Una serie di incontri a Milano.
Con il Patrocinio della Presidenza del Consiglio Comunale di Milano e con lattivo coinvolgimento del presidente Manfredi Palmeri è stato realizzato il 6 marzo al Circolo della Stampa di Milano un primo incontro studio con lintento annunciato di consolidare il dialogo fra lislam moderato e non ideologico, lebraismo e ovviamente il cattolicesimo in una città come Milano da sempre città aperta e oggi multiculturale.
Lo stesso Palmeri ha ricordato il legame paterno con la città di Salemi in Sicilia, che deve il suo nome alla parola Pace e dove per secoli ebrei e musulmani hanno vissuto pacificamente gli uni accanto agli altri. Ha ricordato anche il suo legame con lebraismo e le numerose e significative partecipazioni a momenti di vita ebraica ed in particolare la commozione di aver parlato al Tempio e di aver portato i rotoli della Torà. Ha infine ricordato il suo rapporto con limam Yahya Pallavicini autore del libro Dentro la moschea che sarà presentato il 13 marzo come ulteriore momento del ciclo inaugurato oggi.
Levento Imam e rabbini è stato organizzato anche dal CO.RE.IS Italiana e con la collaborazione dellAssemblea Rabbinica dItalia e coincide, fra laltro, con la costituzione a Roma del Forum Cattolico-Musulmano. Erano presenti allincontro rav Arbib e rav Laras, limam Yahya Pallavicini della moschea Al-Wahid di Milano e lo shaykh Abd al Wahid Pallavicini presidente del CO.RE.IS Italiana.
Nella presentazione del CO.RE.IS si legge che: dal 1993 ha intrapreso unazione di testimonianza e di informazione sulla civiltà islamica in Italia e in Occidente
al riparo da ogni contaminazione ideologica e che la stessa riunisce il maggior numero di cittadini italiani musulmani. Il suo presidente, shaykh Abd al Walid Pallavicini già presente allincontro ecumenico di Assisi del 1986 voluto da Giovanni Paolo II e membro della Consulta Islamica presso il Ministero dellInterno creata dallallora ministro Pisanu (che ha mandato un suo intervento che è stato letto durante la serata) ha concentrato la sua azione in unintensa attività di dialogo inter-religioso in particolare con la Comunità ebraica e la Chiesa Cattolica. Nello stesso comunicato vengono richiamati i valori del pluralismo confessionale, del rispetto dellordinamento giuridico dello Stato e viene affermato che i musulmani autentici difendono la cultura della vita.
Occorre sottolineare laltissimo livello dottrinario nellaffrontare il tema il Sacro e il Profano in tutti gli interventi e il sincero desiderio di incontro e di confronto fra studiosi che si percepiva durante la serata. Era chiaro anche che, al centro delle riflessioni di etica religiosa cera luomo, le sue intenzioni e le sue azioni nel suo rapporto con gli altri esseri umani e con il Dio unico delle religioni monoteistiche.
Limam Yahya Pallavicini ha sottolineato limportanza e la necessità dello studio approfondito del Corano e del pensiero delle scuole e degli studiosi nel corso di una storia di 14 secoli quando si parla di Islam o in nome dellIslam. Sul tema della serata, dopo aver riportato la definizione di sacro data dellUniversità Al Ahzar del Cairo, secondo la quale Se la finalità è Dio, è sacro, se è diversa, sarà profano, sottolineando però che nessun musulmano può consacrare qualcosa che non è presente nel Corano o nella dottrina e che quindi prima di intraprendere unazione occorrerebbe una verifica da parte della dottrina e della Comunità fra ciò che è sacro e ciò che è profano, fra ciò che è lecito e ciò che non è consentito (proponendo una visione comune a tutte le religioni monoteistiche nella quale la religione non è separata dalla società). La finalità e la visone dellIslam è ovviamente luomo ed il suo bene, spesso però, ha detto, I bigotti non guardano al bene ma sono assatanati dal male, la purificazione diventa puritanesimo. E quindi Per il formalismo militante dei radicali lecito e proibito diventano miti e coloro che non sposano la loro interpretazione diventano profani.
Si assisterebbe oggi ad una alterazione della natura della religione da parte di alcuni che utilizzando ipocrisia e violenza psico-fisica mirerebbero alla conquista del potere in questo mondo, pur ignorando la complessità e la ricchezza della dottrina e della cultura islamica.
Rav Alfonso Arbib ha puntualizzato che è bene distinguere fra ciò che è sacro e ciò che è profano. Nellebraismo la settimana comincia con cerimonia dellAvdalà e cioè la separazione fra il Sabato uscente e gli altri giorni e quindi fra il sacro e il profano, sottolineando che noi tutti non siamo in grado di distinguere normalmente fra ciò che è importante e ciò che non lo è e scegliere le cose fondamentali cui vale la pena dedicarsi. Per capire avremmo bisogno della capacità di distinguere e lAvdalà è uno strumento che ci aiuta a capire ciò che fondamentale e ciò che non lo è.
Sulla possibilità di scegliere delluomo, ha citato un passo della Torà nella quale si parla di due donne egiziane alle quali era stato ordinato dal Faraone di uccidere i figli degli ebrei, e che non mettono in pratica l’ordine. “Si può essere eroi semplicemente essendo esseri umani”, ha concluso rav Arbib.