di Ilaria Myr
È stata un serata piena di emozione mista a soddisfazione quella organizzata per celebrare i 20 anni della Fondazione Scuola, l’ente che da due decenni con costanza e impegno dà un fondamentale contributo alle attività della scuola della Comunità ebraica di Milano. Oltre 600 persone hanno dunque affollato, giovedì 3 maggio, il SuperStudioPiù di Milano per festeggiare questo importante compleanno: amici, allievi e soprattutto ex allievi, che si sono riuniti per ricordare quanto la Fondazione abbia partecipato, e tuttora partecipa, a creare una scuola ebraica moderna, integrata, paritaria, capace di rappresentare l’eccellenza del mondo dell’istruzione.
A fare ‘gli onori di casa’ l’attrice Cristiana Capotondi, che con simpatia e professionalità ha introdotto, ricordando le sue origini ebraiche di cui va molto fiera, i momenti più significativi della serata.
Un video girato a scuola fra le classi di tutti gli ordini, con protagonisti gli alunni e gli insegnanti, ha subito proiettato i presenti nello spirito di festa e celebrazione della serata.
Il primo è stato il discorso del presidente della Fondazione Scuola, Karen Nahum, che ha ricordato gli impegni e i successi dell’associazione. «Uno dei numerosi messaggi che abbiamo ricevuto in questi mesi per il nostro compleanno diceva “è bello avere 20 anni!” – ha dichiarato -.
Si, è proprio vero e per questo abbiamo voluto cogliere l’occasione per festeggiare insieme a voi, cari Amici, organizzando una serata un po’ diversa dall’abituale Cena di Gala. Abbiamo voluto riunirci ancor più numerosi con chi ci sostiene e anche se la nostra casa rimane sempre l’Aula Magna della Scuola ebraica, un’occasione speciale meritava uno spazio speciale per condividere con tutti voi l’attività svolta e gli importanti risultati raggiunti in questi 20 anni di intenso lavoro».
Il presidente ha ringraziato tutti i rappresentanti delle autorità e delle istituzioni presenti in sala: l’on Lara Comi, Eurodeputata, Cyrille Rogeau, Console generale di Francia a Milano, Alan Christian Rizzi, Sottosegretario della Regione Lombardia, Manfredi Palmeri, consigliere della Regione Lombardia, Roberta Cocco, Assessore ai servizi civici del Comune di Milano, Luciana Lamorgese, Prefetto di Milano, Marcello Cardona, Questore di Milano, Daniel Oren, Direttore di Orchestra, Paolo Gnignati, Presidente Comunità Ebraica Venezia, Claudia De Benedetti, Presidente Agenzia Ebraica in Italia, Livia Ottolenghi, Assessore Scuole UCEI, i Co-Presidenti della Comunità Ebraica di Milano Milo Hasbani e Raffaele Besso e i rappresentanti delle tante associazioni ebraiche italiane.
Un ringraziamento particolare è andato anche al Presidente del Comitato d’Onore Enrico Mentana, e agli altri componenti: Ada Lucia De Cesaris, Claudia Dwek Morpurgo, Maurizio Fornari, Raffaele Jerusalmi, Rav Alfonso Arbib, Daniela Hamaui, Nicole Braha Molinari, Mario Calvo Platero. Ma soprattutto, una profonda gratitudine è andata al Consiglio della Fondazione Scuola: «un gruppo di lavoro motivato e affiatato – ha spiegato Nahum – che ho l’onore di presiedere e che si è adoperato costantemente per mettere a disposizione le proprie competenze con il fantastico risultato che vedete anche stasera e a tutte le persone che lavorano con noi dalla segreteria alla comunicazione con tanta generosità».
Lo spettacolo delle quarte elementari della Scuola
Molto commovente l’intervento delle classi quarte della primaria della Scuola della Comunità ebraica, entrate in scena (non a caso) sulle note della canzone ‘Celebration’. Dopo avere cantato i due inni, italiano e israeliano, e la canzone ‘Heal the world’ di Michael Jackson, suonata dall’ottima Zurawski Band. hanno messo in scena uno spettacolo teatrale, ideato con il regista e docente di teatro Daniel Gol, ex alunno della Scuola: una rappresentazione densa di significato, in cui la costruzione di una scuola – letteralmente avvenuta sul palco – rappresenta l’antidoto alla non dispersione (nello spettacolo rappresentata da un forte vento).
La parola ai consiglieri
Sono intervenuti poi anche alcuni consiglieri della Fondazione, che hanno invitato i presenti a donare. Antonella Jarach ha raccontato il suo impegno fin dai primi giorni della nascita della Fondazione. «Per me essere qui è un sogno perché la Fondazione è davvero un sogno – ha spiegato – . Attraverso le donazioni possiamo continuare a dare un’educazione di eccellenza e formare una forte identità ebraica dei figli della nostra comunità».
Dalia Gubbay ha poi parlato dell’emozione che lavorare per la Fondazione le ha procurato fin dall’inizio. «Nel percorso di questo ventennale sono state utilizzate diverse parole che iniziavano con la ‘e’ – ha raccontato -, e a me i miei compagni di squadra hanno associato la parola ‘émozione’. Per me è infatti emozionante lavorare con consiglieri con cui si condividono decisioni importanti, così come sentirsi chiedere da un alunno della primaria se la Fondazione rinnoverà anche la sua aula».
Sull’importanza dei fondi per lo sostegno allo studio si è concentrato Simone Sinai, mentre l’ex presidente Marco Grego ha parlato della riqualificazione della scuola e dei 2000 mq già ristrutturati delle elementari. «Le donazioni dono fondamentali per continuare a mantenere in ottimo stato la nostra scuola». Grego ha poi passato, ringraziandolo, la parola a Cobi Benatoff, presidente onorario della fondazione, nonché suo ideatore e fondatore. «Con grande commozione vedo che stasera siamo qui tutti, uniti nell’amore per la nostra Scuola», ha dichiarato commosso abbracciando la nipotina e invitando a una donazione «che “faccia male”, altrimenti significa che non è abbastanza».
Mentana: “In una società difficile, la scuola deve insegnare ai giovani a credere nel futuro”
Particolarmente emozionante il contributo video dell’astronauta Paolo Nespoli che ha invitato i giovani a inseguire i loro sogni con determinazione. La parola è passata poi a Enrico Mentana, direttore del Tg7 e Presidente del comitato d’onore della Fondazione Scuola. «Ho accettato il ruolo di presidente del comitato d’onore della Fondazione Scuola con particolare coinvolgimento anche perché questo ventennale coincide con un altro anniversario – ha spiegato -: quello degli 80 delle leggi razziali, che fecero espellere dalla scuola italiana una bambina, mia madre».
Mentana ha ricordato come in questi tempi difficili, in cui per i giovani è più faticoso realizzarsi, la scuola sia più che mai necessaria per continuare a credere nel nostro futuro. «Bisogna sapere che c’è una coscienza sociale, che la società si è fatta più difficile – ha spiegato -. Basti pensare che nella Silicon Valley i lavoratori hanno in media 29-30 anni, mentre la mia redazione giornalistica, per fare un esempio, ha una media ormai che supera 50 anni, perché chi lavora viene tutelato. Ma il prezzo è che chi sta dentro non fa posto a chi sta fuori. Questa è la questione italiana, ed è anche il motivo per cui si è andati dietro a una promessa di un reddito di cittadinanza, perché le scorciatoie rispetto al lavoro a conquistare sono un’alternativa di serie b. Ma io non mi rassegno a che questo paese diventa un paese delle alternative di serie B: io credo che tutti devono avere ben presente che si deve fare qualcosa a questo riguardo».
Tornando al passato di sua madre, emarginata in quanto ebrea, Mentana ha sottolineato quanto sia importante oggi non dimenticare e relativizzare. «Questo paese ha bisogno di una forza di fraternità – ha spiegato – ma chi ha vissuto una memoria diversa e forte e fatta di orgoglio deve sapere che c’è bisogno di tutto questo per una miscela che vada in positivo. Lo dobbiamo ai giovani, che sono cresciuti e cresceranno nelle scuole, compresa questa che celebriamo stasera; lo dobbiamo a noi stessi e al futuro del nostro Paese, se ci crediamo».
A concludere la serata i consiglieri impegnati a soffiare sulle venti candeline della torta di compleanno. E poi una notte di musica e danze sulle note della famosa Zurawski Band.