di Ruth Migliara
Una discussione e votazione a porte chiuse, così si è svolta la riunione del consiglio della Comunità di Milano martedì 21 maggio 2013. A deciderlo è stato il Presidente stesso della Comunità, Walker Meghnagi, che ha voluto lasciare ai soli consiglieri la discussione e il voto sul bilancio consuntivo dell’anno 2012 – segno questo che forse le questioni da trattare erano già al centro di notevoli tensioni e delicate controversie. E ciò benchè l’Assessore alle Finanze Raffaele Besso avesse sottolineato come il bilancio fosse in linea con quanto preventivato.
Il voto ha avuto esito positivo nonostante le perplessità iniziali di vari consiglieri su alcune voci, e il bilancio è stato approvato con la sola astensione di Stefano Jesurum.
I dati che emergono, comunque, sono sicuramente sintomatici della difficile congiuntura economica generale. I contributi pubblici sono diminuiti, e sia le iscrizioni alla scuola ebraica, sia le richieste per la casa di riposo della Comunità, sono in calo. A compensare questa generale contrazione delle risorse, tuttavia sono intervenute una serie di entrate straordinarie, frutto di donazioni, vendite o acquisizioni di beni immobiliari.
Per il futuro si prevedono misure miranti all’ottimizzazione delle risorse grazie ad interventi di cooperazione e sinergia fra i vari uffici, su diversi servizi. Una collaborazione trasversale che mira a razionalizzare le spese, mantenendo intatta la qualità delle prestazioni.
Al centro delle discussioni successive, la prima edizione del Festival della cultura ebraica dedicata quest’anno al tema dello Shabbat. Un evento culturale che, presentato già nel corso dell’ultimo consiglio, si svolgerà a Milano, con una cadenza annuale tra la fine di settembre e i primi di ottobre e dedicato ad un tema specifico, diverso per ogni edizione.
Il primo è già previsto per quest’anno e sarà un momento conoscitivo rivolto alla cittadinanza, ma anche un’occasione di aggregazione importante per la Comunità.
Il progetto è stato presentato dall’Assessore alla cultura Daniele Cohen e commentato anche da Rav Roberto Della Rocca, presente al consiglio in qualità di direttore del Dipartimento Educazione e Cultura dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e come direttore scientifico dell’iniziativa. Il progetto del Festival ha trovato grande assenso ed entusiasmo tra gli astanti, anche se la coincidenza con la Giornata della Cultura Ebraica, è stato osservato dal vicepresidente dell’UCEI, Roberto Jarach, porterà con sé qualche difficoltà logistica e organizzativa.
In seguito è stato fatto un resoconto delle attività dei Servizi Sociali e di Job – l’agenzia per l’intermediazione al lavoro della Comunità attiva da circa un anno – e una presentazione degli obiettivi per il futuro. In particolare si mira sempre più a fornire strumenti per la valorizzazione e il miglioramento delle risorse dei singoli e a creare contatti e sinergie tra le persone, abdicando in parte a un ruolo assistenziale che oltre a essere estremamente dispendioso, finisce per essere sterile nei risultati, limitandosi a porre l’individuo in una posizione di passività non sempre proficua.
Infine Simone Mortara ha presentato un progetto di grande interesse per i giovani: la creazione anche a Milano di una “Moishe House”. Questo genere di struttura è già presente in altre città del mondo e prevede l’assegnazione di un appartamento ad un gruppo di giovani che in cambio, si metteranno a disposizione per l’organizzazione di eventi comunitari dedicati ai giovani. Gli inquilini della Moshe House avranno un sostegno per le spese d’affitto, coperte per metà dall’organizzazione Moishe House International e dalla Comunità ebraica. Un bellissimo progetto, che ha per obiettivo l’incremento dei momenti di incontro e scambio tra i giovani ebrei di Milano, base essenziale del futuro della nostra Comunità Ebraica.