a cura di Dalia Fano – Job Agenzia di intermediazione al lavoro – CEM
Scrivere un CV è noioso, ed è anche molto faticoso dal punto di vista emotivo, diciamocelo. In particolare se si ha una certa seniority da mettere in bella mostra e un’età over-qualcosa.
Ricordo che un esperto consulente di carriera parlava del curriculum definendolo un necrologio. E scrivere (e leggere) necrologi non è il massimo della vita.
In queste righe vorremmo stimolare spunti e riflessioni non tanto su consigli tecnici, format, struttura, template ecc. di un CV ma su come trasformare questo noiosissimo documento in qualcosa di stimolante, utile e perché no, anche illuminante.
L’invito è quello di passare dal necrologio al purpose.
Trasformare la stesura del cv in un’occasione di (self) coaching, di crescita di consapevolezza di sé, del proprio valore e della direzione che vogliamo prendere.
Una preparazione che tornerà poi utile al momento del colloquio, e che aiuterà a stare in una posizione più comoda.
Questo esercizio di consapevolezza ci sarà inoltre utile anche a capire se quell’azienda è allineata ai nostri valori e se noi lo siamo per l’azienda.
Cominciamo a ri-comporre le diverse esperienze individuando il filo rosso, verde, giallo, che le ha unite, riconosciamo un ordine di senso al nostro percorso professionale.
Facciamolo riconoscendo i valori che ci hanno orientato e quelli che ci guidano verso la direzione che vorremmo.
Mettiamo in luce quello che ci motiva, entusiasma e stimola a dare il meglio, e che parla del nostro potenziale.
Non lasciamo agli altri il compito di decifrarci, portiamo invece luce e focus sul nostro valore, rendiamolo evidente, fruibile e soprattutto comunichiamolo.
Sintetizziamolo nella cover, nella lettera di presentazione, raccontiamolo al colloquio.
È chiaro che per poterlo comunicare dobbiamo averne consapevolezza.
Prima di farci prendere dalla smania di dettagliare tutto e fare l’elenco cronologico delle esperienze, fermiamoci e facciamoci una domanda:
Cosa voglio davvero comunicare col mio CV?
Per ottenere cosa?
Il curriculum, consapevole, è qualcosa di flessibile, maneggevole, che può prendere direzioni diverse a seconda della meta che ci interessa raggiungere e che vorremmo ci raggiungesse.
Mettiamo a fuoco il nostro progetto, e gli sviluppi di carriera che in questa fase di vita vorremmo percorrere.
Il CV e la lettera che lo accompagna, servono a raccontare chi siamo adesso, quello che sappiamo fare e che abbiamo dimostrato di saper fare. Serve anche a mettere in luce il nostro potenziale, in un racconto che si muove attraverso il tempo, attingendo al passato e immaginando il futuro che vogliamo.
Serviamoci di esempi concreti, niente definizioni scontate e inflazionate e per quanto possibile, richiamiamo i risultati che portano evidenza alle parole.
Facciamo sintesi e tiriamo fuori l’essenziale.