di Paolo Castellano
L’applicazione dedicata ai Pokémon, ormai rilasciata da circa un mese, ha avuto un successo planetario. Milioni di giocatori ogni giorno escono dalle loro case per catturare queste creature immaginarie create negli anni ‘90 dal giapponese Satoshi Tajiri. Ma non sono tutte rose e fiori. Alcuni giocatori infatti hanno causato incidenti o ne sono stati vittime. Inoltre grande polemica sta suscitando la possibilità di giocare anche in luoghi della memoria, come Auschwitz e l’US Holocaust Museum di Washington.
In Israele il gioco è stato ufficialmente rilasciato il 18 luglio ma il Maghen David Adom, il servizio d’emergenza israeliano, ha dato alcune indicazioni ai cittadini israeliani su come evitare di farsi male giocando con lo smartphone. Nonostante le avvertenze si sono verificati degli inconvenienti.
Il direttore generale del MDA, Eli Bain, nelle sue dichiarazioni pubbliche ha definito il gioco come “un fenomeno pericoloso che sta prendendo piede velocemente”, ha riportato il sito Ynet.
«Consigliamo agli utenti di prendere precauzioni e di stare attenti ai pericoli collegati al videogioco. Non è possibile che i bambini, gli adolescenti e gli adulti presi dal videogame possano rischiare le loro vite per niente», ha aggiunto Eli Bain.
Pokémon Go è una sorta di caccia tecnologica che si compie fuori casa. Gli utenti inoltre sostano presso pokéStops – posti reali marchiati come checkpoints dal gioco – per avere degli oggetti utili come pokéball o strumenti per curare i propri Pokémon. I giocatori per accedere all’applicazione usano i loro smartphone utilizzando il sistema GPS con l’obiettivo di scovare le creature più vicine a loro.
Il 28 luglio, un cittadino israeliano di 35 anni, si è ferito scontrandosi con una lastra vetrata di una porta mentre stava inseguendo un Pokémon. Un ragazzina di 15 anni invece si è procurata un trauma cranico dopo essere caduta dalla bicicletta mentre giocava con l’applicazione.
Sempre a fine luglio, un adolescente israeliano ha preso i sensi nel mar Mediterraneo mentre era a caccia di Pokémon, stava organizzando una caccia prima di collassare cadendo in mare: è stato tirato fuori dall’acqua e salvato da suo fratello.
Come riporta il The New York Times, il primo agosto i vertici militari israeliani hanno vietato il gioco per questioni di sicurezza ai soldati che si trovano nelle basi militari israeliane. In una direttiva inviata ai soldati e agli ufficiali, l’esercito ha sottolineato che il gioco, attivando la videocamera dello smartphone e utilizzando i servizi di localizzazione, diffonderebbe informazioni sensibili come le fotografie e le esatte coordinate delle basi militari.
I militari inoltre temono che i soldati possano scaricare una falsa applicazione spacciata per Pokémon Go causando così una fuga di informazioni dai loro cellulari.