di Paolo Castellano
Il sistema sanitario d’Israele è avanzato ed efficiente. Nel corso degli anni è diventato un modello per altre nazioni straniere come gli Stati Uniti. Inoltre l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha riconosciuto l’eccellenza israeliana in questo campo. Però lo Stato d’Israele non si è fermato, continuando a progettare e a innovare. Per tale motivo, la ringiovanita associazione UDAI ha dedicato una serata ai sistemi socio sanitari presso il centro Noam. All’incontro sono intervenuti Luciano Bassani (vicepresidente UDAI), Beniamino Anselmi (imprenditore), Gabriele Albertini (presidente onorario), Michal Gur Aryeh (consigliere per gli affari politici e portavoce dell’ambasciata israeliana), Haim Coen (informatico e responsabile Natali) e Yossi Jan (ingegnere informatico HMO Maccabi Health Services). Ha introdotto e moderato l’appuntamento serale Enrico Mairov (presidente UDAI).
«Bisogna dare una svolta alla nostra sanità e la soluzione arriva da Israele. Lì le cartelle cliniche sono digitalizzate ed esiste una monitorizzazione completa dei pazienti cronici. Ricordiamoci che siamo di fronte a un’emergenza sociale. Cresce il numero di anziani che sono sempre più abbandonati a loro stessi. L’idea dell’assistenza domiciliare può essere fondamentale. È possibile farlo con l’aiuto degli esperti israeliani», ha affermato Bassani, aprendo l’incontro.
Poi è salito sul palco del Noam il neo-presidente onorario dell’UDAI ed ex-sindaco di Milano per due mandati Gabriele Albertini: «Sono felice del mio ruolo all’interno dell’associazione. Sono convinto che questo scambio porterà dei benefici ad entrambi i paesi». Ha quindi ripreso il microfono Mairov per sottolineare l’impegno della sua associazione nel creare una linea diretta con Israele con lo scopo di capire come affrontare le nuove sfide della contemporaneità. La sanità pubblica è sicuramente una delle prove più difficili da superare. «Come dice il Talmud, chi salva una vita salva il mondo intero. Nei prossimi anni cresceranno i pazienti cronici con un’età elevata. Andranno curati con le moderne tecniche mediche», ha aggiunto il presidente UDAI. Inoltre, ha salutato il nutrito pubblico la rappresentante d’Israele Michal Gur Aryeh che ha ringraziato l’Italia e il Consiglio regionale lombardo per aver approvato le norme contro l’antisemitismo e il movimento antisraeliano BDS. «Il 23 gennaio, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha detto che l’antisionismo equivale all’antisemitismo. Israele ringrazia lui e tutta l’Italia. Nonostante l’odio dei nemici, il nostro popolo ha sempre guardato al futuro. Oggi, come ieri, si presentano nuove sfide per Israele. In queste ore Donald Trump ha proposto il suo accordo per una Stato palestinese, tuttavia i palestinesi stanno conducendo una battaglia legale contro Israele nelle sedi internazionali come all’ONU. L’Iran invece sta per costruire la bomba nucleare e le sue milizie sono ovunque in Medio Oriente. A parte tutto, sappiamo che l’Italia ha un ruolo positivo nella promozione di un’agenda legata alla ricerca scientifica, accademica e industriale. Le nostre tecnologie mediche hanno un immediato impatto sulla vita delle persone. Vi lasceranno a bocca aperta», ha dichiarato Michal Gur Aryeh.
I due esperti israeliani, che si sono poi avvicendati al microfono, hanno illustrato ai presenti i nuovi sistemi digitali della sanità israeliana. Haim Coen ha spiegato in particolare il funzionamento dei servizi di tele-medicina dell’azienda israeliana Natali. La società è nata nel 1991 e oggi è la principale azienda privata di servizi sanitari e di assistenza domiciliare in Israele. «Le nostre società hanno un problema con la popolazione più anziana, che è destinata a crescere in futuro. Chi si prenderà cura di loro? Abbiamo studiato dei meccanismi di assistenza digitale per curare i pazienti cronici nelle loro case, senza intasare i posti letto o i pronto soccorso degli ospedali», ha esclamato Coen. Natali offre infatti diversi servizi: il pulsante anti-panico, l’assistenza domiciliare agli anziani, telemedicina per la gestione delle malattie croniche e assistenza infermieristica. Grazie alle sue caratteristiche Natali oggi opera in diverse parti del mondo, compresa l’Italia.
Altro esempio di eccellenza sanitaria è stato mostrato dall’ingegnere Yossi Jan. Al centro dell’azienda pubblica Maccabi si trova un sistema di medici indipendenti e a contratto che seguono gli iscritti ai sevizi di Maccabi. Chi lavora per questa azienda? Medici di base, consulenti in vari settori e specialisti in ampi settori della medicina moderna. Le filiali, gli ambulatori e le cliniche sono la colonna portante di questa azienda. Inoltre sono attive delle linee di emergenza a tutte le ore del giorno per fornire supporto anche ai pazienti più esigenti e con malattie croniche. Per usufruire dei servizi un utente paga un abbonamento mensile, consentendogli di aver accesso al sistema Maccabi. Il punto forte dell’azienda è la velocità della produzione delle diagnosi, dei referti e dell’apporto assistenziale grazie sopratutto a una piattaforma informatica che consente la raccolta di dati al fine di individuare le cure più efficaci per i propri clienti. «Oggi le persone non vanno più in ospedale se non per gravi casi. Siamo interessati all’accessibilità delle cure. Vogliamo che le persone possano essere visitate dai migliori medici senza spendere grandi cifre e senza lunghe attese. Per noi quello che conta è la qualità. Dobbiamo infatti ricordarci che al centro della sanità pubblica non ci sono i medici ma i pazienti», ha specificato Yossi Jan.