Torna l’Adeissima: un omaggio a Lucio Dalla

di Ester Moscati

Adei-Wizo Milano invita a un percorso inedito tra le straordinarie e visionarie canzoni del cantautore bolognese, eseguite da un ensemble di grande qualità. Ricordando il suo amore per Israele

Ho un ricordo personale di Lucio Dalla, che aveva una casa vicino a Urbino, in campagna, dove ospitava artisti del calibro di Luciano Pavarotti ma anche giovani cantanti e musicisti alla ricerca di consigli e opportunità, di scambi, idee e note. Amava il confronto e accoglieva volentieri influenze musicali variegate e anche insolite. Una volta chiese di visitare la sinagoga perché, così disse, la madre “aveva origini ebraiche”. Non ho trovato riscontri su questo, ma è certo che a Roma, all’evento “Per la Verità, per Israele” nell’ottobre del 2010, mandò un bellissimo messaggio: “Cari amici, mi ha colpito come ultimamente alcuni artisti di pregio, come Leonard Cohen ed Elton John hanno reagito alle vili campagne di boicottaggio che colpiscono sovente Israele, e hanno portato con raggiante quiete il loro messaggio di musica e di pace al popolo ebraico nella sua Terra. L’armonia non solo della loro musica, ma della gioia, della gratitudine, dell’entusiasmo del pubblico parlava da sola: Israele è un Paese pieno di sogni, di amore, di desiderio di pace e vi mando questo messaggio per dirvi che io lo amo. Qui dopo l’incredibile persecuzione nazista del grande popolo che vi era nato, esso ha ritrovato la forza di costruire e di vivere pienamente l’arte, la scienza, la medicina, l’agricoltura e purtroppo ha dovuto farlo sempre in condizioni di guerra. Spero con tutte le mie forze che giunga anche il tempo della pace e della giustizia per quel Paese, e penso che tutti debbano cominciare ad aiutare dicendo con chiarezza: è tempo di smetterla di aggredirlo con bugie e mistificazioni che ce ne danno un’immagine completamente diversa dalla realtà! Auguri, Israele, io sono con te dalla parte della verità della storia e della vita”.

L’Adeissima “Berta Sinai” che si terrà il 23 settembre (ore 20.30, Teatro San Babila, Corso Venezia 2/A)
ha per titolo LUCIO C’È omaggio a Lucio Dalla. Musica, racconti e poesia.

Dice la presidente Sylvia Sabbadini: «Quest’anno avremo il piacere di fare un percorso inedito tra le straordinarie e visionarie canzoni di Lucio Dalla, eseguite da un ensemble di grande qualità, oltre a poter entrare in punta di piedi nel mondo più intimo e sconosciuto dell’artista grazie ai racconti e alla testimonianza fatta in prima persona da Marcello Balestra, amico e suo collaboratore storico di lunghissima data che, con lo spettacolo Lucio c’è, sta portando al pubblico una testimonianza che restituisce grande umanità e profondità all’incredibile e attualissimo repertorio dell’artista».
Lo spettacolo “Lucio c’è” è costituito da un concerto-racconto che sul territorio italiano e nei grandi teatri come il Teatro Ariston di Sanremo, dalla sua ideazione continua a regalare emozioni inaspettate vere a non finire, portando il pubblico all’interno di una casa che è quella di Lucio Dalla, non certo una casa fisica della quale lui non ha mai sentito l’esigenza, ma quella fatta di vita quotidiana e di condivisioni ovunque ci fosse la possibilità di dialogare, di interagire umanamente e far crescere persone nel mondo della musica come Marcello Balestra, noto discografico e talent scout. A corredo dello spettacolo ci saranno voci ospiti che aggiungeranno calore e profondità all’evento.

LUCIO C’È: omaggio a Lucio Dalla.
Musica, racconti e poesia
Bet Magazine/Mosaico ha parlato con Balestra che ha raccontato, a proposito dello spettacolo che sarà offerto al pubblico dell’Adeissima 2024, «Quello che conta in questo spettacolo è la parte umana di Lucio Dalla, che raccoglieva le persone che facevano poi parte della sua famiglia. Io sono stato ‘raccolto’ quando avevo 14 anni e questo ha generato in me una curiosità per il mondo della musica professionale attraverso la sua musica. In questo spettacolo Lucio c’è – a settembre uscirà un libro con lo stesso titolo per Mondadori – racconto quella parte straordinaria e incredibile di un ragazzino che viene pian piano coinvolto nel mondo della musica di serie A attraverso un artista straordinario all’apice del suo successo e pian piano diventa quello che si è occupato delle sue cose. Ci sono quindi aneddoti, episodi di emozioni anche opposte che mostrano quanto Lucio fosse grande nell’avere accanto persone che lui per scouting reputava adatte al suo quotidiano e alla sua attività professionale. All’epoca lavoravo in un albergo alle Tremiti, lo conobbi lì. – continua Marcello Balestra – Mi chiese se mi piacesse la musica e da lì è nata l’amicizia. Sono uno dei pochi giovani che in ruoli diversi ha coinvolto e che ha poi vissuto di più tutta la sua attività professionale, e sono l’unico che ha avuto la fortuna di vivere il prima, il durante e il dopo, dato che sono stato chiamato dagli eredi».

Lucio c’è è quindi un racconto di semplice umanità legato a canzoni che «ho visto scrivere e che mi ha fatto ascoltare in anteprima, ed è uno storytelling ritmato dalla musica attraverso le canzoni o attraverso quello che le canzoni nascondevano.
Nello spettacolo, di cui stiamo ancora definendo i brani e le argomentazioni da trattare, ci saranno canzoni, cantanti, musicisti ed emozioni musicali con una mia introduzione alla canzone non tecnica ma umana, non biografica ma famigliare, che fa di ogni canzone un’altra cosa».
Ma Lucio Dalla, oltre alla dichiarazione sulle origini ebraiche della madre, aveva legami con il mondo ebraico? «Non direttamente – asserisce Balestra – , ma musicalmente era aperto a qualunque influenza, classica, balcanica, mediorientale. Fra i produttori con cui ha pubblicato c’era Abramo Allione, editore ebreo. Ci sarà Luca Jurman, ebreo, che eseguirà alcuni brani. Inoltre, la band sarà arricchita per l’occasione da archi e fiati, e suonerà la parte musicale che ricorda meglio alcuni brani di Lucio, in un contesto famigliare e palpabile.  Questo spettacolo è una testimonianza, ma soprattutto un ringraziamento. Grazie a lui ho fatto un percorso che non finisce».

L’Adeissima Berta Sinai 2024 vuole ricordare l’anniversario del 7 ottobre e per l’occasione verrà da Israele un testimone che racconterà la sua storia, quella del suo kibbutz Kfar Aza e dei suoi amici ancora in ostaggio.