di Luciano Bassani
L’ortoterapia è una forma di terapia abbastanza recente basata sul rapporto della persona con l’orto. Secondo Lewis, autore del testo Horticulture as therapy, esiste una sostanziale differenza tra giardinaggio e ortoterapia, infatti a differenza dell’orticoltura che rappresenta la pratica e la conoscenza di frutta, fiori, verdure e alberi dalla loro nascita alla morte, l’ortoterapia è una pratica catalogabile tra le terapie occupazionali che ha come scopo il recupero del benessere psicofisico di persone affette da patologie di diverso tipo.
Già nel 1600 alcuni medici inglesi notarono come i pazienti che si dedicavano alla cura del verde, dimostravano di avere una ripresa migliore e più rapida nel periodo di riabilitazione dopo cure mediche o chirurgiche. Le persone con disabilità, sia giovani che anziani, per mantenere la mente attiva e un buon sistema tonico muscolare, hanno necessità di tenersi occupati in varie attività che li coinvolgano sia fisicamente che mentalmente. L’ortoterapia è una disciplina ideale in quanto consente a questi soggetti di praticare con metodo un sano movimento e stimolare la mente nella scelta della coltivazione delle piante, delle erbe aromatiche, degli ortaggi o dei fiori.
La constatazione dei benefici che possono provenire dall’ortoterapia ha portato alla creazione all’interno di strutture ospedaliere di giardini terapeutici. A Gerusalemme, all’interno dell’Ospedale pediatrico Alyn, esiste una struttura di riabilitazione che cura bambini affetti da malattie neuro-muscolari, patologie cerebrali, lesioni midollari e malattie neuro-degenerative. In questa realtà i giovani pazienti possono utilizzare l’area verde come una palestra dove grazie al giardinaggio e altre attività imparano a migliorare le proprie abilità affrontando degli ostacoli che si ripresenteranno poi nella vita reale. La semina, la potatura e la raccolta stimolano il gusto, l’olfatto, il tatto e la vista migliorando le loro competenze.
Sempre in Israele grazie al contributo di Keren Kayemet LeIsrael è stato realizzato un parco per ipovedenti costituito da un sentiero escursionistico circondato da piante da frutto, spezie e piante aromatiche. Sono presenti cartelli esplicativi in carattere Braille. La cura dell’orto affiancata a terapie mediche e praticata come pausa di relax quotidiano, regala preziosi momenti di ricarica energetica per la propria autostima e serenità mentale.
L’healing garden della Residenza Anziani Arzaga
Presso l’RSA Arzaga della Comunità Ebraica di Milano, sempre seguendo una logica del grounding (contatto con la terra) e della stimolazione dei sensi (orticoltura), è stato creato, grazie alla Associazione di volontariato Federica Sharon Biazzi, un Healing Garden con un angolo dedicato all’ortocoltura e ortoterapia. L’attività nell’orto, con l’apprendimento di nuove tecniche di coltura, dimostra come la mente degli anziani sia ancora in grado di elaborare le novità e confrontarsi in modo creativo con la realtà. Il contatto degli anziani con l’orto porta innegabili e rapidi risultati sia sul piano cognitivo che fisico.
Il giardino terapeutico – healing garden – è uno dei pochi presenti in strutture per anziani in Italia. È uno spazio esterno appositamente progettato per promuovere e migliorare il benessere fisico, mentale e sociale degli anziani residenti. Il giardino è arricchito da tre orti rialzati a cassone, studiato per permettere a chi sia su una sedia a rotelle di lavorare comodamente la terra, mantenendo pose naturali e senza torsioni dannose. Negli Stati Uniti, dove la Horticultural Therapy è entrata a far parte dei programmi presso le Facoltà di Medicina, questa disciplina ha trovato applicazione pratica in molti ospedali universitari dove viene affiancata alle discipline non farmacologiche per il benessere psico-fisico dei malati mentali e, in particolare, dei soggetti affetti da Alzheimer. I benefici psico-fisici ottenuti dai malati di Alzheimer, hanno incoraggiato la comunità medica di tutto il mondo alla diffusione di questa disciplina a livello internazionale.
L’ortoterapia fa parte delle terapie occupazionali che avviano il paziente alla riabilitazione fisica, psichica e cognitiva. Recenti lavori scientifici hanno dimostrato che l’ortoterapia regola i battiti cardiaci, migliora la circolazione sanguigna, regola la pressione sanguigna, il livello di serotonina e di vitamina D, migliora la mobilità articolare e la postura. Il contatto con la terra e la vita all’aria aperta sono due dei principali fattori che influiscono positivamente sull’equilibrio emotivo e psicofisico di ciascun soggetto. L’ortoterapia infine oltre ai benefici psicofisici, riveste un’importante funzione sociale perché comporta la condivisione degli spazi e favorisce la socializzazione aiutando i soggetti a superare il loro senso di solitudine e emarginazione.