di Ilaria Myr
Francesca Modiano Hasbani è la prima donna al vertice del Keren Hayesod Italia. Con la crisi generata dal Covid 19, non è facile raccogliere fondi per Israele ma bisogna farlo, perché le conseguenze economiche sono gravi, specie per i più deboli
In 100 anni di vita del Keren Hayesod, è la prima donna a essere eletta alla presidenza italiana: Francesca Modiano Hasbani si è insediata il 3 marzo nell’incarico, ricoperto per cinque anni da Andrea Jarach, in un momento molto particolare e delicato a livello mondiale, data l’emergenza coronavirus in corso, che ha avuto un forte impatto prima di tutto in Italia.
Il suo è un volto noto nell’orbita dell’organizzazione di sostegno a Israele (nonché all’interno della comunità ebraica milanese): per sei anni è stata presidente della Women’s Division del Keren Hayesod Italia Onlus e, da due anni, ricopre un incarico europeo, sempre nella WD. Nel 2019, poi, è stata insignita dell’Award for Excellence, premio assegnato a una leader che, con coraggio e forte spirito di iniziativa, si è distinta per passione e determinazione nel coinvolgere sempre più donne ebree nell’impegno per la continuità del popolo ebraico e nel consolidamento del legame fra le comunità ebraiche e lo Stato di Israele.
Il suo mandato non è dunque iniziato nel modo più facile, ma il suo carattere e il suo entusiasmo, noti a chi la conosce, non lasciano dubbi sulle sue capacità di gestire anche una situazione così complessa.
«Ho intrapreso questo incarico in un periodo molto complesso e con timore per la difficoltà di raccogliere fondi per Israele in questo momento, ma confido nella necessità di aiutare sempre lo Stato ebraico – spiega Modiano -. Mi ispiro all’energia che trasmette il popolo ebraico e, guardando tutto ciò che è stato fatto dal KH e mantenendo i contatti con le persone che aiutiamo con i progetti, mi carico di entusiasmo e ogni volta che torno dai viaggi ho una spinta nuova a fare sempre di più per loro. L’ho sempre fatto con passione e sento di avere ancora molto da dare a Israele e di volerlo aiutare come meglio posso sperando in tempi migliori».
Da quando è nato, nel lontano 1920, il Keren Hayesod ha saputo adattarsi alle situazioni contingenti: favorire l’aliyà è sempre stato il suo obiettivo, ma nei decenni ha saputo adeguarsi con flessibilità alle esigenze del momento. Già di recente ha cambiato il logo, passando alla dicitura “Per il popolo di Israele” che include quindi tutte le etnie del Paese. E così succede anche oggi, con la pandemia da Coronavirus. «In questi due mesi il Keren Hayesod in tutto il mondo ha raccolto fondi per Israele e ha contribuito a una vasta gamma di programmi per l’assistenza alle popolazioni svantaggiate e agli ospedali – continua Modiano -. Ma è stato fornito anche un grande sostegno alle comunità ebraiche all’estero, e in particolare in Italia. Insieme all’Agenzia Ebraica, il KH ha destinato in pochi giorni una cifra considerevole come aiuto immediato per le prime necessità delle comunità ebraiche di tutta Italia».
Inoltre, di recente è stato istituito, con la collaborazione della Sochnut e dell’Associazione Ebraica delle Comunità del nord America, un fondo di 10 milioni di dollari per fornire prestiti a tasso zero, da restituire in quattro anni, alle comunità e alle organizzazioni ebraiche per affrontare i problemi derivanti dal Covid, e Modiano è uno dei sette membri del comitato mondiale di questa iniziativa.
Anche durante la pandemia, poi, il Keren Hayesod ha gestito l’assistenza di circa 1.000 nuovi immigrati nel primo mese di Coronavirus, donando 350 tablet ai bambini per consentire di farli partecipare allo studio online e rimanere in contatto con i loro coetanei. E, ancora, tante altre iniziative: da Aleh, che fornisce assistenza completa a oltre 750 bambini e adulti con disabilità, a Youth Futures, per bambini di età compresa tra 8 e 14 anni di ambienti svantaggiati, i cui genitori, proprio a causa della pandemia, hanno perso il lavoro.
Su tutte queste attività il KH Italia, nei mesi di quarantena, ha continuato a informare i propri sostenitori attraverso una newsletter settimanale e ha organizzato eventi online con ospiti diversi su temi legati all’emergenza in corso: il 13 aprile su “Israele e Covid-19”, con l’intervento di Angela Polacco e la psicologa clinica Emilia Perroni, che hanno affrontato l’attualità e l’aspetto psicologico dell’impatto del virus nella società israeliana.
Il 30 aprile è stata la volta della diretta Facebook con Ilan Misano, ingegnere biomedico di telemedicina tra Israele e Italia, che ha parlato di tecnologie per combattere il Covid-19, l’immunofarmacologa Francesca Levi-Schaffer, intervenuta su prospettive vincenti di cura e prevenzione, e Leonardo Aseni, ex-tiratore scelto dell’esercito israeliano, che ha parlato di tecnologia e visione dell’esercito.
E poi l’economia, il 30 aprile, con un evento dedicato alla ripresa economica, insieme a Corrado Passera, ceo Illimity, e il sociodemografo Sergio Della Pergola.
Il 20 maggio, poi, si è tenuto online il grande evento di celebrazione dei 100 anni dell’associazione, che si doveva tenere il 3 marzo a Milano, ma che a causa della pandemia è stato spostato sul web a una data che coincidesse con Yom Yerushalaim (che cade il 21 maggio). Presentato dal giornalista di Sky Francesco Castelnuovo, ha visto la partecipazione di illustri personalità, come il presidente della Knesset Benny Gantz, l’ex agente speciale Shir Peled, l’attrice della serie Netflix Fauda Rona-Lee Shim’on, e il cantante e attore Liron Lev. Durante la cerimonia, sono stati illustrati i progetti in corso, realizzati sempre con lo spirito con cui il Keren Hayesod nacque 100 anni fa.
Attualmente, poi, è in corso l’organizzazione della Walk Israel, la marcia a sostegno del programma Youth Futures, che dal 2016 coinvolge persone da tutto il mondo, e che si terrà dal 25 al 30 ottobre. Quest’anno verrà effettuato l’ultimo dei cinque tratti in cui è diviso l’intero sentiero escursionistico israeliano (Shvil Israel) di 1.025 km che attraversa l’intero paese da nord a sud (elencato anche dal National Geographic come una delle 20 piste più epiche al mondo): i partecipanti partiranno da Netanya per arrivare a Gerusalemme, dopo avere attraversato il Monte Carmelo, il Parco nazionale di Cesarea e la valle di Elah. Un’ottima occasione di attraversare gli splendidi e differenti panorami di Israele e incontrarne le persone. Novità di quest’anno: è previsto anche un livello per camminatori (non hikers) e per biciclette.
Per il prossimo futuro gli obiettivi di Francesca Modiano sono tanti. «Prima di tutto vorrei ottimizzare la gestione dell’ufficio, in cui già lavorano da 30 anni persone molto valide come Enrica Moscati, a Roma, e a Milano Afsaneh Kaboli e Marlene Levi – spiega -. Il tutto in stretta collaborazione con lo shaliach Alex Kerner arrivato in Italia lo scorso anno. Vorrei poi creare un consiglio operativo, sia a Milano che a Roma, e coinvolgere maggiormente le altre comunità italiane, in cui da tempo manca una presenza del Keren Hayesod. Ci auguriamo di poter sostenere sempre i movimenti giovanili e, ovviamente, di rafforzare i rapporti con i sostenitori e gli sponsor, fondamentale supporto per il nostro lavoro. In tutto metterò la mia sensibilità femminile, cercando di fare ordine come piace a noi donne…».