Joe Hamoui, Daniele Hassan, Roberto Hodara, Avraham Katri, Benjamin Khafi, Doron Kohanan, Dani Kraus, Maria Mayer, Gabriel Jimmy Meghnagi, Eyal Mizrahi, Guido Modiano, Franco Modigliani, Ruben Nassimiha, Daniel Nessim, Guido Osimo, Ruben Pescara, Sandra Treves, Ettore Scandiani, Roberta Vital, Raffaele Wolkowicz, Roy Zinsenhaim, Daniela Zippel.
Lista 3: Programma elettorale lista Lechaim / Ken: nuova vita per la Comunità
Nuova vita per la Comunita’. Partiamo certamente in salita, da una situazione difficile. Ma le nostre competenze, insieme al nostro entusiasmo, ci fanno vedere a portata di mano una Comunita’ piu’ unita e piu’ forte, capace di affrontare e prevenire le sfide che la attendono. Partendo dall’urgenza del risanamento economico, attraverso una visione innovativa per la gestione della Scuola, a un investimento attivo sui giovani e il contributo all’Europa ebraica, alleato forte e insostituibile dello Stato d’Israele.
Una comunita’ ebraica, fautrice dell’accoglienza di Abramo, a servizio di ogni bisognoso sia in termini materiali sia spirituali.
Un modo nuovo di intendere e comunicare la nostra Comunita’, per farla tornare a crescere demograficamente, economicamente e culturalmente. Lechaim!
RISANAMENTO FINANZIARIO, GOVERNANCE E CONTROLLO
Una Comunità è sana se il bilancio è in equilibrio finanziario e la gestione è efficiente, trasparente e condivisa. Occorre completare il percorso intrapreso nei due anni precedenti con il piano organizzativo elaborato dal consigliere di Ken che ha portato alla scoperta del caso Lainati ed ai significativi cambiamenti negli uffici amministrativi. Lechaim mette a disposizione le competenze dei suoi candidati per perseguire il risanamento finanziario e riportare il deficit di bilancio e l’indebitamento ad un livello sostenibile, in linea con le direttive UCEI, implementando un modello di governance manageriale basato su: rafforzamento del budget dei costi e dei flussi finanziari e del controllo di gestione; aggiornamento delle procedure e delle deleghe (separazione tra le funzioni ed approvazioni degli ordini e pagamenti); valorizzazione e miglioramento delle competenze interne; tempestivo monitoraggio dei risultati consuntivi a livello mensile. Questo è l’impegno di Lechaim perché non ci sia mai più un caso Lainati.
SOLIDARIETA’
Dobbiamo aiutare le situazioni di disagio e cercare soprattutto di prevenirle tramite una costante azione di supporto, coordinando l’assistenza ai bisognosi con le altre Edot e le associazioni di volontariato e potenziando il lavoro dei Servizi Sociali. Ampliare il servizio di ricerca e offerta “Job” come centro di assistenza e competenza della Comunità. Continuare la tradizione di eccellenza della nostra RSA, oggi rinnovata nello staff dirigente, che è punto di riferimento e di accoglienza dei nostri anziani e delle loro famiglie
SCUOLA
La nostra scuola deve trasmettere valori ebraici e assicurare l’eccellente formazione del futuro cittadino del mondo. Ci baseremo su 3 priorità operative, da implementare con tutte le compenenti coinvolte, Fondazione della Scuola in primis:
1) Sostenibilità economica e una gestione efficace, inserendo un Rettore/Dirigente Scolastico con acclarate competenze in ambito didattico, che si occupi degli aspetti organizzativi della scuola, nonchè del suo sviluppo futuro.
2) Un percorso di internazionalizzazione che preveda il potenziamento dello studio delle lingue e un programma innovativo di interscambio con scuole di altre comunità ebraiche europee, nello spirito del programma “Erasmus”.
3) Il progetto “Una scuola, mille scuole” per riunire le tre scuole ebraiche di Milano (con un bacino di 800-900 studenti) nella sede dell’attuale scuola della Comunità, per ottimizzare i costi strutturali e amministrativi. Ogni scuola mantenendo la propria indipendenza e identità didattiche.
GIOVANI
Accompagniamo i giovani verso le opportunità e responsabilità di una vita ebraica adulta fornendo strumenti utili per avviare la propria carriera, come corsi su come cercar lavoro e mettere in piedi un’attività propria. Rafforziamo la collaborazione con i movimenti giovanili italiani e europei perché, quando i ragazzi finiscano il percorso al loro interno a 18 anni, siano accolti in una rete internazionale di nuove conoscenze e stimoli, rendendo Milano il centro delle attività giovanili europee cominciando da Expo. Creiamo un programma di accoglienza, che sia punto di riferimento per tutti i giovani della Comunità, inclusi gli studenti stranieri, “Erasmus” e israeliani, perché vengano coinvolti nella vita comunitaria, arricchendola con il loro contributo.
CULTURA
La cultura come mezzo di attrazione e coinvolgimento, anche per quelle parti più lontane della Comunità, e, più in generale, con le altre Comunità italiane. Cultura non solo come un bel libro, una bella mostra, ma come ampio e continuo lavoro di formazione e informazione. Il modo migliore per diffondere la conoscenza dei nostri valori e della nostra storia, al mondo sociale e multietnico circostante. Proseguiremo con la terza edizione di “Jewish and the City”, una creazione di Ken, con una rete di relazioni e scambio di iniziative, che, in sinergia con la città di Milano, a partire da Expo 2015, contribuisca alla diffusione dei valori dell’Europa ebraica.
SICUREZZA
Per una comunità sicura serve una forte identità, che permetta di relazionarsi anche con l’esterno senza la paura di perdere qualcosa di se. Serve investire in prevenzione, non solo in quella culturale ma purtroppo visto i tempi anche in quella fisica, architettonica e tecnologica. Serve mantenere un costante e costruttivo rapporto con le istituzioni e le forze dell’ordine. Per una comunità sicura serve l’aiuto di tutti!
COMUNICAZIONE
Una Comunità più forte, più unita, più viva ha bisogno di una comunicazione efficace e trasparente. La nostra cultura si basa sulla continua ricerca dell’ascolto e del dialogo ma non può prescindere dal valore del comune e reciproco rispetto. Una comunicazione puntuale e leale internamente per essere credibili anche verso l’esterno. Dallo storico Bollettino per arrivare al web, anche i media saranno quindi protagonisti di una nuova stagione comunitaria e di un rinnovamento all’insegna del consolidamento della nostra identità ebraica.
CULTO
Per una vita ebraica più forte e coesa puntiamo al rilancio del Tempio di Guastalla come centro spirituale della Comunità, ad avere la kasherut sotto la supervisione e gestione della Comunità e a rafforzare la conoscenza e i percorsi di avvicinamento all’ebraismo.
ISRAELE
Sosteniamo e sosterremo sempre e con fermezza le ragioni dello Stato d’Israele.
I CANDIDATI
Milo Hasbani
Sono un imprenditore nato a Beirut nel 1948, sposato con Joice Anter, Vice presidente del Volontariato Federica Sharon Biazzi, un figlio Victor giornalista sportivo. Attualmente nel consiglio Ucei e ORT Italia. Ho fatto 10 anni come consigliere e Assessore al Culto, ho portato a termine con grande successo e vantaggio per i nostri iscritti l’operazione “Carne Kasher a prezzi calmierati” e la sistemazione del cimitero Maggiore con un costo zero per la Comunità, grazie al sostegno della mia lista e l’aiuto di privati. Ho ancora tante idee e tanti progetti da realizzare con l’aiuto di tutti i nuovi consiglieri.
Davide Hazan
48 anni, sposato con Karen, padre di Joel e Michael. Ho frequentato la Scuola Ebraica di Milano dall’asilo alla maturità scientifica e il movimento giovanile Benè Akiva; mi sono poi laureato in Fisica delle Alte Energie all’Università degli Studi di Milano, con una tesi svolta presso il Laboratorio Fermilab di Chicago. Attualmente lavoro in una società del gruppo Finmeccanica come responsabile della Divisione Spazio Milano. Assessore in carica alle scuole di CEM, mi ri-candido per rendere operativo il piano di rilancio della scuola, già sviluppato su mandato del precedente consiglio.
Gadi Schonheit
Consigliere uscente della Comunità, con delega alle relazioni esterne. Bocconiano, imprenditore da molti anni nelle ricerche di mercato e nella consulenza di marketing. Mi ricandido per proseguire il lavoro appena iniziato. Ovvero un impegno per contribuire all’arresto del drammatico calo demografico della Comunità (da 8000 a 5000 iscritti in pochi anni). Ascoltare ed accogliere, perché le nostre tante diversità sono un bene prezioso e non un ostacolo da rimuovere. Inoltre metto a disposizione la mia esperienza per mettere in sicurezza il bilancio della Comunità, che versa in condizioni pessime, in peggioramento, anno dopo anno.
Claudia Terracina
Nata nel 1961 a Roma, ho frequentato le scuole ebraiche e la FGEI. Sposata con Dino Foa e madre di Simone e Davide, vivo a Milano dal 1986. Laureata in Economia e Commercio ho maturato una lunga esperienza in diverse aziende come Financial Controller e come Direttore del Personale. Consigliere uscente con delega al Personale ho elaborato il piano di riorganizzazione dell’amministrazione della Cem che ha portato alla scoperta del caso Lainati ed alla riorganizzazione degli uffici amministrativi. Mi ricandido per implementare il piano organizzativo già elaborato di governance e controllo manageriale
Joyce Bigio
Nata negli USA, sono venuta in Italia all’età di 24 anni per motivi di lavoro. Da sempre iscritta alla CEM, membro della commissione KKL, ho mandato i miei figli (Michael e Alissa Pavia) alla Scuola Ebraica fino al liceo. Credo fermamente nella Comunità e vorrei contribuire a renderla più forte e stabile, tramite le mie competenze professionali. Dottore commercialista, esperta in revisione, controlli interni e bilanci, membro attuale nel Consiglio di Amministrazione della Rai Way e già membro del CdA della Fiat. Il mio focus sarà il risanamento del bilancio.
Alberto Arnaldo Levi
32 anni, nato a Milano, sposato, con due figli di 5 e 1 anno. Ho studiato e lavorato tra Roma, Bruxelles, Brighton (UK) e Sydney. Nel 2006 ho fatto parte dello staff elettorale di Romano Prodi. Da 8 anni lavoro a Milano per una grande società di comunicazione. Nel 2011 ho seguito in prima persona l’evento “Unexpected Israel”. Frequento il Tempio di via Guastalla, spesso con i miei bimbi. Ho una profonda identità ebraica, italiana ed europea. Alla Comunità porto le mie esperienze professionali e di giovane papà.
Daniele Lodovico Misrachi
Nato a Milano nel 1959, sposato con Graziella, padre di Davide, Jonathan e Micol. Ho frequentato la scuola ebraica dall’asilo fino alla maturità scientifica. Da sempre lavoro nel mondo della comunicazione ed editoria e da 17 anni sono socio in Proedi Comunicazione. Mi presento per la prima volta alle elezioni comunitarie, mosso da un grande entusiasmo e con la speranza di portare il mio contributo alla Comunità, che mai come in questo momento deve ritrovare unità, forza e serenità. Molto lavoro è stato fatto ma molto è ancora da fare e sono abituato a rimboccarmi le maniche.
Margherita Sacerdoti
Classe ‘83, laurea in Relazioni Internazionali, lavoro in una multinazionale. Sono cresciuta nella Comunità, dalle elementari al Merkos alle medie in Sally Mayer e ho partecipato alle attività giovanili in ambito milanese, nazionale e internazionale (ufficio giovani, EUJS). Dopo un periodo all’estero, al Transatlantic Institute, al Parlamento Europeo a Bruxelles e all’Institue for Counter Terrorism in Israele, sono tornata a Milano e vorrei mettere a disposizione della Comunità la mia competenza, esperienza ed entusiasmo
Massimiliano (Maxi) Tedeschi
55 anni, frequento la scuola della comunità dall’asilo alla maturità, inizio a lavorare in Israele come ingegnere nel settore dell’energia, per arrivare negli ultimi 20 anni al vertice di aziende informatiche in Europa e in Italia. Sposato e padre di 2 figli adolescenti, alterno sfide professionali e genitoriali, convinto che in entrambi i casi la qualità dell’apprendimento sia fattore fondante per una crescita nel successo e nell’etica del rispetto. Attivo in organizzazioni no profit, sono da sempre e per sempre convinto sostenitore di Israele
SOSTENITORI:
Joice Anter, Davide Bidussa, Ghil Busnach, Giuseppe Calabi, Sergio Castelbolognesi, Remo Cittone, Daniele Cohen, Daniela Dawan, Solo Dwek, Alberto Foà, Emanuele Fiano, Claudio Gabbai, Ruggero Gabbai, Betty Guetta, Rony Hamaui, Dodi Hasbani, Francesca Olga Hasbani, Victor Hasbani, Avram Hason, Andrea Jarach, Pia Masnini Jarach, Stefano Jesurum, Afshin Kaboli, Ariel Klein, Ester Silvana Israel Konigsman, Gad Lazarov, Ricardo Franco Levi, Michelle Mimun, Eugenio Morpurgo, Simone Mortara, Daniele Nahum, Karen Nahum, Antonella Nardi Foà, Daniela Ovadia, Raul de Picciotto, Susanna Ravenna, Mario Rimini, Giorgio Sacerdoti, Piergiorgio Segre, Margherita Dana Somekh, Gionata Tedeschi.
Lista 4: Programma elettorale Lista PRO Israele per la Comunità
La diversità delle storie e delle idee è senz’altro un patrimonio della nostra Comunità, ma non deve trasformarsi nella contrapposizione e nell’arroccamento che ci hanno impedito finora anche di risollevarci dall’enorme danno che abbiamo subito. Dobbiamo imparare dal passato ma guardare sempre al futuro con uno spirito progressista.
COMUNITÀ: Servono meno slogan e più azioni concrete per riavvicinare tra loro le persone e i gruppi, lavorando su progetti comuni. Israele, pur nei forti contrasti, è in questo un esempio unico di democrazia di cui essere orgogliosi.
SCUOLA: Un’importante risorsa da vedere come investimento e non come spesa, da valorizzare e da rendere più efficiente perché sia la nostra garanzia di continuità per molti anni a venire.
SERVIZI SOCIALI: Il sostegno ai più deboli, agli anziani, ai giovani in cerca di lavoro e alle famiglie devono continuare nell’eccellenza che abbiamo costruito nel tempo.
CULTURA: La nostra identità è un tesoro prezioso non solo per noi che la costruiamo e la difendiamo faticosamente ogni giorno, ma per l’intera collettività. Crediamo fermamente che, oltre a Festival e a Giornate speciali, si debba creare un dialogo continuo con una città costruita sulle diversità.
Un voto PER noi è un voto PER tutti
CLAUDE SHAMMAH
Nata ad Aleppo in Siria, è a Milano dal 1947.
È cassazionista e si è occupata di diritto societario, diritto penale dell’economia e, sin dai tempi di “mani pulite”, di concussione e corruzione. È stata membro del Comitato Pari Opportunità presso l’Ordine dei Medici di Milano nonché di quello sulla Responsabilità medica.
È consulente legale della Comunità, del Rabbinato e del Cdec, per i quali ha già patrocinato gratuitamente e con successo alcuni casi.
MIRO SILVERA
Nato ad Aleppo in Siria, è a Milano dal 1947.
Subito dopo la scuola di via Eupili e poi di via Soderini, ha iniziato a occuparsi di cultura a tutto campo: Piccolo Teatro, Bompiani, Vogue Italia, il Diario di Deaglio, Il Foglio di Ferrara.
Ha pubblicato una ventina di libri, tra saggi e romanzi e innumerevoli articoli. È traduttore dall’inglese e dal francese.
È socio del Teatro Franco Parenti sin dalla fondazione.
PRO Pro Israele, per la Comunità
Lista 5: Programma elettorale Community in action
COMMUNITY IN ACTION
Essere ebrei significa azione. Le nostre azioni ci contraddistinguono. Questo concetto è particolarmente importante all’interno di una Comunità che deve essere un punto di riferimento per tutti noi, anche per chi oggi non se ne sente parte.
Michele Boccia, 58 anni, nato a Roma, ha vissuto diversi anni negli Stati Uniti, dove ha conseguito un MBA presso la Columbia University. Ha lavorato a lungo presso diverse istituzioni finanziarie in Italia e negli USA nel settore bancario e in società di asset management (Continental Illinois National Bank a Chicago, Deutsche Asset Management, Gruppo Intesa San Paolo). È stato in passato consigliere della Comunità e assessore alle scuole. Nel 2003, è stato l’ideatore insieme a Gionata Tedeschi del progetto Kesher. Michele è sposato con 4 figli, che frequentano e hanno frequentato con soddisfazione la Scuola Ebraica di Milano dall’asilo alle superiori.
Gabrielle Fellus, sposata con due figli, ha studiato e lavorato nelle Relazioni Pubbliche. È stata Imprenditrice di Moda con il marchio Visconti a Milano. Atleta fin da ragazza, da 11 anni pratica ed insegna il KRAV MAGA; possiede certificazioni della International Krav Maga Federation come istruttore civile livello G4, istruttore di Sicurezza, istruttore Stay Away specifico sulla difesa delle donne, istruttore Kids. Coinvolta come volontaria dalla C.E.M., ha un suo Training Center di Krav Maga e collabora con Istituzioni locali per eventi divulgativi e dimostrativi per diffondere un’eccellenza di Israele quale è il Krav Maga; collabora con scuole secondarie di primo e secondo grado e con il Direttore del reparto pediatria e del disagio adolescenziale dell’Ospedale FateBeneFratelli di Milano, per il contrasto alla violenza sulle donne ed il fenomeno del bullismo. I suoi progetti fanno parte dei Tavoli Expo Milano 2015. Fuggita molto piccola con la sua famiglia dalla Libia dice: ”un terrore che non deve ripetersi”.
Geoffrey M. Davis, 46 anni, americano. Vive a Milano dal 1991. Ha tre figli che frequentano la scuola ebraica. Inizia la carriera professionale come professore nel Sud Bronx (NY). Nel 1991 arriva in Italia, lavora prima in agenzie pubblicitarie internazionali, successivamente come Marketing Communication Manager in campo assicurativo e New Business Development & Marketing Director in una società di consulenza. Approda nel settore dell’asset management dove ha lavorato per 15 anni in Italia e all’estero come Head of Global Financial Institutions e Head of International Distribution. Dal 2013 è consulente aziendale. Oggi sta lanciando un’accademia per formare nuovi talenti nel settore dei videogame. All’interno della Comunità ha fatto parte del Gruppo Horim, come uno dei coordinatori e ha partecipato al comitato per il rilancio della scuola. Attualmente è attivo nel Comitato Operativo del Keren Hayesod. Fa parte del Consiglio della Società Milano Baseball 1946, di cui è coach.
IL NOSTRO PROGRAMMA
La nostra Comunità sta vivendo un periodo molto difficile che è caratterizzato da antisemitismo, divisioni interne e problematiche finanziarie. È il momento di superare le barriere ideologiche e ritrovare l’unità che ci consenta di affrontare le sfide attuali. Community in Action ritiene che ci siano 4 temi prioritari su cui concentrarsi per rilanciare la Comunità:
1. RISANAMENTO FINANZIARIO
Siamo riconoscenti al Presidente dello scorso Consiglio, ai suoi stretti collaboratori e al Segretario Generale, per avere scoperchiato le ruberie dell’ex responsabile amministrativo, che si sono perpetuate per circa un ventennio e che hanno impoverito la nostra Comunità. Vogliamo proseguire, attraverso le nostre competenze professionali al definitivo risanamento del bilancio Comunitario. La Comunità deve continuare ad essere un punto di riferimento per i suoi iscritti in termini di servizi e sostegno. In un momento di crisi come quello attuale, facciamo sentire il sostegno e la vicinanza a chi è oggi in difficoltà supportando i servizi sociali e il volontariato.
2. SICUREZZA
Come ebrei viviamo momenti difficili, percepiamo ostilità nella società in cui viviamo; veniamo attaccati in quanto ebrei e certo non può e non deve ripetersi la storia. Oggi è particolarmente importante agire ed investire nella sicurezza, un argomento da affrontare con moltà serietà e dagli esperti. Il primo obiettivo deve essere quello della prevenzione, alla luce dei tragici attentati che hanno sconvolto l’Europa, è fondamentale saper leggere le situazioni in anticipo. È prioritario rinnovare le tecnologie e investire su personale qualificato dotandolo di strumenti adeguati con un costante coordinamento con le forze dell’ordine.
Bisogna coinvolgere tutti e tenere un canale aperto su come e cosa fare perché è importante muoversi insieme in assoluta consapevolezza. Fondamentale è anche promuovere all’esterno informazione corretta su Israele al fine di cambiarne la percezione nella società in cui viviamo.
Ricordiamoci che “il male vince quando il bene rinuncia all’azione”.
3. SCUOLA
I nostri figli frequentano e hanno frequentato i diversi ordini di studio della Scuola Ebraica. Per esperienza possiamo affermare che la nostra è una buona scuola su cui continuare ad investire.
Non siamo ciechi di fronte ai problemi, che sono risolvibili tramite azioni concrete e tangibili, dando maggior spazio e ascolto ai gruppi di genitori e insegnanti promotori di nuove idee per una scuola sempre più di eccellenza e competitiva a livello internazionale.
Pensiamo che occorra definire iniziative e strumenti che ne promuovano i valori fondamentali, verso un senso di orgoglio di chi ne fa già parte e per attrarre nuovi iscritti: rafforzare il programma bilingue in inglese in tutti gli ordini, programmi di scambio con scuole ebraiche estere, iniziative di orientamento post-liceo e incontri con le aziende nei diversi settori.
4. I GIOVANI. IL NOSTRO FUTURO
I giovani, anche i giovanissimi, rappresentano il futuro della nostra Comunità. Abbiamo il dovere di investire nella loro formazione. Crediamo sia fondamentale creare delle opportunità affinchè i ragazzi possano esprimere i propri desideri, essere ascoltati e aiutati a trasformare i loro ideali in azione. Solo così potremo creare i futuri leader della nostra Comunità.
La stretta finanziaria non può e non deve tagliare i fondi dei movimenti giovanili. Non ci sarà futuro per la Comunità se allontaniamo i giovani.
Una Comunità dinamica agisce in sinergia quando ha chiari gli obiettivi comuni, si confronta in maniera costruttiva al suo interno ed è in grado di confrontarsi con altri modelli per crescere, stringendo nuove partnership con le altre Comunità ed istituzioni ebraiche in Europa e nel mondo.
Lista 6: Programma elettorale Lista Shalom
GIUSEPPE CHALOM DETTO JOE
Sono nato il 29/06/60 a Milano, che è sempre stata la mia città e la mia comunità.
Nei primi anni 80 fino agli inizi dei 90, ho ricoperto la carica di presidente del leggendario “Centro Sociale Maurizio Levi”.
Il Maurizio Levi era uno spazio degli ebrei italiani, per gli ebrei e no, purché amici, uno spazio di inclusione che aveva il compito di tenere le porte aperte a tutti quelli che amavano e rispettavano la nostra gloriosa, plurimillenaria tradizione .
Fra le varie attività collegate a questa presidenza, ho avuto modo di occuparmi di editoria, con un giornale autarchico che usciva in 36 pagine a colori, di teatro e dell’organizzazione di eventi politici, culturali o semplicemente ludici.
Negli anni successivi, fino ai giorni nostri, sono rimasto presente ed attento testimone dei momenti più importanti della vita della Comunità. Ho avuto modo di convincermi del fatto che uno come il sottoscritto in consiglio potrebbe infastidire eventuali specialisti del sottobanco, come quelli che in passato hanno goduto di presenze dormienti, spero non acquiescenti, sui banchi di chi qualcosa avrebbe potuto e dovuto dire, mentre le finanze comunitarie venivano saccheggiate.
Oggi la nostra sarebbe potuta essere una comunità ricchissima, quindi il fatto che il marcio sia comunque emerso lascia intravedere ottime prospettive per un futuro roseo.
Non ritengo ormai utile, se è vero che di recente qualcosa si muove verso il meglio, rivangare il passato.
Basterà evitare di ricadere negli ormai noti errori.
Nelle ultime elezioni mi sono presentato fuori lista, e non ho ottenuto il quorum.
Anche questa volta, consapevole della difficoltà di presentarsi da solo,
non organizzo né aderisco a liste, perché il concetto di lista è contrario alla mia idea di democrazia.
Aderire ad una lista significa anche promettere fedeltà di voto ad un capolista.
Credo invece che in qualsiasi ambito, soprattutto quando si è ottenuta la fiducia di tante persone, si ha il dovere e la responsabilità di votare per il bene comune, secondo coscienza e non accodarsi in modo acritico a chi ha il merito di averti prenotato una sedia in consiglio.
Se eletto posso assicurare il mio sostegno a tutte le iniziative prese nell’interesse delle priorità della nostra comunità , che vedono scuola, casa di riposo e luoghi di culto in prima posizione.
Vedrei il mio spazio lì dove ho una certa esperienza, la promozione di eventi culturali, sportivi e ricreativi.
Il sogno nel cassetto, mai domo: ridare ai nostri giovani uno spazio dove svolgere le varie attività con un minimo comune denominatore: Ebrei e veri amici, insomma un nuovo Maurizio Levi, possibilmente nel centro di Milano.
Nel presente, da alcuni anni, mi occupo di coordinare i rapporti fra il Maccabi Milano e la sezione romana, con particolare attenzione all’organizzazione delle Maccabiadi, un evento ebraico di portata mondiale, a cui la Città di Milano dovrebbe avvicinarsi di più, vista la dimensione dell’evento, che quest’ anno si terrà nel mese di luglio a Berlino.
Pur presentandomi da solo mi viene richiesto di dare un nome alla mia lista e scelgo una delle parole ebraiche più belle e di miglior augurio: Shalom