LVIII edizione della Giornata Europea della Cultura Ebraica giunge in un momento felice nella breve storia di questa iniziativa che, con il passare degli anni e delle edizioni, è diventata per oltre quarantamila visitatori un piacevole appuntamento.
La giornata sta trovando una sua specifica connotazione e sta allargando il numero dei suoi sostenitori e frequentatori. Rispetto ad altre iniziative, sta rafforzando un suo sapore fresco, dinamico, moderno, che trova il suo perfetto quadro di riferimento nella dimensione continentale europea. Il sostantivo che più si addice a questa giornata – caratteristica che accomuna i partecipanti – è la curiosità. Ci troviamo sempre più coinvolti nella sfida di scoprire luoghi e aspetti nuovi, o di ritrovare valori antichi e dimenticati, dellebraismo italiano, di percorrere nuovi sentieri e itinerari e di trovare le parole che ci avvicinano a pensieri, tradizioni, contenuti, cultura. Questo ci affascina e ci stimola a continuare in questo percorso.
Allo stesso tempo emerge sempre più insistente la domanda dei più giovani, ma non solo, di concentrare la nostra attenzione sullebraismo del futuro. I grandi avvenimenti del secolo scorso, che stanno trovando una loro collocazione, ormai stabile, nella storia e nel pensiero del popolo ebraico, richiedono uno sforzo di equilibratura rispetto al contesto generale.
Questi eventi epocali hanno indirizzato, condizionato e arricchito la vita e i comportamenti della nostra generazione, che li ha vissuti in prima persona, ma dei quali dobbiamo evitare di subire il fascino monopolizzatore.
La Giornata Europea della Cultura Ebraica ci offre ogni anno unoccasione unica: aprire le porte, facilitare l’accesso e le visite ai luoghi della nostra storia e, al tempo stesso, far conoscere i diversi aspetti delle tradizioni e della cultura ebraica, far conoscere l’ebraismo e gli ebrei italiani per quello che sono realmente, con la loro vivacità culturale e intellettuale. Lapertura del mondo ebraico verso coloro che vogliono conoscerlo e studiarlo produce un effetto collaterale entusiasmante. Riscontriamo una caduta verticale del pregiudizio ogni volta che troviamo il coraggio di abbassare le nostre difese e permettiamo a quanti lo desiderano di conoscere la cultura ebraica, elemento fondante delle religioni monoteistiche, che è nelle radici e nella storia della civiltà occidentale e del medioriente.
Siamo lieti di offrire nuovamente questa opportunità il prossimo 2 settembre.