di Ester Moscati
Intervista al nuovo presidente della Associazione Amici di Magen David Adom in Italia ETS. Dopo il 7 ottobre, c’è stato un picco di solidarietà dalla Diaspora verso Israele. Ma questa solidarietà deve continuare
«Mia figlia vive in Israele, così come tanti miei cugini e i miei cognati. Sono quindi legatissimo al Paese. Mi sono avvicinato alle associazioni ebraiche a Milano, da diversi anni, dalla commissione assistenza del Bené Berith al Keren Hayesod con la presidenza di Francesca Modiano, ai Figli della Shoah, dove porto nelle scuole la testimonianza della storia di mio padre, e ora all’Associazione Amici del Magen David Adom Italia (AMDA), alla quale mi sono avvicinato grazie all’amico Riccardo Gandus: quando Sami Sisa ha deciso di lasciare la presidenza dopo quasi 13 anni, mi ha proposto di assumere questo ruolo e ho accettato con entusiasmo». Così racconta Gianemilio Stern, classe ‘59, chimico industriale, che risponde alle nostre domande di ritorno da Israele, dove ha visitato la Banca del Sangue, un progetto grandioso realizzato anche grazie al sostegno di AMDA, e ha inaugurato una nuova ambulanza finanziata dagli amici italiani.
Uno degli scopi dell’AMDA è quello di trasferire esperienze e competenze tra Italia e Israele in campo dell’emergenza sanitaria; come pensi di rafforzare questo settore?
Nessuna rivoluzione, perché Sami ha lavorato molto bene; solo magari una maggiore sinergia con il fundrising; vorrei dare una maggiore visibilità a quello che facciamo, dando una comunicazione più puntuale, per potenziare il numero dei donatori. Ho accolto la proposta di presiedere l’AMDA perché sono una persona concreta e le finalità di AMDA sono estremamente concrete: raccogliere fondi per il Magen David Adom in Israele e le sue iniziative, tra cui i mezzi di soccorso e la Banca del Sangue.
Qual è il tuo sentimento in questo momento in cui Israele subisce una guerra che non ha voluto e soprattutto le cui ragioni non sono comprese nel mondo, come vediamo sempre più spesso. L’impegno di AMDA nello stringere legami tra Italia e Israele può invece contribuire alla conoscenza reciproca, al rispetto e al superamento dei pregiudizi?
Moltissime persone in Occidente e in Italia in particolare sono state altamente condizionate da campagne di disinformazione; è difficile che possano cambiare parere tramite le nostre attività e diciamo che sono consapevole che si è creato un forte antisionismo e antisemitismo che non è facile da superare. Le attività che facciamo sono una piccola goccia che sicuramente servirà a mostrare una diversa prospettiva ai partecipanti ai corsi. Come mi raccontava Sami Sisa, chi va dall’Italia in Israele a vedere le attività del MDA torna entusiasta, ma non credo che sia sufficiente. Manca un capillare lavoro di Hasbarà.
Il recente caso Turchia e EL AL, con il rifiuto di dare assistenza e rifornimento carburante ad un volo EL AL che aveva effettuato in Turchia un atterraggio di emergenza, è indicativo di un clima terribile che si è instaurato nel mondo e in particolare con la Turchia dopo il 7 ottobre. E un episodio, che avrebbe dovuto provocare un moto di indignazione globale, invece è stato legittimato dalla guerra a Gaza. Che cosa ne pensi, soprattutto alla luce del fatto che il MDA è spesso corso in aiuto della Turchia in occasione di tragici eventi come per esempio i terremoti che spesso colpiscono quel paese?
Provo un sentimento di grande tristezza. Il 6 febbraio 2023 due terremoti di grande magnitudo sono stati registrati in Turchia. Lo Stato di Israele ha inviato una squadra di soccorso e un ospedale da campo per fornire aiuto nell’emergenza. Felix Lotan, paramedico senior ed esperto della gestione delle maxi emergenze, è stato il rappresentante del Magen David Adom della delegazione israeliana per la ricerca e il soccorso che è riuscita a estrarre 19 persone vive dalle macerie. Tutto questo è stato dimenticato dalla Turchia, dove un aereo in emergenza è stato abbandonato al suo destino e solo la prontezza del pilota che ha deciso di fare scalo a Rodi ha evitato il peggio.
Uno dei progetti in cui Amici del Magen David Adom Italia è impegnato è il finanziamento e la raccolta fondi per l’acquisto di autoambulanze, auto e moto mediche in Israele, da dedicare alla memoria o in onore dei propri cari o di personalità nel nostro paese. Proprio di recente sei stato ad inaugurare un’ambulanza, anzi è stato il tuo primo atto come presidente di AMDA.
La visita in Israele è stata un’esperienza entusiasmante perché ho potuto toccare con mano la concretezza delle realizzazioni del MDA è l’importanza delle donazioni degli Amici in Italia e nel mondo. La visita è iniziata con l’inaugurazione dell’ambulanza donata dalla Comunità di Verona. La cosa molto bella che dimostra la multietnia con cui lavora il MDA in Israele è che l’autista di questa ambulanza è un arabo israeliano nella zona di Hadera e anche il paramedico a bordo è musulmano. Questo dimostra che MDA lavora con e per tutto il popolo di Israele indipendentemente dalla religione. Ho visitato poi la Banca del Sangue in cui confluiscono tutte le donazioni da Israele. Nella normalità hanno 1500 dosi di sangue sempre a disposizione, che vengono triplicate nei periodi di guerra. C’è dietro una logistica pazzesca, dalle analisi allo stoccaggio nella massima sicurezza. Ho anche partecipato all’inaugurazione di una stazione operativa, da dove partono le ambulanze, donata dagli Amici del Magen David Adom svizzeri e olandesi. Ho visitato anche la Banca del latte materno, un progetto meraviglioso di cui parleremo, e incontrato personalità del MDA Israeliano e Europeo per discutere la collaborazione con l’Italia. Il Magen David Adom rappresenta una eccellenza in Israele e si regge su finanziamenti privati. Accompagna gli israeliani di qualunque etnia in tutto il ciclo della vita, facendo nascere in casa o in ambulanza bambini in emergenza, e assistendo feriti e malati in ogni fase della vita. C’è anche un servizio unico al mondo che mi tocca profondamente, perché significa attenzione non solo al corpo e alla salute, ma anche all’anima: la wish ambulance, che realizza l’ultimo desiderio delle persone gravemente malate. Di recente, un anziano superstite della Shoah, deportato da bambino e poi giunto in Israele dopo la guerra, non aveva mai celebrato il Bar Mitzvà. Ebbene, il MDA ha realizzato il suo ultimo desiderio, accompagnandolo in ambulanza, con dei volontari, al Kotel per celebrarlo.
Cosa è cambiato dopo il 7 ottobre nelle esigenze del MDA? Ci sono richieste particolari?
Sì, c’è la necessità di predisporre ed allestire almeno 200 veicoli da dislocare in punti nevralgici di Israele ad alto rischio di infiltrazione terroristica. Dopo il 7 ottobre, c’è stato un picco di solidarietà dalla Diaspora verso Israele, e il MDA in particolare. Ma questa solidarietà deve continuare perché l’esigenza di far fronte alla minaccia terroristica, come pure quella di assistere malati, anziani, invalidi è costante. Spero quindi che i donatori italiani siano sempre di più e sempre più generosi.
Il passaggio del timone
Il passaggio del testimone dell’Associazione Amici di Magen David Adom Italia è l’occasione per ripercorrere i momenti più significativi di una giovane associazione che, col tempo, ha saputo farsi apprezzare in virtù delle attività svolte e di ciò che è stato realizzato. Qual è stato il ruolo di Sami Sisa all’interno di quest’associazione fino ad oggi? Alcuni lettori sapranno che ne è stato il Presidente, ma forse non sanno che lo è stato in un modo un po’ diverso dal comune. La sua grande umanità, unita a tutta l’energia e vitalità possibili ha caratterizzato la conduzione dell’associazione, che lui stesso ha fondato nel 2012, con l’unico intento di salvare sempre più vite in Israele. A beneficio della popolazione.
Questo approccio mi sembra molto simile a quello dei soccorritori del Magen David Adom che non si limitano a eseguire meccanicamente le manovre salvavita, ma compiono il loro lavoro sempre con gentilezza e il sorriso sulle labbra. Sono questi due elementi, prima ancora delle loro capacità sul campo, che hanno il potere di alleviare la sofferenza! Il tocco dell’umanità.
“Il senso dell’associazione che ho l’onore di presiedere si trova nel riuscire a coniugare il meglio di Israele con il meglio dell’Italia” mi aveva insegnato nel 2016, quando sono entrata a far parte della famiglia del Magen David Adom, e il nostro lavoro a favore di MDA si traduce in un servizio di emergenza migliore per i cittadini israeliani, senza distinzione di sorta. Un’associazione che mira non solo a sostenere le attività del Magen David Adom in Israele, ma anche a trasferire in Italia l’esperienza israeliana a beneficio delle comunità ebraiche e dei soccorritori del territorio italiano.
Tra i tasselli più significativi per la cooperazione scientifica e umanitaria fra Italia e Israele, ricordo l’accordo di gemellaggio, collaborazione e mutua assistenza in caso di emergenza fra l’AVIS del Piemonte e la Banca del Sangue del Magen David Adom in Israele, siglato a Pianezza, nel settembre 2016, grazie alla mediazione svolta dall’Associazione Amici di MDA.
Anche i Seminari Internazionali sulla Risposta alle Emergenze, indirizzati a medici e paramedici provenienti da ogni parte del mondo, che vengono organizzati abitualmente dal Magen David Adom in Israele, rappresentano l’occasione preziosa per far conoscere i protocolli israeliani sulla gestione delle grandi emergenze e delle catastrofi per condividere con i partecipanti la grande esperienza pratica, sul campo, di MDA, maturata in oltre 90 anni di attività, e le innovazioni portate avanti dai suoi team di ricerca.
E come non ricordare il forte desiderio di Sami Sisa di contribuire alla costruzione della nuova Banca del Sangue di Israele, il progetto più ambizioso del Magen David Adom, per rendere questa struttura che custodisce il bene più prezioso al mondo, il sangue, finalmente invulnerabile a qualunque minaccia: terrorismo, terremoti, attacchi informatici, chimici e batteriologici e, allo stesso tempo, far fronte all’aumento demografico del paese.
Un sogno che diventa realtà, come disse Eilat Shinar, Direttrice della Banca del Sangue, durante l’inaugurazione del Marcus National Blood Services Center, nel maggio 2022, “un sogno che abbiamo condiviso con gli amici italiani del Magen David Adom”.
Con lo stesso entusiasmo negli ultimi anni abbiamo raccolto fondi per numerosi veicoli di soccorso dedicati in memoria di persone care o in onore di personalità che hanno segnato la nostra storia. Con questo spirito diamo il benvenuto a Gianemilio Stern come nuovo presidente dell’Associazione Amici di MDA Italia, con l’auspicio di proseguire sulla stessa scia la nobile missione di rafforzare il Servizio di Emergenza pre-ospedaliera dello Stato d’Israele. Mazal Tov!
Silvia Voghera- Coordinatrice
nazionale Ass. Amici di MDA Italia