di Valeria Finzi
Lunedì 20 Luglio 2020 Paolo Finzi se n’è andato.
Fratello, amico e compagno raro: profondo, essenziale, appassionato, condivideva ogni esperienza con allegria e con il piacevole witz ebraico. Illustre studioso, saggista, militante anarchico, maestro nitido ed intransigente, oppositore di ogni violenza, resistente antifascista. Era, dal punto di vista umano: ottimista, generoso, fragile, rispettoso della sensibilità altrui.
Paolo era redattore e sostenitore della rivista mensile anarchica “A”, che creò a soli 17 anni e che, nel prossimo anno, avrebbe compiuto 50 anni. “A” è un organo di politica e cultura, riflessione etica e politica, indagine antropologica e sociale, documentazione e dibattito.
Molti i temi trattati riguardano l’ebraismo e l’esplicita denuncia di qualsiasi forma di antisemitismo politico e religioso.
Preziose sono anche le sue pubblicazioni sulla cultura e i diritti del popolo Rom e il loro sterminio da parte nazista, lavoro redatto insieme a Marcello Pezzetti.
Sull’opera poetica e impegnata del suo amico Fabrizio De Andre’, sulla tragica condizione carceraria dei detenuti in Italia.
Molte le persone che ha aiutato e le istituzioni sociali, culturali e politiche con cui era prodigo di donazioni: in ricordo di nostro padre, Ulisse Finzi, ha sostenuto l’Associazione del Bambino Nefropatico, la onlus che cura, da più di 40 anni, le nefropatie infantili, al Policlinico di Milano.
Umanista e combattente per il progresso dell’umanità, Paolo era punto di riferimento per i molti che in lui trovavano le ragioni di unità nelle loro battaglie civili e sociali. La cultura e la moralità pubblica hanno perso un pensatore e un militante che, in futuro, sarà riconosciuto come una delle figure importanti dei nostri tempi.
E per noi che ti abbiamo conosciuto da piccolo, tu sei stato il bambino biondo che correva in bicicletta, con gli occhi vispi, pieno di fantasia e dolcezza.
Ricordiamo il nostro linguaggio segreto fatto di segnali luminosi, la sera, quando ciascuno, dalla propria camera, comunicava accendendo e spegnendo le luci sui comodini. Ore infinite di un’infanzia felice insieme, pronti a costruire una vita.
Siamo orgogliosi di averti avuto come fratello, amico , compagno di giochi e di idee e siamo uniti nel rispetto totale delle tue scelte.
CI MANCHERAI ! PER SEMPRE CI MANCHERAI !
Tua sorella Valeria
2 Commenti.
(dall’estero) Buongiorno Valeria. Credo doveroso ricordare cio che segue. Ormai molti anni fa e quanto ricercatore avevo incontrato tuo scomparso fratello a Milano. Mi aveva detto di generalemente scrivere sotto proprio nome pero talvolta essere costretto, nella stampa militante, di far uso di uno pseudonimo ed in questi casi far uso di quello Paolo Levi : la ragione essendo che, “Finzi” essendo noto comme nome di origine ebraica, intendeva non essere sospettato di essere provando ed attraverso la scelta del pseudonimo di nascondere (!) qualchessia…
Un pensiero
Sorpreso e incredulo. Ho conosciuto Paolo nei primi anni settanta, Ponte della Ghisolfa, Circolo di via Scaldasole e la sede di A Rivista Anarchica. Bandiera Nera, il nome del nostro gruppo. Universitari, allora, e militanti di quel
Mondo libertario che tanto manca nella nostra società. Non sempre in accordo, discussioni, ma era e resta la cifra del confronto che è crescita culturale e politica. Un periodo che ci ha forgiato. Poi la scoperta del tuo addio. Una stretta al cuore, un pezzo che se ne va (“siamo noi che ce ne andiamo” dice il poeta che leggo anche tu hai apprezzato). Un saluto antico amico, leggera ti sia la terra.