di Il Monferrato.it
È mancato questa sera, lunedì 8 gennaio, Elio Carmi, designer e presidente della Comunità Ebraica di Casale.
Elio Carmi era a nato a Casale Monferrato nel settembre del 1952 di Dario e Nella Carmi, una coppia conosciutissima in città, ma del resto la prima menzione dei Carmi a Casale è in un documento del 1679.
Si era dedicato molto presto a quella che sarebbe stato il suo lavoro e la sua passione: diploma in Grafica presso l’Istituto Statale d’arte di Monza poi il Corso di Ergonomia Applicata della “SEA” di Milano, infine di era specializzato in Visual e Industrial Design alla Scuola Politecnica di Design di Novara.
Aveva cominciato a lavorare nel campo già nel 1972, in un’Italia per cui la pubblicità era ancora legata a Carosello e non aveva idea di cosa fosse un logo. Poi nel 1975 la prima esperienza a Monza con lo studio Carmi + Rossin, mentre nel 1981 fondava lo “Studio Carmi” a Casale Monferrato, ma la data che segna la svolta è il 1986 quando comincia un sodalizio indissolubile quello con Alessandro Ubertis.
La classica coppia ricalca lo stilema consolidato della pubblicità: un “Art” che si occupa di tutto quello che è visivo e un “copy” che sviluppa messaggio e testo. Solo che il duo in 40 anni riesce porta i due ruoli su un livello completamente differente.
La Carmi & Ubertis diventa sempre più una società capace di occuparsi dell’immagine di un cliente a un livello estremamente raffinato. Nel 1994 Carmi fonda con Pino Dal Gal ed Alessandro Ubertis,“ Dal Gal e CO”, occupandosi della direzione creativa. Intanto la CEU si trasferisce a Milano, e comincia ad avere nel proprio portfolio marche sempre più prestigiose e specializzandosi al Branding Design Oriented.
Oggi è considerata al top per i servizi di consulenza e progetti di comunicazione in grado di costruire l’identità di marca. Un expertise che Elio trasmette anche come docente all’Istituto Europeo di Design di Milano, al Politecnico di Milano nel corso di laurea in Disegno Industriale.
Alla Domus Accademy per “Ambrosetti -The European House”, al FORAL (ma forse qualcuno lo ricorderà anche come insegnante dal 1971 al 1984 all’Istituto Statale d’arte B.Cellini di Valenza) e in diverse pubblicazioni firmate con Ubertis come “Brand 111- centoeundici domande e risposte per sapere di più sulla brand e sul suo futuro” “Branding D.O. Una visione Design Oriented”,” in collaborazione con Elena Israela Wegher e “Impresa in Visibile”. Tra i progetti più recenti della Carmi Ubertis quello elaborato per Le Gallerie Degli Uffizi, vince nel 2020 il prestigioso Compasso d’oro.
Poi c’è un altro percorso al servizio della Comunità Ebraica e del Comune Casale Monferrato, ma era qualcosa che strettamente connesso al suo modo di essere, il concetto che ogni idea che fosse espressa attraverso un logo, un opera d’arte o un incontro, dovesse essere un seme da far crescere e connettersi a quello che gli sta intorno.
Per il Comune di Casale si può ricordare il suo impegno come Assessore alla Cultura dal 1996 al 2000 che gli ha permesso di firmare iniziative che ancora oggi vivono nella città.
L’impegno con la Comunità è molto più complesso da raccontare e si intreccia così strettamente con la sua vita che è difficile fissare un inizio. Comincia mettendo a sua esperienza nella promozione e valorizzazione di Sinagoga restaurata e del Museo d’arte ebraica che riaprono al pubblico nel 1969 grazie al lavoro del presidente Giorgio Ottolenghi e dell’architetto Giulio Bourbon.
Fin da subito diventa fondamentale nell’organizzazione degli eventi culturali all’interno del complesso ebraico, una straordinaria accelerazione in questo percorso culturale avviene nell’autunno 1994, in occasione delle celebrazioni per i quattrocento anni della Sinagoga di Casale, quando Elio Carmi, Antonio Recalcati, Aldo Mondino, Paolo Levi e Emanuele Luzzati nel discutere di arte ebraica ritennero interessante promuovere e stimolare uno sviluppo nel campo artistico. Nacque così l’idea di promuovere una collezione di Chanukkiot d’arte contemporanea, prodotte da artisti ebrei e no.
La partecipazione all’iniziativa da parte di molti maestri, anche di fama mondiale, è stata fin da subito entusiasta. La raccolta è diventata un’occasione per vedere i diversi modi in cui tanti artisti hanno affrontato i problemi legati al progetto formale di un oggetto rituale.
Oggi la collezione esposta a rotazione nei locali ipogei della Comunità è arrivata a 254 pezzi e grazie anche a Elio Carmi, le opere sono state protagoniste di mostre in tutta Europa: Amsterdam, Parigi, Gerona, Innsbruck, Triennale di Milano Matera, Lecce, Padova. Nel 2015 anno dell’EXPO (di cui Carmi & Ubertis firmano il logo del Padiglione Italia) l’intera collezione viene presentata nel Locali del Castello di Casale.
Il Museo ha oggi una fama internazionale. Altra creazione di Elio Carmi insieme a Giancarlo Giorcelli e Antonio Monaco è il festival di Cultura Ebraica Oyoyoy! che per un decennio porta a Casale personalità di fama mondiali della cultura tra mostre, concerti e incontri.
Uno straordinario impegno che contribuisce a rendere la comunità di Casale il sito più visitato della provincia di Alessandria. Elio Carmi diventerà Presidente della Comunità succedendo a Giorgio Ottolenghi (oggi presidente onorario) nel giugno del 2020.
Da allora Elio ha continuato instancabile la sua opera per la Comunità portando personalmente tante iniziative, nel dicembre del 2023 aveva presenziato alle celebrazioni di Chanukkah ma nel novembre 2023 aveva avuto la gioia della presentazione al tempio dei suoi due nipotini Edna e Leone nati a poca distanza l’uno dall’altro.
Lascia la moglie Laura e i figli Daria, Diletta e Daniele.