Cara mamma, forte e cara, sarai sempre qui con noi, e con papà.
È mancata Riry Lattes Fiano.
Ne danno l’annuncio i figli Enzo, Andrea ed Emanuele con le mogli, i figli i nipoti ed i pronipoti. I funerali si svolgeranno Giovedì 11 Febbraio alle ore 15 al Cimitero Maggiore reparto ebraico.
di Redazione
“La mamma non c’è più. Ha smesso di soffrire su questa terra. Ha lottato con le sue piccole forze contro il Covid per giorni. Ha resistito, combattente quale era, e poi ha raggiunto il suo amore di una vita, papà. Ora soli, non più figli, ma mariti e padri. Ora soli ad interrogarci per sempre sulla vita, il suo messaggio continuo, la forza dell’attaccamento alla vita che ci avete trasmesso, l’etica di una vita retta che ci avete tramandato, la scelta di dare battaglia sempre”. Così Emanuele Fiano ha dato l’annuncio della perdita della mamma Rirì, a due mesi dalla morte di Nedo Fiano. Si erano conosciuti subito dopo la Liberazione e non si erano più lasciati. “Magro, solo e bellissimo”, così Rirì ricordava Nedo; se ne era innamorata, lo aveva sposato quando aveva appena 19 anni e da allora aveva condiviso la vita di un uomo per il quale dolore e incubi erano come il pane quotidiano, e bastava pochissimo a risvegliare i ricordi. Ma il sorriso era la forza di questa piccola grandissima donna, compagna inseparabile per oltre 70 anni.
Nata a Firenze nel 1930, Rina Lattes, dopo l’8 settembre 1943, con i genitori e la sorella maggiore Wanda, si era nascosta prima a Figline Valdarno e poi a Firenze in casa di amici. Al termine della guerra ritrovò l’amico d’infanzia Nedo Fiano, sopravvissuto ad Auschwitz, con cui si sposò nel 1949. Nel 1956, dopo la nascita dei primi due figli, Enzo e Andrea, la famiglia si trasferì a Milano, dove è nato Emanuele.
Rirì ha dedicato la vita a Nedo e ai figli, ma anche a Israele e alle donne, attraverso la militanza nell’associazione ADEI-WIZO
Il cordoglio dell’ADEI WIZO nelle parole della Presidente Nazionale Susanna Sciaky
L’Adei Wizo piange la scomparsa di Rina Lattes Fiano, affettuosamente chiamata Riri, che ci ha lasciato il 9 febbraio. Riri è stata una colonna dell’Associazione, esempio di grande impegno e umanità ed ha impresso un segno indelebile: è stata presidente della Sezione Adei Wizo di Milano dal 2006 al 2009 e co-Presidente Nazionale eletta nell’Assemblea del 1989. “Come si fa a pensare a Riri e non sorridere? – ha dichiarato commossa la Presidente Nazionale Susanna Sciaky- ed anche oggi, che ci ha lasciato, nel grande dolore, il senso della mancanza, fortissimo, lascia trapelare il sorriso di tanti ricordi.” Susanna Sciaky conserva di lei vivi ricordi e ne delinea un ritratto affettuoso con le seguenti parole: “Così la ricorderò: la mia Presidente, colei che mi ha insegnato ad essere ciò che sono oggi per l’Adei Wizo. Negli anni difficili i cui l’Adei di Milano era alla ricerca di un ricambio generazionale non ben individuato e probabilmente neanche pronto a prendere in mano le redini e la gestione di una sezione impegnativa e grande, Riri ha avuto il coraggio di
accettarne la presidenza e traghettare, per tre anni, un passaggio di consegne che non era poi così scontato. In precedenza, aveva ricoperto il ruolo di Presidente Nazionale con Zita Arditi, amica di una vita, quindi non era nuova a ruoli di dirigenza anche se le peculiarità di una sezione sono ben diverse per
tipologia e sfumature da quelle nazionali. Fervente sionista, appassionata militante, donna libera, curiosa, impegnata e coraggiosa, mi volle come sua vice. Ne nacque un rapporto importante, un’amicizia profonda di cui ricordo, nello scorrere degli anni, momenti pubblici e tanti altri privati, in cui si rideva tanto, si scherzava, si parlava di noi, delle nostre famiglie e delle nostre vite. Ho avuto l’onore di esserle a fianco, di essere accolta nella sua famiglia, di conoscere bene Nedo e, dai suoi racconti, i figli, le nuore e soprattutto i nipoti. La Nanni, Michael, Davide, la “nipote americana”, Uri e la Dafna…ogni giorno parlava di loro e dei loro successi con grande orgoglio di nonna. Nonostante la differenza di età avevamo un rapporto incredibilmente alla pari. Ogni giorno andavo a prenderla, e si andava all’Adei a lavorare. Poi, prima di tornare a casa, di rito ci si fermava al Caffè, per chiudere la giornata con due chiacchiere ancora. Riri mi ha insegnato quanto sia importante, nel nostro lavoro di volontarie e soprattutto quando si hanno ruoli di responsabilità, la leggerezza. Bisogna lavorare con gioia e divertimento. Mai una volta l’ho sentita alzare la voce e la sua autorevolezza e le sue contrarietà emergevano in confronti sereni che sapeva affrontare con tutti. Ha saputo tenere in mano un Consiglio, seguendolo e riconoscendo i rispettivi meriti, cosa non scontata, premiando ed elogiando, quando fosse giusto farlo. Tutto ciò con grandissima gentilezza, trasmettendo passione e dedizione alla causa, da vera leader. Un giorno mi ha detto “ora ti cresco da Presidente” e così ha fatto e, nella mia incredulità, lo ha fatto senza che io capissi come e quando lo faceva, fino a lasciarmi andare, poi, a camminare con le mie gambe, succedendole, alla fine del suo mandato, e guidando per dieci anni la sezione di Milano. Riri rimane la mia maestra e mentore anche nella mia presidenza nazionale, benché gli anni passati non le abbiano consentito più una partecipazione alla vita associativa. Il suo esempio, il suo sostegno e il suo ricordo sono e rimangono alle fondamenta dell’Adei Wizo di oggi e di domani.”
accettarne la presidenza e traghettare, per tre anni, un passaggio di consegne che non era poi così scontato. In precedenza, aveva ricoperto il ruolo di Presidente Nazionale con Zita Arditi, amica di una vita, quindi non era nuova a ruoli di dirigenza anche se le peculiarità di una sezione sono ben diverse per
tipologia e sfumature da quelle nazionali. Fervente sionista, appassionata militante, donna libera, curiosa, impegnata e coraggiosa, mi volle come sua vice. Ne nacque un rapporto importante, un’amicizia profonda di cui ricordo, nello scorrere degli anni, momenti pubblici e tanti altri privati, in cui si rideva tanto, si scherzava, si parlava di noi, delle nostre famiglie e delle nostre vite. Ho avuto l’onore di esserle a fianco, di essere accolta nella sua famiglia, di conoscere bene Nedo e, dai suoi racconti, i figli, le nuore e soprattutto i nipoti. La Nanni, Michael, Davide, la “nipote americana”, Uri e la Dafna…ogni giorno parlava di loro e dei loro successi con grande orgoglio di nonna. Nonostante la differenza di età avevamo un rapporto incredibilmente alla pari. Ogni giorno andavo a prenderla, e si andava all’Adei a lavorare. Poi, prima di tornare a casa, di rito ci si fermava al Caffè, per chiudere la giornata con due chiacchiere ancora. Riri mi ha insegnato quanto sia importante, nel nostro lavoro di volontarie e soprattutto quando si hanno ruoli di responsabilità, la leggerezza. Bisogna lavorare con gioia e divertimento. Mai una volta l’ho sentita alzare la voce e la sua autorevolezza e le sue contrarietà emergevano in confronti sereni che sapeva affrontare con tutti. Ha saputo tenere in mano un Consiglio, seguendolo e riconoscendo i rispettivi meriti, cosa non scontata, premiando ed elogiando, quando fosse giusto farlo. Tutto ciò con grandissima gentilezza, trasmettendo passione e dedizione alla causa, da vera leader. Un giorno mi ha detto “ora ti cresco da Presidente” e così ha fatto e, nella mia incredulità, lo ha fatto senza che io capissi come e quando lo faceva, fino a lasciarmi andare, poi, a camminare con le mie gambe, succedendole, alla fine del suo mandato, e guidando per dieci anni la sezione di Milano. Riri rimane la mia maestra e mentore anche nella mia presidenza nazionale, benché gli anni passati non le abbiano consentito più una partecipazione alla vita associativa. Il suo esempio, il suo sostegno e il suo ricordo sono e rimangono alle fondamenta dell’Adei Wizo di oggi e di domani.”
Il cordoglio dell’Anpi
Rina Lattes, moglie di Nedo Fiano ci ha lasciato
Ci ha lasciato questa mattina, dopo lunga malattia, Rina Lattes, moglie di Nedo Fiano, sopravvissuto alla Shoah e preziosissimo testimone delle nefandezze del nazifascismo.
Nedo ci aveva lasciato il 19 dicembre scorso.
Nel suo bellissimo libro Il profumo di mio padre, così Emanuele Fiano racconta del fidanzamento di sua madre con Nedo, rimasto per Rina l’amore della sua vita: “Quasi subito, nel 1947, Nedo si era fidanzato con la mamma di cui ricordava le lunghe trecce di lei bambina a scuola; la mamma doveva ancora diplomarsi al liceo classico, ma già era stata colpita da questo unico superstite della famiglia Fiano, alla festa per il Capodanno ebraico, nel settembre del 1946 a Firenze, nel cortile della Sinagoga. Diceva che aveva sentito, dentro, il bisogno di stargli accanto, di soccorrerlo”.
A Emanuele, ai familiari esprimo l’affettuosa e commossa vicinanza dell’Anpi Provinciale di Milano
Roberto Cenati – Presidente Anpi Provinciale di Milano