di Ester Moscati
Dopo giorni di trepidazione e angoscia, in cui dalle sinagoghe a facebook si rincorrevano gli auspici di refuà shelemà (pronta guarigione) dopo il malore che lo aveva colpito alla vigilia di Pesach, questa mattina, 4 aprile, 22 di Nissàn 5781, ultimo giorno di Pesach, Rav Elia Richetti ci ha lasciati.
“Abbiamo perso un grande Rav, – dice il Presidente della Comunità milanese Milo Hasbani – una persona di grande valore morale, colto, preparato, sempre disponibile, sorridente. Tanti lo ricorderanno per aver preparato i figli per il loro Bar Mitzvà, con la sua voce inconfondibile, e per l’intonazione del Yafuzu alla fine di Kippur dopo una giornata di digiuno. È rientrato, a ferragosto, dalla montagna dove era in vacanza, per celebrare il funerale di mio padre con gli scarponi ai piedi perché non aveva avuto il tempo per cambiarsi. Sapeva ascoltare e aveva sempre la parola giusta. Dalla sinagoga di via Guastalla a fianco di Rav Laras, a Rabbino Capo a Trieste e a Venezia e poi ancora a Milano, punto di riferimento della Sua sinagoga di via Eupili, un grande percorso di vita. Grazie per essere stato parte attiva della nostra comunità e della vita ebraica. Io lo ricorderò così, con grande rispetto e commozione; ciao Rav Richetti”. Alle condoglianze del Presidente alla moglie, Signora Enrica, ai figli Ishai e Nurith, ai nipoti e a tutta la famiglia, si uniscono il Rabbino Capo Rav Alfonso Arbib, il Segretario Generale Alfonso Sassun, tutto il Consiglio e la Giunta della Comunità.
Nel Beth Magazine di Aprile, in distribuzione in questi giorni, in tre articoli parliamo di Rav Richetti z’l.
Uno è la presentazione dei nostri Podcast: Rav Elia Richetti ha dato la sua voce e la sua competenza per un excursus di tre puntate alla scoperta della liturgia ebraica e della bellezza dei canti rituali, intervistato da Roberto Zadik. Rav Richetti ha dedicato gran parte della sua vita allo studio delle composizioni della liturgia ebraica ed era uno dei massimi esperti dei riti delle diverse comunità ebraiche in Italia.
Il secondo articolo è un’intervista al musicista Alberto Camerini, in cui racconta tra l’altro di aver intrapreso, nel tempio di Via Eupili, un percorso di riavvicinamento alla sua fede ebraica, insieme a Rav Elia, di cui era stato compagno di scuola. “Tornato a Milano, – ha detto Camerini – sono andato alla Sinagoga di Via Eupili dove io e Rav Richetti ci riconoscemmo subito, come se non me ne fossi mai andato via”.
E infine, Rav Richetti ci ha spiegato, nel contesto di un articolo sul bullismo, l’importanza del Derek Eretz, del giusto comportamento verso il prossimo, tra compagni: «Il Signore ha creato un solo uomo, Adam, perché nessuno potesse dire di essere più importante di un altro, di avere ascendenze più nobili. – spiegava Rav Elia Richetti – Siamo tutti uguali. Questo è l’insegnamento cardine della Torà. È fondamentale che le famiglie e gli insegnanti si dedichino all’educazione facendo leva sulla sensibilità, che riguarda tutti, sia le vittime sia i bulli, perché in ognuno esiste un fondo di sensibilità su cui lavorare. L’insegnamento fondamentale della Torà, ‘non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te, ma ama il prossimo tuo come te stesso’ è precisamente focalizzato sulla consapevolezza della propria sensibilità e sul sapere riconoscere, e rispettare, la stessa sensibilità nell’altro da sé».
Questo era Rav Elia Richetti, un Maestro che amava molte cose, dalla musica, al canto liturgico (qui i suoi canti del Sèder di Pesach) , dalla storia del popolo ebraico, ai bambini della Scuola ebraica che aveva seguito per molti anni. Raccontava con orgoglio un divertente aneddoto su un suo piccolo allievo, che aveva risolto il mistero dei misteri: è nato prima l’uovo o la gallina? “Moré, è nata prima la gallina, perché Dio ha creato gli animali, non le uova!”.
Tra le mille cose cui si era dedicato, nel suo Tempio di Via Eupili aveva fondato la compagnia di teatro “In…stabile” e aveva scritto un testo teatrale ispirato a Tewie il lattivendolo di Sholem Aleykem. Avrebbe dovuto essere rappresentato, con la sua regia, lo scorso anno, in marzo, ma lo scoppio della pandemia aveva bloccato tutto. Sarebbe stato un sicuro successo, come lo era stato lo spettacolo sulla Storia del popolo ebraico messo in scena con il coro Col Hakolot qualche anno fa.
Rav Elia Richetti, nipote di Rav Ermanno Friedenthal z’l, come si legge nel sito dedicato ai Rabbini italiani “era nato a Milano il 6 giugno 1950. Dopo aver conseguito la Maturità classica presso le Scuole della Comunità Ebraica di Milano, si è iscritto alla facoltà di Lingue e Letterature Straniere presso l’Università degli Studi di Milano e, lavorando come ufficiante di culto presso la Sinagoga Centrale di Milano e funzionario dell’Ufficio Rabbinico, ha preparato l’esame di quarto anno del Collegio Rabbinico Italiano (Roma). Nel 1974, dopo avere sposato Enrica Orvieto, si è con lei trasferito a Gerusalemme, dove ha studiato per due anni presso il “Beth Midrash la-Torà” (un’accademia talmudica dell’Organizzazione Sionistica Mondiale) ed altri due anni presso la Scuola Rabbinica “Midrashà Ghevohà la-Torà” della Fondazione Harry Fischèl, diretta dal Rabbino Shear-Yashuv Cohen, ottenendovi la laurea rabbinica e la specializzazione come scriba nel 1978. In quegli anni ha funto da ufficiante di culto presso la Sinagoga di rito italiano di Gerusalemme, dove nel 1978 è nato il suo primo figlio, Ishai”.
Rav Richetti è stato Rabbino Capo della Comunità di Trieste, presidente dell’Assemblea dei Rabbini d’Italia, membro della Consulta Rabbinica Italiana e del Consiglio dell’Unione delle Comunità Ebraiche d’Italia. Dal 1989 al 2001 è stato Vice Rabbino Capo di Milano, braccio destro di Rav Giuseppe Laras z’l, membro, segretario e scriba del Tribunale Rabbinico di Milano, docente del Collegio Rabbinico di Milano, insegnante di materie ebraiche presso le Scuole della Comunità Ebraica di Milano. Dal 2001 al 2010 è stato Rabbino Capo di Venezia. Ha pubblicato articoli su diversi giornali e periodici, ebraici e non ebraici, italiani; è autore di un saggio su Le Mitzwòt al femminile (1993), nonché di studi su La Rassegna Mensile di Israel.
Baruch Dayan HaEmet! Sia il suo ricordo benedizione!
Il Rabbinato di Milano informa:
Su richiesta della famiglia Richetti vogliamo far presente quanto segue:
La famiglia chiede di astenersi dalla partecipazione di massa al funerale di Rav Richetti in modo da permettere ai famigliari di essere presenti in sicurezza. Capiamo l’affetto profondo che legava tanti al Rabbino pertanto sarà possibile porgere le condoglianze e fare la mitzvà di nichùm avelìm nelle tefillòt dei shiv’à.
La famiglia farà la Shiv’à al Tempio di via Guastalla e dispensa dalle visite a casa. Chiunque voglia fare le condoglianze può venire al tempio previa prenotazione.
Le tefillòt di Minchà e Arvìt si svolgeranno alle 19.30, Shachrit alle 7:45.
Prenotazione (obbligatoria): desk@rabbinato-milano.it
Tra i primi messaggi di cordoglio giunti alla Comunità, quello della CoReIs: “Caro Presidente Hasbani, shalom, sono stato informato del richiamo a Dio del caro Rav Elia Richetti. Desidero formulare a tutta la comunità ebraica di Milano le condoglianze sincere della nostra comunità della moschea al-Wahid di Milano. Richiedo informazioni e istruzioni per partecipare all’ultimo saluto durante i funerali.
Grazie, shalom,
imam Yahya Pallavicini.
Presidente COREIS Italiana”
“La scomparsa di Rav Elia Richetti costituisce una gravissima perdita per tutti noi. Esprimo anche a nome dell’ANPI Provinciale di Milano profondo cordoglio e commossa vicinanza ai familiari e alla Comunità Ebraica di Milano.
Un caro saluto.
Roberto Cenati”
“Ho voluto portare il mondo intero su questa Tevà, ma sotto forma di note musicali», spiegò Rav Elia Richetti in una intervista del 2018 a Mosaico quando a Milano introdusse musicalità sefardite, tunisine, ashkenazite. Queste parole delineano un tratto significativo della personalità di Rav Elia Richetti che è venuto prematuramente a mancare lasciando un vuoto incolmabile in tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo. Sposato con Enrica Orvieto, già Consigliera Adei Wizo, noto per la sua grande competenza e apertura al dialogo, Rav Richetti aveva una eccezionale predisposizione per il canto liturgico, una vastissima conoscenza delle tradizioni musicali dei numerosi Minhaghim. Ha ricoperto innumerevoli incarichi a livello nazionale (come Presidente ARI e membro della Consulta Rabbinica) e come rabbino in varie comunità italiane dove – grazie alla sua grande umanità – ha saputo affrontare tanti problemi con il sorriso anche nelle situazioni più difficoltose.
“Rav Elia Richetti aveva il grandissimo dono di saper accogliere sempre con calore e disponibilità – ha dichiarato la Presidente Nazionale Adei Wizo Susanna Sciaky – il suo sorriso e la sua serenità hanno guidato i momenti lieti e tristi di tantissime persone a Milano e in tante altre Comunità. Il Consiglio Nazionale e con tutte le Sezioni Adei Wizo lo ricordano con affetto e si stringono intorno alla moglie Enrica e ai figli in questo triste momento. Che il suo ricordo sia di benedizione”.
Associazione Italia-Israele di Milano
L’Associazione Italia-Israele di Milano, con tutti i Soci e il Presidente Pier Francesco Fumagalli, partecipa con profonda commozione al lutto della famiglia e della Keillah per la scomparsa di Rav Elia Richetti z.l., la sua memoria sia in Benedizione.
Maestro appassionato di fede e umana saggezza, cantore ispirato e fautore instancabile di dialogo e di pace,
possa il suo ricordo ed esempio ispirare amore all’Uno Santo Benedetto, alla Torah e a Israele
78 Commenti.
Rav Elia è stato uno dei primi rabbini e maestri che ho conosciuto a Milano. Ho sempre apprezzato la sua capacità di accoglienza e di dialogo unitamente alla sua fermezza riguardo i principi dell’ebraismo. Che la sua memoria sia in benedizione
Baruch Dayan A Emet che il tuo ricordo sia per tutti noi benedizione Rav mi hai insegnato tanto la tua dipartita e’ per tutti noi una grave perdita. La tua voce restera’ indimenticabile e profondamente incisa nei nostri cuori. Che i tuoi insegnamenti restino vivi in tutti noi sono vicina in questo doloroso momento alla famiglia ad Enrica ed ai figli Ishai e Nurit ci mancherai tanto caro Rav.
Ci ha lasciato troppo presto un Uomo buono, sempre sorridente e disponibile, il nostro caro Rav Elia Enrico Richetti zl
Mi ha sposato, avendomi donato la scrittura della kettubà, ha tenuto in braccio Susanna quando, a 40 giorni di vita, piangeva e le ha cantato una magica ninna nanna in una lingua ostrogota del centro Europa che solo lui conosceva.
E poi era nipote della mia adorata Morà Italia Friedenthal.
Gli avevo parlato il giorno prima del suo ricovero per un chiarimento riguardo al chametz e a Pesach che inizia di Shabat…. Era sempre gentile e vicino alle persone.
Sono vicina alla sua famiglia.
Mi mancherà moltissimo, che la terra gli sia lieve
Devo a Rav Richetti molti dei momenti più felici della mia vita, dal matrimonio, alla milà di mio figlio e da ultimo alle lezioni su Skype. Sempre sorridente e disponibile, era un vero privilegio poter assistere alle funzioni con lui officiante. Che la sua famiglia possa trovare consolazione.
BD”H
Credo non esista famiglia o persona della Comunità che non abbia condiviso con lui un sorriso, che non porti con sé un ricordo, che non si sia lasciato trasportare con emozione dalla sua voce profonda e avvolgente.
Ogni tanto citava un Rav che girava lo Shtetl dicendo alla gente:
“Sono pieno di risposte. Fatemi domande.”
E lui, oltre che risposte, aveva umanità, umorismo, cultura, dignità, umiltà e “arrivava” alle persone.
Che grande dispiacere, che perdita immensa e che vuoto che lascia.
Grazie Rav Elia Enrico Richetti per tutto quello che ha fatto per noi, per la dedizione con cui ha guidato l’ebraismo e le Comunità Ebraiche.
Mancherà moltissimo Rav, continui a cantare ed essere di ispirazione da lassù , perche’ sarà sempre con noi. Condoglianze, un abbraccio forte alla famiglia
Baruch Dayan Haemet
Roberta Vital
Lo ricordo da giovane col suo simpatico papà. Sapeva trasmettere gioia e allegria pur senza sminuire l’autorità di rabbino. All’Expo partecipò a un pasto ecumenico vegano con rappresentanti delle altre religioni. Gustò il riso preparato dal mio amico chef Pietro Leemann, che rimase affascinato dalla sua figura aperta alla condivisione. Mi mancherà molto. Grazie rav Richetti.
Con Rav Richetti scompare un altra parte di un passato che assieme a mio padre ha rappresentato un bel periodo dell’ebraismo milanese.
La sua voce possente e melodiosa mi riporta alle tante festività ebraiche vissute con lui.
Rimarrà sempre nei miei ricordi.
Yardena
Da quando ho saputo che ci hai lasciati, poche ore fa, nella mia testa risuonano tutte le preghiere e i canti che mi hai insegnato quando ero una bambina, a scuola e al tempio. Che miracolo hai fatto, seminando l’ebraismo nei nostri cuori con la tua magnifica voce, con la tua fede gioiosa e contagiosa. Anche a distanza di decenni non ho mai dimenticato e non dimenticheró il modello eccezionale di saggezza, ironia, generosità ed entusiasmo che sei stato per tutti noi.
Sarai sempre nel mio cuore come il rabbino della mia infanzia.
Baruch dayan haemet – in gan eden sono fortunati che tu sia arrivato.
Ho incontrato per l’ultima volta Rav. Richetti Z.L., compagno di classe di mio fratello, nel tempio di Via Eupili dove ero tornato per il lutto della mamma, quindi a Febbraio e in quella occasione avevo chiesto a lui quale fosse il salmo che lui cantava in via Guastalla durante i matrimoni, quando anch’io da ragazzo cantavo, e che io ricordavo si chiamasse l’Ashrei ma non ne ero sicuro, lui non era certo ma mi disse che avrebbe cercato bene per dirmi esattamente quale fosse. Purtroppo ha cessato la sua vita terrena troppo presto. Sia lieve a lui la terra e il suo ricordo di benedizione.
Non ho parole per esprimere il dolore che provo. Per me e la mia famiglia non era solo un grandissimo Rav. Era un padre, un amico… Rimarrà un grande vuoto tra noi. Ma ti ricorderemo sempre con il tuo sorriso e il tuo calore che ci trasmettevi. Baruch Dayan Haemet. Lea Cohen e famiglia
Sono addolorata. Si è un grande dolore!
Caro Rav mi hai preparato per il mio bath mitza nel lontano 1973 con pazienza e dedizione, arricchendo la mia vita coi tuoi insegnamenti.
Sia il tuo ricordo di benedizione
Se ne va un grande Uomo, grande maestro e Haham, un grande conoscitore della tradizione e un grandissimo oratore con una stupenda e profonda voce.
Per tutta la mia infanzia, la frequentazione del tempio è stata in gran parte accompagnata e determinata da Rav Richetti Z”L che a Venezia, dove spesso con la famiglia passavo i fine settimana, lo trovavo ad accogliermi sempre con il sorriso e con una battuta pronta. Sapeva parlare, intrattenere, insegnare e tenere unita l’intera Comunità facendo sentire a casa anche chi si trovava a Venezia solo di passaggio.
Ho sempre ammirato la scelta di dare le indicazioni a fine tefillà in quante più lingue possibile (ben ricordo in ebraico, italiano, inglese, Francese e molte altre) in modo da non far perdere a nessuno qualche preziosa indicazione o l’orario della preghiera successiva.
Per chi conosce il luogo sa che farsi sentire dalla tevà della Sinagoga Spagnola di Venezia non è cosa facile, beh la voce di Rav Elia Enrico Richetti Z”L risuonava e si sentiva addirittura prima di entrare nell’edificio del tempio.
Con la sua voce ha davvero saputo scaldare i cuori, fare grandi lezioni e tramandare lo stupendo minag della Comunità veneziana.
Successivamente abbiamo avuto la fortuna di averlo qui a Milano, dove ho potuto conoscere altre sue grandi doti, l’abbiamo avuto come ospite più volte durante feste e cerimonie organizzate con L’ Hashomer Hatzair Milan , alle quali ha sempre partecipato con gioia.
È stato davvero un grande maestro che ha trasmesso i valori più profondi dell’ebraismo a me e ai molti altri che hanno avuto la fortuna di incontrarlo nel corso della vita.
Baruch Dayan Haemet
Rav Richetti ,papa’ del mio amico Ishai, sapeva sulla mia famiglia molto di piu’ di quanto ne sapessi io. Compagni della stessa panchina ai giardini di Piazza Giulio Cesare,quando portava il suo cagnolino a sgranchirsi le ossa, mi ha insegnato che anche a Milano si puo’ vivere in pace, rispettando il prossimo.
Quale immenso dispiacere, quale vuoto e sconforto. Ci mancherai rav Richetti, la tua voce, le tue parole, il tuo calore. Che la terra ti sia lieve,
In questi ultimi anni ho avuto modo di passare tanti venerdi sera in Eupili con Rav Richetti: porterò sempre con me il ricordo di un morè con un grande cuore, di una splendida persona e la gioia contagiosa del suo canto… Un abbraccio alla sua famiglia e che il suo ricordo sia di benedizione. BDH
Una grande tristezza ci investe nel sapere che Rav Richetti ci ha lasciato.
È ancora viva la sua voce nell’ultima lezione fatta via Zoom l’antivigilia di Pesach e l’apprensione nel non vederlo al Tempio alla lettura della Parashà.
Ci mancherà molto.
Baruch Dayan Emet
Un vuoto e un dolore incredibile.
Compagni di classe dall’asilo in poi, sempre accogliente, sorridente, affettuoso…. mi mancherai Elia z.l.
Una perdita enorme per tutta la Comunità.
Un abbraccio a tutta la famiglia, che il Suo ricordo sia di benedizione.
Sono rimasta sconvolta. L’avevo rivisto presso la Comunità di Padova qualche anno fa ed era stata una forte emozione. Avevo il ricordo di lui magrolino e piccolo, il cuginetto della mia compagna di classe Gabriella Friedenthal e rivederlo Rav e nonno!!! Ci siamo rivisti con grande piacere ed abbiamo rivissuto tante cose e poi l’ho seguito a distanza. Grande Maestro e grande uomo. Provo davvero una grande tristezza. Che la terra gli sia lieve. Condoglianze alla famiglia e che il suo ricordo sia di benedizione.
Ho avuto l’onore e il piacere di avere Rav Richetti come mashghiag in occasione di miei eventi, oltre ad essere il mio Rav di riferimento per ogni quesito e dubbio mi fosse sorto. Un grande uomo, illuminato, colto e sempre disponibile con il suo sorriso sempre sul viso e la battuta sempre pronta. Mi mancherà. Con lui perdiamo una grande colonna dell’Ebraismo italiano. Baruch Dayan Ha Emeth
Ho conosciuto Rav Richetti perché mi ha aiutata nella traduzione e stesura della mia tesi magistrale in giurisprudenza sul matrimonio e divorzio nel diritto ebraico. Avrei dovuto consegnargli proprio nei prossimi giorni la tesi stampata. Mi si stringe il cuore apprendere questa notizia. Mi è stato di enorme aiuto e posso confermare che è stata una persona veramente disponibile, sempre con il sorriso nonostante tutto. Lo ricorderò per sempre! Che D-o ti accorga tra le sue braccia eterne! ❤️
Ci ha lasciati un Rav accogliente ed empatico che lascia un vuoto incolmabile nella Comunità ebraica di Milano. La sua voce possente ha reso solenni i bat mitzva delle mie figlie. Sentite condoglianze alla famiglia.
Timna Colombo
Baruch Dayan Haemet. Lascia un vuoto incolmabile. Siamo vicini alla famiglia
Barechu Dayan Haemet Rav. Richetti ZL, una persona umana, colta, che ha inviato segnali forti e saggi alla nostra comunità.
Le sue preghiere, i suoi canti tra cui la Neilá a fine Kippur rimarrà impressa nel mio cuore per sempre. Rav Giuseppe Laras ZL e Rav Elia Richetti ZL hanno dato lustro alla nostra Comunità aprendosi al mondo intero. Che la loro Anima sia ricordata per sempre, Amen
Addio rav grandissimo, umano, dolce, severo, preciso, bravissimo cantore, hai seppellito mio padre, eri il mio punto di riferimento principale. Come farò adesso senza di te?
Ci ha lasciato da poche ore Rav Elia Enrico Richetti, figura di rilievo di tutto l’ebraismo italiano, e grande Maestro e già Vice-Rabbino Capo della nostra Comunità di Milano.
E’ stato Morè dei mie figli alla Scuola Ebraica di Milano.
Il 29 aprile 2019 mi inviò il copione di “TEWYE”, una sceneggiatura da lui ideata in 4 atti e tratta dal libro “La storia di Tewye il lattivendolo” di Scialom Alechem, e mi affidò la parte di Pope Ivan.
Svolgemmo tutte le domeniche mattine le prove sul palco della scuola, insieme a diversi amici e amiche.
Nel suo ruolo anche di regista era molto severo con se stesso e con gli altri, ma allo stesso tempo anche duttile, ma credeva nel suo bel lavoro che era stato appena terminato.
Avremmo dovuto esibirci nell’Aula magna della scuola nel mese di marzo 2020. Dopo qualche giorno purtroppo arrivò il COVID e non se ne fece più niente a causa delle restrizioni.
Era un uomo di profonda umanità, senso critico, e con uno spiccato sense of humor. Con la sua voce dirompente e sicura leggeva la Torah nel Tempio di via Eupili come pochi, e la commentava con profonda conoscenza e spessore culturale. Riusciva a penetrare con la sua bella voce intonando diversi canti di hazanut nei cuori delle persone!
Molto disponibile al dialogo interreligioso, dopo tutto veniva dalla scuola di Rav Laras (Z”L) con il quale aveva lavorato fianco a fianco.
Vorrei infine ricordarlo, appunto, con una foto personale in Israele, a Tel Aviv presso il Municipio, durante un viaggio che ci ritrae insieme a mio figlio Davide.
Lascerà un grande vuoto a tutti coloro che l’hanno conosciuto, apprezzato e onorato.
Le mie più sentite condoglianze a tutta la famiglia.
Che il suo Ricordo sia di benedizione !
Baruch Dayan Haemet!
Da Cormòns (Gorizia), dove la famiglia Richetti ha vissuto nel corso del Settecento, per poi spostarsi a Gorizia, le mie più sincere condoglianze alla famiglia e alla comunità. Per averlo conosciuto molto bene durante la preparazione della mia tesi di laurea su Gorizia, pubblicata nel lontanissimo 1985, mi unisco nel ricordo di un rav speciale: una grande umanità, un uomo colto, ironico, una voce indimenticabile.
Caro Elia, ci conosciamo da quando eravamo ragazzini, ho avuto a suo tempo il piacere di conoscere tuo papà che come te era sempre sorridente e con la battuta pronta. Purtroppo le circostanze della vita non ci hanno fatto incontrare da molto tempo e come sempre capita in questi casi, ti rendi conto di quanto adesso, questo incontro mi manchi per poterti vedere e ricordare insieme i tempi passati . Posso dirti che la Comunità ebraica di Milano e non solo, perde con te una colonna della vita comunitaria incolmabile.
Prima del Covid ero felice di pensare che ci saremmo incontrati quando avresti portato in scena la tua commedia.
Purtroppo ancora una volta la vita ci insegna che nessuno può permettersi di programmare qualcosa con la certezza che avverrà, solo il Signore ha le certezze.
Un ultimo pensiero al tuo sorriso che esprimeva un’anima buona e generosa. Mi auguro che in questo momento tu sia accanto al tuo caro papà ed insieme possiate abbracciarvi in un grande sorriso.
Lev Chadash esprime il proprio dolore per la scomparsa di Rav Elia Richetti z’l e, ricordando il grande contributo da lui dato all’ebraismo italiano, è vicina alla sua famiglia e alla Comunità Ebraica di Milano
Carlo Riva
Baruch Dayan HaEmet
Mi unisco al lutto della comunità milanese per la dipartita di rav Elia Richetti, zl. Ricordo le sue viste a all’università e al Muse di Trento, in diverse occasioni, per tesi di laurea e contributi a convegni. Grandissima umanità coniugata a profonda saggezza ebraica. Il suo ricordo non smetterà di portare benedizione.
Massimo Giuliani
Baruch Dayan HaEmet, è con grande tristezza e profondo smarrimento che oggi mi unisco ai messaggi di cordoglio per la scomparsa di Rav Elia Enrico Richetti, avvenuta ieri a Milano.
Ho avuto l’onore di poterlo incontrare molte volte in passato, ma posso dire di averlo conosciuto davvero solo negli ultimi due anni.
Rav Elia non era solo un grande sapiente di Scritture, un Rav umile e sempre disponibile in ogni momento della sua giornata, con la risposta giusta in tempi record.
Lui non era un rabbino da inseguire, perché lui il suo tempo lo dedicava con grande generosità a tutti e non si risparmiava mai.
Aveva la delicatezza di parlare a tutti come a degli studenti, l’umiltà per non porsi mai al di sopra di nessuno e sapeva ascoltare tutti fino in fondo. Ma Rav non era solo questo, lui era molto di più.
Rav era un uomo dinamico, una di quelle persone che non sa e non può per natura stare con le mani in mano.
Era un rabbino di tutti, non di pochi e il mondo lo conosceva bene, ma, come tutti i maestri, riusciva ancora a guardarlo con il candore di un bambino.
La luce vitale che emanava dagli occhi comunicava la sua gioia di vivere e di gustarsi ogni momento, trovandone sempre il lato positivo e degno di essere vissuto.
I suoi occhi erano veloci e curiosi esploratori: nulla gli sfuggiva e tutto volevano imparare, afferrare e conoscere.
Aveva il suo piglio, le sue profonde certezze, che gli infierivano un certo rigore. Aveva anche diverse cicatrici che la vita gli aveva procurato, ma non le faceva pesare, anzi, se capitava il discorso, sapeva parlarne con delicatezza, per poi sorvolarci con grande abilità.
Ma Rav non era solo questo. Era anche un uomo con un’incredibile memoria ed un orecchio musicale degno dei più grandi musicisti.
Queste due qualità unite ad una bella voce lo hanno reso per anni uno scrigno prezioso di numerosi canti sinagogali italiani antichi e moderni, alcuni ancora in uso, altri oramai in disuso e sconosciuti ai molti.
La sua scomparsa segna un’immensa perdita per la storia della Hazanut italiana.
Parlare di Rav, senza però accennare al suo profondo amore per la cucina italiana ed al suo brillante spirito Yiddish significa fargli torto o non conoscerlo affatto.
Ero uno spasso ascoltarlo parlare di ricette per Shabbat o per le feste e il suo operare come Rabbino capo o semplicemente come Moel o Sofer per le diverse comunità, aveva senz’altro arricchito il suo già vasto ricettario, perché il cibo gli piaceva molto e lui sapeva gustarselo con la gioia che aveva per la vita.
E che dire delle sue battute, delle sue imitazioni dialettali, della sua ironia yiddish? Fare un viaggio in macchina con lui o anche solo inviargli qualche messaggio era un vero spasso!
Sono sicura che se potessi parlargli ora, saprebbe ironizzare anche della sua sorte e riuscirebbe a farmi sorridere.
Ci mancherai Rav, ci manchi già moltissimo.
Grazie per tutto il suo sostegno che ci ha sempre donato.
יהיה זכרו ברוך
Rebecca & David
che dispiacere! Baruch Dayan Haemet
Un grande uomo lo ricordo la prima volta a Trieste con la sua voce inconfondibile ed il suo sorriso. Poi in Via Eupili le preghiere erano un canto. Rip condoglianze alla famiglia.
Il coro Col Hakolot ha appreso con sommo dispiacere la notizia che Rav Elia Richetti ci ha lasciato.
È stato un amico del coro partecipando attivamente a vari eventi con le sue testimonianze e la sua ampia cultura. Ha condiviso con noi la passione per la musica ebraica e il desiderio di migliorare il dialogo tra le religioni.
Il suono della sua splendida voce resterà nel nostro ricordo.
Sempre gentile, disponibile con tutti, colto e ironico, Rav Elia mancherà a tutti noi.
I coristi sono vicini alla famiglia in questo momento di profondo dolore.
Immensa tristezza, ma non tale da offuscare il ricordo del piacere derivato dalle sue lezioni e dalla presenza costante dei suoi insegnamenti, che non dimenticherò.
Boruch Dayan Ha’emes
Che la terra ti sia lieve
Con rincrescimento, con dolore, con nostalgia, ti saluto. Sia il tuo ricordo in benedizione.
Rav Eliahu Rafael Azriel ben Naomi e ben David Richetti A’H’ ci ha lasciato Sheminì shel Pesach 5781, questo secondo Pesach anomalo causa emergenza sanitaria è stato e rimarrà il Pesach che ricorderemo in particolare per lui, in quanto alla vigilia di Pesach si è gravemente ammalato e perciò tutta la durata di Pesach abbiamo pregato ogni giorno per lui. Le caratteristiche che mi vengono istantaneamente nei pensieri sono la sua fermezza e determinazione nella Fede che ho sempre percepito da quando l’ho conosciuto da giovane nelle lezioni che faceva nella scuola di Via Sally Mayer a Milano, caratteristica sempre sposata ad un sorriso che mai si è spento sul suo viso malgrado le prove della Vita. Rav di grandissima policultura, conoscitore enciclopedico di usanze e riti di ogni etnia dell’ebraismo. Affidabile, una richiesta di informazione o di aiuto ha sempre ricevuto una pronta e veloce risposta, disponibile. Indimenticabili i suoi nigunim cantati con enfasi e Cavanà. Specialista del Lunario ebraico fonte preziosa di precisione sugli orari delle festività. Un midrash racconta che Adamo doveva vivere 1000 anni, ma ha ceduto 70 anni ad una sua futura reincarnazione: David a Melech. Rav Elia era figlio di David e suo figlio si chiama Ishai, nell’ebraismo nulla è per caso. Ogni Pesach futuro penseremo anche a Rav Elia che ci ha tenuto in particolare preghiera questo Pesach. Sicuramente Pesach è una ricorrenza che amava particolarmente dato che KBH lo ha richiamato al suo apice. Resta per noi un grande vuoto ma ciò che ha riempito fino ad ora rimane per noi quale inestimabile tesoro. Sicuramente sta intercedendo perché arrivi ora la Gheulà. Amen. Baruh Dayan aEmet.
Sono profondamente addolorato per la perdita del Maestro Rav Enrico Elia Richetti. Ho ricevuto tanto dal caro Maestro e mi mancherai moltissimo. Le mie condoglianze alla Famiglia. Baruch Dayan HaEmet.
L’ultimo ricordo che ho di Rav Elia Richetti risale a meno di un mese fa: con i colleghi della redazione di Mosaico Bet Magazine Paolo Castellano e Roberto Zadik sono andata a casa sua per registrare i tre podcast che abbiamo pubblicato sul sito. Si era reso disponibile per regalarci la sua splendida voce, il suo immenso sapere e la sua risata contagiosa che ha reso ancora più piacevole lavorare con lui. Quei giorni era allettato per un problema a un piede, ma nonostante fosse seduto nel letto, ha cantato con passione e la sua voce ha emozionato anche noi che lo registravamo.
Ora, in questa immensa tristezza, penso che forse sarà contento che i canti dell’ebraismo italiani di cui era tanto esperto e che tanto amava possano essere conosciuti dai nostri lettori.
Amato Rav, ci ha fatto un bellissimo regalo che non scorderemo mai.
Un abbraccio grandissimo a Nurith, Ishay e alla signora Enrica.
Che la terra ti sia Lieve
Baruch Dayan Haemet. Avevo sporadici contatti con z”l Rav Richetti per telefono per avere consigli e con grande maestria mi aveva illuminata grazie rav Richetti. Sono ortodossa osservante di origine italo tedesca e domiciliata all’estero per motivi familiari. Mi piacque moltissimo il suo shiur su Noemi e la conversione di Ruth che Baruch HaShem potei seguire su youtube e in suo ricordo consulto nuovamente. shalom Miriam
Richetti era una istituzione, un rabbino alla portata di tutti, anche per gli ebrei non osservanti, con una voce particolare che ci sapeva incantare col suo canto
Nel lontano 1971 ha sposato me e mio marito Sergio con Kopciowski, lui poco più che ragazzo ma già così serio e impegnato
Lo ricordo con molto affetto trai miei compagni di classe.
Un abbraccio affettuoso alla moglie e ai figli
Lia Cammeo
Sono profondamente addolorato per la perdita del Maestro Rav Enrico Elia Richetti. Olam chesed ibane’,
come suo allievo lo ricordo con affetto aveva un grande cuore. Tuscano Carmelo
Elia si associa indelebilmente alla mia vita comunitaria. Come scordare le sue R roboanti in preghiere e canti! Pur essendo estremamente fedele alla Halacha non ha mai tralasciato il suo lato umano e bonario. Aperto al dialogo e comunque inclusivo. Lo si può leggere in tutti i commenti degli altri. Speriamo che via Eupili possa sopravvivere a lui. Un abbraccio a tutta la sua famiglia.
Un grande saluto alla famiglia.
Tanti ricordi…dai tempi di scuola in poi.
Rav, sto cercando di trovare le parole più giuste per salutarla. In queste ore mi sono limitata a leggere i pensieri di coloro che l’hanno conosciuta, e in ogni parola ho ritrovato quegli stessi sentimenti di affetto e di stima che è riuscito a trasmettere a me e a tutti noi che l’abbiamo amata.
Lei è uno dei miei primi ricordi di infanzia; ero a Opicina, e ricordo quando veniva a fare con noi, piccoli bimbi, il kiddush il venerdì. Io, microscopica, sono rimasta affascinata dalla sua voce, incantata dalle sue note che mi hanno da subito trasmesso serenità.
Ricordo che tornata a casa avevo raccontato ai miei che avevo conosciuto un Rabbino di nome Elia Enrico Richetti, che era bravissimo a cantare, e i miei genitori mi ricordarono che lei era stato tra i Rabbini del mio ghiur katan, e che la stimavano tanto. Mi dissero che lei era un saggio.
Quella parola, chacham, che fino a quel momento associavo al Seder di Pesach, l’ho da allora associata a lei. Con gli anni, da grande, ho potuto iniziare ad apprezzare non solo la sua voce, ma anche le sue lezioni di Torah, e ho capito meglio che cosa intendessero i miei genitori.
Ricordo quando mi ha aggiunto su Facebook; mi ha iniziato a commentare con affetto i miei successi, le mie foto, i miei scritti. Quando parlavo di ebraismo, quando ricordavo mio nonno, che io non ho mai conosciuto, ma lei sì. Aveva sempre una parola buona per tutto e tutti.
Mi ricordo i messaggi che mi scriveva in privato; un giorno di qualche anno fa, mentre vivevo non ricordo più nemmeno dove, dal nulla ricevo un: “Carlotta, ti seguo sempre su Facebook. Non mi sfuggi! Però fatti viva quando ricapiti a Milano!”.
A Milano ci sono tornata, e sono tornata a fare ancora più vita in comunità. Prima con l’UGEI, poi nel Consiglio della CEM. In entrambi i casi lei è stato tra i primi a farmi le congratulazioni, e mi ha offerto il suo aiuto.
Ma, soprattutto, mi ha detto che era orgoglioso di me.
Non le ho mai detto quanto quelle parole abbiano significato e ancora significhino per me.
Ma lei, da grande chacham quale è stato, sicuramente lo sa già.
Che la terra le sia lieve Rav.
La perdita del Rav. Richetti mi ha fatto piu’ che dispiacere. Mi ha veramente addolorata, ricordanto Lui assieme al Suo Nonno, Rav. Friedenthal che era il mio rabbino a Milano, nel 1952 quando io ho fatto il Bat-Mitzvah, sotto la sua guida. Ricordo questi due Grandi personaggi con tanta riverenza, commozione e anche affetto per il Nonno che mi era tanto caro. I Loro nomi saranni di benedizione per tutti, certamente.
Rav Elia Richetti è stato per me un compagno di classe, un amico, un punto di riferimento, un saggio nel vero senso della parola. Le sue parole, il suo sguardo profondo e bonario, il suo canto straordinario, il suo suono dello shofar mi accompagneranno per sempre.
Sono vicino con affetto immenso al dolore della sua famiglia ed a tutta la nostra Comunità che perde uno dei suoi pilastri. Che il suo ricordo sia in benedizione.
Porgo le mie condoglianze alla famiglia del Rabbino Richetti, certo di custodirne il ricordo prezioso nel segno della condivisione profonda e generosa della sua identità. Riposi in pace.
Anche io sono uno dei suoi tanti allievi, un Rav che ha lasciato il segno sulla comunità ebraica di Milano trasmettendo i suoi insegnamenti sempre con impegno e passione. Condoglianze alla famiglia.
Caro Rav, ti ho sempre riconosciuto come un uomo giusto e paziente oltre che un grande Rabbino. Questo tuo essere in equilibrio tra l’essere umano e la fede è stato un esempio per me e penso molti di noi. Grazie per essere stato con noi questi anni e di averci sopportato pur da te cosi diversi. Con sincera stima, ovunque tu sia, Andrea Marco Borsetti
Una grande perdita di un Maestro sempre disponibile, aperto al dialogo e volenteroso di trasmettere a tutti, sopratutto ai giovani che lo apprezzavano per la simpatia e grande umanità. Addio rav Richetti.
Che la terra ti sia lieve.
È mancata una persona per bene, z’l.
BS’’D
Caro Rav Richetti Z’’L ci ha uniti una amicizia familiare iniziata già dal momento in cui il Nonno Rav Friedenthal Z’’L ha sposato i miei genitori Z’’L subito dopo la guerra e continuata nel corso degli anni.
Avevi un carattere meraviglioso che dava sempre serenità a chi ti ascoltava. Ci siamo incontrati anche in momenti difficili ma le parole di Torah che ci siamo scambiati ti hanno portato felicità e salute. L’ultimo saluto è stato per un Pesach kosher ve Sameach che non dimenticherò mai.
Un abbraccio affettuoso a tutta la famiglia con l’augurio che figli e nipoti BS’’D continueranno a tramandare i tuoi bellissimi insegnamenti e i tuoi meravigliosi canti.
Tehì Nafshò Tzerurà Bitzror HaChaim
Mordechai Zeev Szulc e famiglia
La notizia e’ gia arrivata qui, sulla costa occidentale del Canada e mi rattrista immensamente.
Rav Elia lo conoscevano da sempre, da scuola, dal Bene Akiva, dal tempio…ci siamo poi rivisti a Yerushalaim e poi a Venezia e a Milano. Due anni fa, durante una visita breve, ho avuto la possibilita’ di partecipare alla funzione di Shabbat ed ascoltare con attenzione il dvar Torah di Rav Elia: come sempre apriva nuovi orizzonti.
Molto addolorata, mando alla famiglia le mie piu’ sentite condoglianze
יהי זכרו ברוך
Ruthi Pinto da Vancouver
Caro Elia, o meglio Rav Elia, dovrei chiamarti, lo vedi quante cose vengono scritte su di te? Tutte giuste, tutte belle, tutte vere. Condivido ogni parola e per questo non mi sento di aggiungere altro, solo che sono molto triste perché ti volevo bene
Sono affettuosamente vicina a Enrica, Nurit e Ishai nel ricordo di rav Elia, il nostro rabbino nella Comunità ebraica di Venezia, che ci ha incantato con i suoi canti, con la sua serietà accompagnata sempre da comprensione e dolcezza. Il suo ricordo sia di benedizione per tutti noi, non lo dimenticheremo. Barukh Dayan haemet.
Nello Ascoli
Consideratemi banale, ma rispondendo a chi mi ha annunciato la notizia della sua dipartita commentando che avevamo perso un Rav ed un amico, ho detto che avevamo perso un amico che era anche Rav. Di Rav Richetti, oltre al ricordo delle sue lezioni e delle sue officiature in Via Eupili, di serate passate insieme alle nostre famiglie, non potro’ dimenticare l’aiuto fornitomi quando, in occasione dei miei ottanta anni, mi permise di cantare in Via Eupili la stessa Parasha’ del mio Bar Mitva’. Non l’avevo piu’ letta da allora.
Rav Elia Richetti,
Ci ha lasciati, ma la sua parola rimarrà tra noi.
L’ho conosciuto qualche anno fa e mi ha fatto dono nel tempo della sua grande umanità. Grazie rav Elia.
Desidero esprimere alla famiglia le mie più sentite condoglianze
Anna Rigatti Luchini
Caro Elia, non riesco a rivolgermi a te al passato. La mia educazione ebraica nasce dagli insegnamenti di tua mamma, l’adorabile morà Richetti di cui alle elementari ero il cocco; colei che con la sua simpatica balbuzie mi ha fatto da subito apprezzare il valore dietro ad ogni imperfezione. Sarai ora al suo fianco col tuo sorriso, humor, simpatia, cultura. Rileggo ancora uno dei tuoi ultimi messaggi sulla nostra chat dei compagni di scuola, la sera del 25 Marzo qualche ora prima di staccare la spina il mattino dopo. Hai scritto: “Pesah Kasher è la sigla di tutte le feste. E’ come augurare che tutto l’anno sia lieto”. Non potevi chiudere meglio: come da tua abitudine un insegnamento e un augurio rivolto agli altri, prima che a te stesso. Baruch Dayan Haemet
Il caro Elia ci ha lasciati nell’ultimo giorno di Pesach, solennità che ricorda la liberazione dalla schiavitù d’Egitto. Ha chiuso con la vita nella chiosa della festività. Lascia dietro di sé un vuoto di saggezza e di ironia. Ci mancherà tanto.
Io sono laico, ma ciò non toglie che fra noi ci fosse una amicizia sincera e, quando noi si aveva bisogno, lui ci sia sempre stato. Fin da ragazzo Elia sapeva esattamente cosa avrebbe fatto da grande: avrebbe seguito le orme del nonno Friedenthal, quel rabbino dalla folta barba bianca che era a capo della Comunità di Milano nel dopoguerra. Me lo ricordo bene da bambino quando mamma mi portava su nel matroneo della Sinagoga di via Guastalla e lui era laggiù in basso, inconfondibile, alla Tevah. Lì incontravamo Elia con il papà Giorgio, e lui aveva sempre un aneddoto spesso spassoso da raccontare; quell’ironia sorniona che rav Richetti si è portato sempre nella vita. Da ragazzo veniva tutti i sabati a piedi da casa sua (dall’altro capo di Milano) a trovare mia sorella quando si ruppe malamente una gamba e dovette stare mesi allettata. Disegnava rabbini, raccontava spigolature sulla vita di sinagoga e di yeshivah. La sua strada era tracciata. Una volta divenuto rabbino, lasciò Milano per altre sedi a lui assegnate. Andai a trovarlo, a Trieste, con il figlio piccolo che correva avanti e indietro per il lunghissimo corridoio di casa; a Venezia dove mi fece scoprire gli angoli nascosti del ghetto, le porticine per accedere alle varie sinagoghe riservate ai rabbini. Cultore della Torah, dotto, ottimo cantore e suonatore dello shofar con fiato potente; per ricordare Guido mio padre ritornammo sull’ironia ebraica e sul significato profondo del ridere; per ricordare la compianta Nora Stern fece un garbato escursus fra Torah e musica, facendoci scoprire quanto le intonazioni siano guida nella interpretazione del testo. Quando abbiamo condotto mia madre al cimitero di via Jona, abbiamo per primi applicato le procedure di distanziamento: pochi giorni prima dell’inizio del “lockdown”. Di recente mi ha aiutato a leggere una chamiàh scovata fra le carte di casa. Dedicata a Viola figlia di Perla; così ho scoperto una ava in più del XVIII sec., nel ramo dei Tabet. Dovevamo il mese prossimo accogliere insieme in Sinagoga di via Eupili un gruppo di Ciclobby per un viaggio a pedali sulle orme degli ebrei a Milano. Non si potrà fare, non con lui, purtroppo. E quella piccola Sinagoga, scrigno della nostra memoria di ebrei milanesi, rimarrà vuota del suo mentore.
Queste sono pillole minori per un Chacham, di cui molti ricorderanno cose assai più significative. Ma rav Elia Richetti rimarrà per sempre nella mia mente per queste pillole, poiché l’insieme del minuto fa la grandezza. Ciao Elia, che la terra ti sia lieve. Baruch Daian Haemet
Rav hai partecipato a momenti importanti della mia vita sempre col sorriso e hai sempre lasciato con saggezza un tuo insegnamento, grazie e un abbraccio alla tua famiglia
Ho appreso con grande dispiacere e tristezza della scomparsa del caro Rav. Elia Richetti. Un grande uomo di immenso valore e cultura, di grande bontà, semplicità ma anche simpatia. Che la sua memoria sia benedetta. Mi sento vicino alla famiglia con commozione per il grande dolore che l’ha colpita così improvvisamente.
Elia è stato compagno di scuola fin dalla scuola materna, abbiamo condiviso la passione per il canto e il teatro e ci siamo sempre voluti bene. Addio Elia e un abbraccio a Enrica.
Anna Lopez Nunes
Ci ha lasciati un pilastro e degno ambasciatore dell’ebraismo italiano. Lo ricordo per le festività alla sinagoga centrale di Milano, le lezioni in via Eupili, le sue conoscenze sulle liturgie ebraico-italiane, i suoi incisivi interventi in RadioRai, fino alla semplice e simpatica condivisione di una pita con falafel, sempre sorridente. Un rabbino poliedrico e di tutti. Grazie Rav Elia, zl.
Abbiamo perso un Maestro buono e saggio. Un grande Hazan capace di vivacizzare il minag della Comunità di Venezia con rispetto per la tradizione e di fare lezioni che ricorderò sempre. Ha accompagnato alla sepoltura i miei genitori da affettuoso amico della mia famiglia. Un abbraccio grande alla cara Enrica, a Nurit e Ishai.
Ho lavorato con rav Richetti in occasione di tre aperture del Tempio di via Guastalla alla città di Milano in occasione della Giornata (17 gennaio) che la CEI dedica all’ebraismo.
Mi sono confrontato con lui su un palco di un teatro come rappresentanti di fedi diverse in dialogo.
Ma il ricordo più dolce è un giorno che mi recai in via Guastalla per consegnare un documento. Lui era nel suo ufficio con la porta aperta. Stava verificando la conoscenza dell’ebraico di un candidato al bar mitzvà accompagnato dal padre. La porta era aperta e lui mi fece cenno di aspettare e mi strizzò l’occhio. Rimproverò amabilmente il padre per l’impreparazione del figlio. Li congedò e, facendomi entrare, mi disse con un gran sorriso: “Come vedi siamo diversi ma abbiamo gli stessi problemi”.
Questo era rav Richetti. Un portatore di grande umanità.
La Comunità Ebraica Casale Monferrato partecipa al dolore della famiglia e di tutto l’Ebraismo italiano per la scomparsa di Rav Elia Richetti z.Z.l., già Rabbino Capo di Trieste, Vice Rabbino Capo di Milano, Rabbino Capo di Venezia e Presidente dell’Assemblea Rabbinica Italiana.
La sua figura è sempre stata un punto di riferimento molto importante per la nostra Comunità, i suoi insegnamenti e le sue magistrali esecuzioni di canti sinagogali resteranno sempre vivi nella memoria di tutti noi.
Il Presidente
Elio Carmi
Siamo vicini a Enrica, Nurit e Ishai.
Rav Richetti, non ti dimenticheremo
Per me, Rav Richetti z.l è stato un grande Rabbino e un Morè che mi ha insegnato il Talmud e il Midrash. Si faceva in quattro per aiutare le persone che avevano bisogno; aveva un grande cuore. Baruch Dayan Haemet. Tutta la nostra famiglia è vicino a Voi.
Ho conosciuto Rav Richetti a Venezia quando vi giunse per guidare la comunità ebraica .
Non sono di fede ebraica ma vi prego di accettare le mie parole.
In Rav Richetti ho avuto modo di riconoscere un Giusto che ha saputo stringere al suo petto tutti coloro, ebrei e no, che avessero a cuore la pace e la verità.
Saggio, buono, paziente e disposto a costruire ponti di congiunzione tra i vari mondi.
Lo rimpiango come Rabbino, come uomo, come amico.
Onore al saggio che sapeva guardare al mondo con gli occhi di un bimbo.
Sono vicina al cugino dottor Enrico Richetti nel ricordo di Rav Elia Richetti che ho conosciuto alla festa del libro ebraico a Ferrara.
La famiglia del nonno con i tre figli abitò a Rovigo, lasciando un ottimo ricordo. Enrico, uno dei tre, è una vittima della Shoah. Da molti anni chiedo che il suo nome venga inserito nella lapide della memoria.
A Rav Enrico Richetti sia lieve la terra ma eterno il nome.
Grazie ai sistemi informatici, nonostante il covid, abbiamo potuto accompagnare alla sepoltura il nostro amico, compagno di scuola, maestro e rabbino Elia Richetti. E’ stato molto commovente e anche se il forte vento portava via alcune parole, i rabbini hanno raccontato della grande e luminosa persona che era e continuerà ad essere il nostro rabbino Elia. Che la terra ti sia lieve. Un abbraccio stretto a Enrica, Nurit e Ishai.
Di rav Elia Richetti conservo un caro ricordo di quando è stato Rabbino Capo della Comunità ebraica veneziana. Una persona buona, di grande fede, di profonda conoscenza e di disponibile accoglienza. Lo ricordo pure per la sua dote di grande conoscitore della ritualità ebraica e di cantore dalla voce che arrivava dritta al cuore. Che il suo ricordo sia sempre in benedizione per ciò che è stato e per ciò che ha dato.
Rav Richetti è stato per me il rabbino e l’uomo cui chiedere un consiglio nell’affrontare certi momenti difficili. Morè dei miei figli, è venuto spesso da noi per una parola buona: con il suo sorriso e la capacità di ascoltare pensava a lungo prima di esprimersi.
Seguivo le sue lezioni online, bucava lo schermo con quel pizzico di ironia che lo contraddistingueva.
Ci mancherai caro Rav, che la terra ti sia lieve e la tua memoria di benedizione.
Apprendo, in questo momento, con profonda tristezza, della dipartita del Rav Elia Richetti . Sebbene non abbia avuto, ne il piacere, ne l’onore di fare la conoscenza, personalmente, ho comunque avuto modo di conoscerlo e di apprezzare le sue capacità e le sue doti, di dotto maestro, seguendo alcuni suoi interventi pubblicati su YouTube. Conservo con affetto e gratitudine, molti dei suoi insegnamenti sull’ebraismo. Possa ora godere della benedizione di D-o
Lascia un grande vuoto dentro di me.
Possa ora godere della benedizione di D-o.
Dall’asilo fino agli zoom dell’ultimo periodo , in molteplici luoghi e circostanze, a scuola, ai campeggi del DAC , nei vari matrimoni, in Italia, in Israele, uno scambio di sguardi confermava l’affetto che ci legava. Sei stato un Grande Uomo e un Rav molto saggio, per me un amico di sempre. BARUCH DAYAN HAEMET
Caro Sior Richetti come lo chiamavo io, tutte le settimane ti portavo il pesce e le verdure a casa che tanto ti piacevano. Grazie dei tuoi consigli e per il tuo umorismo intelligente! Nell’ ultimo tuo SMS mi hai detto ci vediamo il 9 aprile per il rifornimento….Mi hai fatto un brutto scherzo! Ma sono sicuro che sarai altrove a regalare sorrisi…ti ricorderò sempre. Ciao Sior Richetti ❤❤
Rav Elia mi ha parlato a lungo di un suo grande desiderio: pubblicare un libro che ricordasse la figura di rav Friedenthal, suo nonno. La persona che ha ispirato le sue scelte di vita.
Questo libro è pronto. Lui sperava di presentarlo in sinagoga in via Guastalla nel cinquantesimo della morte del nonno. Per una serie di motivi che non mi pare il caso di elencare, questo libro non è stato stampato. Sarebbe bello e interessante, penso, che questo libro entri nel patrimonio della cultura ebraica, almeno quella milanese.
Grazie
Anna Rigatti Luchini
P.S. Ne avevo prenotata una copia, confermo la prenotazione