di Roberto Zadik
Viviamo in un mondo sempre più esposto a pericoli e minacce, dal terrorismo ai genocidi in Medio Oriente, all’integralismo islamico e bisogna non solo sperare nelle istituzioni ma agire concretamente costruendo un senso di responsabilità individuale e personale e contribuendo a un nuovo codice etico che parta dal basso e dalla società e non solo dalla politica e dal mondo istituzionale. Questo l’intento di Gariwo, associazione che guidata dal presidente Gabriele Nissim si batte per l’impegno sociale e etico e la memoria dei Giusti e del Bene, che da lunedì 17 gennaio al Teatro Franco Parenti, avvierà il ciclo di incontri “La crisi dell’Europa e i Giusti del nostro tempo”. Ogni volta, a partire dalle 18 toccherà a un argomento diverso e stimolante. Dai genocidi, al terrorismo, al fondamentalismo, tematiche che ci riguardano purtroppo molto da vicino in questa tormentata fase storica e che verranno approfonditi da storici e esperti in quattro serate, da gennaio a maggio.
L’iniziativa è stata presentata giovedì 12 gennaio sul palco della Fondazione Corriere della Sera in una conferenza stampa che come ha detto la direttrice del Franco Parenti e moderatrice dell’incontro, Andreè Ruth Shammah, “è l’inizio di un percorso che invita il pubblico non solo all’ascolto dei relatori ma a interiorizzare, a sentirsi parte attiva nell’affrontare le minacce di momento storico difficile e importante.” Ospiti dell’evento, introdotto dal presidente della Fondazione, Piergaetano Marchetti, oltre alla Shammah, il presidente di Gariwo Gabriele Nissim, Lamberto Bertolè, presidente del Consiglio Comunale del Comune di Milano, Sergio Scalpelli presidente dell’associazione “Accademia del presente”, e lo scrittore libanese candidato al Premio Nobel Per la Pace Hafez Hadar.
Come ha sottolineato Marchetti, quella di Gariwo e del Teatro Parenti, è una “iniziativa di eccezionale importanza in un contesto come quello di oggi che è anormale per molti aspetti dove prevale sempre di più l’estremismo, il totalitarismo e l’assenza del dialogo. Purtroppo è calata la forza del ricordo e della memoria storica e questo è molto rischioso”. Soddisfatta in merito al progetto, patrocinato dalla Fondazione Corriere e dall’Università degli Studi di Milano, la Shammah ha ricordato l’impegno e il valore di Gariwo e le tante battaglie che Nissim hanno dovuto affrontare negli anni Novanta dove c’era un contesto socio-economico molto migliore ma “un clima di iniziale diffidenza e ostilità di molte persone verso l’apertura d’idee e la capacità di Gabriele di guardare oltre alle barriere e agli steccati.” In questi anni l’associazione è vistosamente cresciuta e come ha detto la direttrice del Parenti “è fondamentale costruire un percorso tutti assieme,immedesimarci in queste tematiche e diventare tutti noi ambasciatori di Gariwo”.
Fra gli interventi, il presidente Nissim ha efficacemente riassunto questa fase storica molto preoccupante in cui “viviamo un momento dove dominano le incertezze, le paure e una classe politica stolida. Ogni mattina ci svegliamo e nessuno ci dice cosa fare e che direzione prendere, ma dobbiamo arrangiarci da soli e ci sentiamo persi e disorientati. Mi preoccupano molto anche i messaggi di aggressività e di ostilità presenti su Facebook e la crescente cultura del nemico in una società che citando l’appena scomparso Bauman, sta diventando sempre più liquida”.
Nel suo discorso Nissim ha ricordato come “da bravo sociologo Bauman osservava quello che pensa la gente e la quotidianità e aveva avuto molte geniali intuizioni Una di esse era questa cultura dell’odio e della violenza che è anche alla base del terrorismo dell’Isis che si arroga il diritto di decidere chi può vivere e chi deve morire. L’idea di questa conferenze è creare dibattito e dialogo fra persone di diverse culture, identità e opinioni. Serve una nuova Carta dei valori, della quale ci occuperemo in queste serate.”
Ma cos’è questa Carta dei valori? A questo proposito Nissim ha specificato di aver preso l’idea dal progetto “Charta 77” avviato nel lontano 1977 a Praga dove un gruppo di persone di religioni e idee divergenti si riunivano assieme contro il totalitarismo. “Io vorrei fare lo stesso oggi, quarant’anni dopo, contro il terrorismo. Lottare contro la cultura dell’odio è una responsabilità di tutti noi, ebrei, cristiani, musulmani”.
In tema delle serate ci saranno ospiti importanti, come il 17 gennaio dalle 18 al Parenti, sulla “Prevenzione dei genocidi” parleranno lo storico Marcello Flores, importante storico e saggista che ha scritto, come ha ricordato Nissim moltissimi libri sui genocidi, Yair Auron, esperto specializzato sul tema della Shoah e docente universitario e Gerard Malkassian, promotore del dialogo fra Turchi e Armeni.
Il 14 febbraio invece ne “La battaglia culturale contro il terrorismo fondamentalista islamico” interverranno, fra i relatori, lo scrittore Hamadi ben Abdelsslem che lo scorso 18 marzo 2015 ha salvato cinquanta italiani dall’attentato al Museo del Bardo a Tunisi da parte dell’Isis e lo scrittore libanese Hafez Hadar.
Il 30 marzo toccherà a “La crisi dell’Europa” dove parleranno il filosofo Massimo Cacciari e i giornalisti Ferruccio De Bortoli e Kostanty Gebert mentre in conclusione del tutto, il 18 maggio si parlerà dei “Giusti dei nostri tempi” in un incontro al quale, oltre a Nissim ci saranno il filosofo Salvatore Natoli, la scrittrice Gabriella Caramore e Milena Santerini, Presidente dell’Allenaza parlamentare contro l’intolleranza e il razzismo al Consiglio d’Europa.
Si tratta di eventi di grande attualità e stimolo che come ha sottolineato Sergio Scalpelli, avvengono “in un periodo molto particolare come questo dove stiamo assistendo a vari eventi sconvolgenti. Uno di questi è il trionfo del populismo e il rifiuto dell’idea di Europa che era partita da una coalizione tesa a unirsi per fronteggiare la crisi economica e i problemi.” Sostegno alle serate di Gariwo anche dal presidente del Consiglio Comunale Bertolè che ha messo in evidenza la centralità del progetto e del coinvolgimento “specialmente dei giovani che spesso ci appaiono purtroppo un po’ nichilisti e della scuola e che invece vanno coinvolti su valori forti e sfidanti come la lotta al terrorismo e su quale posto abbiamo nella storia noi tutti come singoli. Come Comune di Milano sosteniamo pienamente Gariwo e l’amico Gabriele e vorremmo che il Giardino dei Giusti divenisse una delle attrazioni turistiche della città”.
Molto interessante anche l’intervento conclusivo dello scrittore e poeta libanese Hafez Hadar che ha espresso la sua contentezza per la candidatura al Nobel elogiando la centralità del “dialogo fra religioni e la missione di Nissim nella ricerca del Bene e della comunione fra fedi e religioni.” Condannando l’integralismo e il terrorismo folle e insensato dell’Isis,che “non ha capito niente né dell’Islam né del Corano” Haider ha ricordato personaggi moderati e coraggiosi del mondo islamico come l’imprenditore Rafiq Al Hariri che aiutava persone di ogni religione, ucciso nel 2005 in un attentato sottolineando quanto sia importante il dialogo e la tolleranza.