Da Israele nuovo device in soccorso di anziani e disabili. Con un click sul cellulare si è subito in contatto con medici e ospedali

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di Roberto Zadik

È molto difficile per pazienti anziani o con problemi di disabilità contattare tempestivamente gli ospedali. Per questo chi ha problemi di salute ed è solo in casa, deve fronteggiare interminabili liste d’attesa e sostenere costi onerosi.

Una soluzione è in arrivo da Israele:  una nuova applicazione tecnologica israeliana che cercherà di risolvere le solite problematiche riducendo spese e tempistiche. Mercoledì 13 dicembre presso la Residenza Anziani della Comunità ebraica, la Nuova Udai e il suo presidente Enrico Mairov in collaborazione con l’Assessore Luciano Bassani hanno organizzato la prima presentazione del nuovo device messo a punto dall’industriale israeliano Shai Perez a capo della start up Tikshuv ed esperto nel campo della tecnologia al servizio della telemedicina.

Nella foto: da sinistra Shai Perez, inventore device, Enrico Mairov, Mons. Borgonovo e l’assessore Luciano Bassani

Come ha affermato il dottor Bassani il nuovo dispositivo da installare sul cellulare “verrà in aiuto agli anziani soli che spesso sono impossibilitati ad accedere agli ospedali, potendosi curare da casa come accade in Israele. Con un click essi potranno mettersi in contatto direttamente con i call center ospedalieri”.

 

Ma in cosa consiste questa applicazione e come si usa? Si tratta, come ha specificato Bassani, di “un bottone multimediale che fa parte di un progetto che dovrebbe partire da febbraio”. A questo proposito, ha proseguito “avremo la collaborazione di un gruppo di medici e psicologi con i quali coloro che utilizzano questo dispositivo potranno interagire, aprendo un campo enorme anche al di fuori della nostra Comunità”.

 

Nel suo intervento introduttivo egli ha poi aggiunto che “moltissime associazioni sono interessate, arrivando probabilmente anche al sistema sanitario cattolico e a personalità di spicco come Monsignor Borgonovo. Questa è solo una serata introduttiva che potrà generare sviluppi incredibili”.

 

La serata di presentazione alla RSA di Milano rappresenta un ulteriore passo in avanti nelle collaborazioni a livello medico e tecnologico fra Italia e Israele. Riguardo a questo tema il presidente Nuova Udai Mairov ha ricordato la trentennale collaborazione con Bassani nello sviluppare importanti sinergie fra i due Paesi e l’innovatività della sanità israeliana mostrando le peculiarità di un sistema come quello dello Stato ebraico che a suo parere “è il migliore del mondo come efficienza, organizzazione, interazione fra i vari componenti e digitalizzazione”.

 

Nel suo discorso egli ha ricordato il recente incontro su Zoom col presidente dell’Ordine dei Medici israeliano e il direttore dell’ospedale di Beer Sheva durante il quale è stata messa in luce la straordinaria efficienza del sistema sanitario dello Stato ebraico che perfino durante la tragedia del 7 ottobre è riuscito a venire in aiuto a quasi mille feriti gravi in sei ore, operazione inimmaginabile in Europa e negli Stati Uniti; la sanità israeliana del Trauma Center a Beer Sheva è riuscita a salvare quattrocento persone in poche ore. Mairov inoltre ha elogiato il coraggio di Israele “attaccato in questo momento su sette fronti, Gaza, Libano, Giudea e Samaria, Yemen e Iran e anche altri di cui non si parla mai”. Successivamente egli ha presentato l’inventore del device, Shai Perez definendolo  “un personaggio molto creativo e fantasioso che ventisette anni fa ha realizzato in Israele il primo call center universale che serve il sistema sanitario”. Attualmente, ha continuato “egli si dedica ad una serie di start up come questa Tikshuv che permette a dieci milioni di israeliani di risolvere le proprie problematiche socio-sanitarie”.

 

Con un breve video, Perez ha illustrato al pubblico questo device che intende instaurare un ponte fra tecnologia israeliana e Guardia Medica Italia, mettendo in relazione i pazienti col medico collegandolo in audio-video. Questo accadrà chiamando il call center che “individua la persona ovunque si trovi” cominciando una conversazione con tutti i servizi.

 

Shai Perez ha elencato le similitudini fra i sistemi sanitari israeliano e italiano “entrambi basati sulla sanità pubblica anche se in Italia come in Occidente ci sono molti problemi. Sia in Italia sia in Israele abbiamo bravissimi medici, ma nel nostro Paese ci sono meno soldi nel sistema sanitario, un cittadino costa circa mille euro annui mentre in Italia circa tremila. La differenza è nell’organizzazione operativa e dobbiamo collaborare assieme nel management di un settore complesso come la sanità”. Per questo motivo “ho voluto costruire una piccola società di nome Tikhsuv e oggi ci lavorano quindicimila dipendenti al servizio di tutto il Paese, comunicando col sistema sanitario nazionale. La mia società ha come obiettivo quello di creare soluzioni utili per tutti. Ad esempio ai tempi della pandemia chi si alzava e non si sentiva bene poteva avere assistenza e esami in tempo reale e poi abbiamo costruito un sistema di management delle vaccinazioni gestendo online i malati localizzandoli con grande precisione ovunque si trovassero”.

 

Efficienza, rapidità e assistenza capillare al paziente sono gli intenti base di questo sistema inventato da Perez che da febbraio prenderà il via anche in Italia e, come ha specificato Enrico Mairov “con questo sistema chiunque abbia un problema potrà ricevere assistenza in tempo reale”.

In questo modo “ogni famiglia stando tranquillamente a casa potrà contattare un medico e dopo un periodo di sperimentazione questa nuova applicazione verrà diffusa su scala nazionale”. “Il sistema” ha continuato il presidente di Nuova Udai “è protetto da sistemi di cyber security, ottenendo i dati dei pazienti mantenendo la massima riservatezza”. Tante le domande e le riflessioni in una serata vivace in cui sono intervenuti una serie di personalità dell’ambiente sanitario comunitario, dalla direttrice dell’Rsa Daniela Giustiniani, al Direttore sanitario della Residenza Anziani,  Flavio Galli, a Rosanna Supino, presidente dell’Ame, Associazione Medica Ebraica.