di Redazione
È mancata il 9 maggio a Milano Masal Pas Bagdadi, psicologa e scrittrice. Le sue numerose opere hanno illuminato le dinamiche del mondo dell’infanzia ma anche le tematiche dello sradicamento e della solitudine. La sua storia, la sua fuga a cinque anni dalla Siria verso Erez Israel, l’aveva narrata nel suo libro A piedi scalzi nel kibbutz, pluripremiato, mentre ne Il tempo della solitudine ha raccontato le storie degli ospiti della casa di riposo della Comunità ebraica di Milano, del loro tempo fatto di memoria del passato e di attese per lo Shabbat e le visite di figli e parenti.
Masal Pas Bagdadi era nata a Damasco nel 1938 e a soli cinque anni fuggì dalla Siria per le persecuzioni antisemite, entrando illegalmente in Palestina. Dopo la lacerante separazione dalla madre e dalla sorella, trascorre gli anni della crescita in un kibbutz e, una volta adulta, si trasferisce in Italia. Psicoterapeuta e scrittrice, ha pubblicato con Franco Angeli molti saggi di psicopedagogia per genitori ed educatori.
Da Chi sono io? (2006) sono stati tratti una mostra, un programma televisivo sul disegno infantile e l’omonima associazione Onlus, di cui Masal è stata presidente, che promuove iniziative sulla creatività nell’infanzia.
Con Bompiani ha pubblicato la sua autobiografia, A piedi scalzi nel kibbutz (2003), e Mamma Miriam (2013).
La nostra amata Masal ci ha lasciati oggi. I funerali si terranno domani 10 maggio alle 10.00 al cimitero ebraico di Milano. BDH
9 Commenti.
Con profondità, umanità e forte delicatezza hai attraversato il cammino dei giorni. Riuscendo a capire il prossimo come pochi sanno fare e a dare consiglio, supporto e sincero ascolto a chiunque ne avesse bisogno hai attraversato il corridoio della mente e dell’anima. Una persona speciale, che ho avuto la gioia e l’onore immenso di conoscere. Molti ricordi e profonda stima e riconoscenza per tutto quello che hai saputo dare a tutti noi raccontando la tua esperienza nei tuoi libri e contribuendo a migliorare ognuno di noi con le tue parole. Che il tuo ricordo brilli di sempre, Amen
Beh. Grande donna, grande professionista
Che Hascem accolga la sua anima molto molto vicina a Lui .esempio di aavat israel, apertura verso l altro e accoglienza anche dove le idee e i caratteri sono molto diversi. Abbiamo bisogno di raccogliere questo insegnamento sia tra “diversi evidenti” ma soprattutto tra finti simili
Un dolore enorme!
Una donna di finissima sensibilità, capace di coinvolgere nei suoi scritti e di coltivare la amicizia aperta e sincera. Così la ricordo
Ciao Mazal! Tante volte abbiamo detto che siamo una famiglia. Quante estati passate assieme al mare, quante chiacchierate mattutine davanti al caffè! Ti mando un unico ringraziamento attraverso le parole di mia figlia Giulia, ragazza fragile, che hai accompagnato sin da quando è venuta in Italia, a due anni. “Quando parlo con Mazal, dopo mi sento bene’
Quante discussioni nella tua casa di Roma, quanti scambi e consigli preziosi durante le passeggiate nel quartiere, gli abbracci e le cene improvvisate che non dimenticherò. Poi Lo spostamento a Milano ci ha allontanato ma ogni piccolo scambio a distanza era ancora familiare e vicino, nostalgico e affettuoso. Addio Masal ti tengo forte nel cuore.
Abbiamo condiviso una splendida amicizia e la sua anima resterà nel mio cuore e per tutti vivrà nelle sue pagine. Buon viaggio cara amica!
Donna coraggiosa e grandissima educatrice.
Ci mancherai!