L’essenza dell’anima ebraica? Prendersi cura l’uno dell’altro

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a cura del Team Servizi sociali

Nel difficile anno della pandemia sono stati erogati fondi straordinari ed è aumentato il coinvolgimento delle persone. Ma per fare di più servono volontari: è una grande esperienza

 

Ciò che è stato (2021)
Gennaio, tempo di bilanci nelle aziende e anche qui da noi da qualche anno abbiamo introdotto una buona pratica che è quella di tirare le somme e cercare di tracciare quello che è il nostro bilancio sociale: tutto quello che il servizio sociale ha fatto nel 2021 e come ha speso il denaro donato da tutti voi sia attraverso il pagamento dei contributi ordinari alla Comunità che attraverso donazioni e offerte destinate a progetti specifici.
Iniziamo col dire che anche nel 2021 sono stati erogati i soldi messi a disposizione dalla Claims Conference che si occupa di risarcire le vittime delle persecuzioni razziali che quest’anno constavano di più di trecentomila euro. E se ormai ci siamo abituati a poter contare sull’utilizzo di questi fondi ogni anno, una bella novità è stata che nel 2021 abbiamo potuto contare anche sull’aiuto di una grande fondazione filantropica ebraica che è la JDC, la quale ha capito quanto la pandemia potesse aggravare situazioni già difficili e precarie e ha voluto mettere a disposizione della nostra Comunità circa duecentocinquantamila euro che sono stati dati a coloro che ne hanno fatto richiesta, circa un centinaio di persone.
Inoltre, sono stati erogati circa altri centomila euro ai nostri assistiti in varie forme: sussidi, buoni per fare la spesa all’Esselunga e nei negozi Kasher, pagamento di bollette e utenze varie, supporto psicologico, educatori, assistenza domiciliare per anziani e disabili, pagamento attività sportive e vacanze solidali per i bambini.
Quello che abbiamo tratteggiato fino ad ora è il bilancio puramente economico di quanto fatto nell’anno passato, ma questo ufficio, grazie al Cielo, non si occupa solo di contabilità. Qui si svolgono molteplici attività di aiuto e sostegno che vanno al di là del supporto economico. In questo quadro si inseriscono, infatti, tutti i numerosi colloqui che di volta in volta richiedono ascolto, analisi della domanda, sostegno e monitoraggio del progetto ideato di volta in volta insieme all’assistito. Spesso l’età o lo stato di salute dei nostri utenti non ci permette di svolgere il colloquio qui in sede e quindi siamo noi a spostarci e ad andare a fare una visita domiciliare.
Infine, parte del nostro tempo lo dedichiamo a riunioni di équipe e incontri volti ad attivare le sinergie necessarie alla produzione di risultati efficaci perché è solo unendo le risorse e le energie che si ottengono e mantengono i risultati migliori. In quest’ottica si inserisce la nostra rete di cooperazione che ci vede collaborare con i Servizi del Territorio e su progetti mirati con organizzazioni ebraiche come Beteavon, volontariato Federica Sharon Biazzi, Benè Berith, Adei e AME, enti sempre pronti a dare una mano quando c’è bisogno.

Ciò che sarà (2022)
Il progetto “Attivi da Casa”, iniziato nel 2017 con 30 persone, ad oggi coinvolge circa 200 utenti che si sono ritrovati ogni mese per partecipare a molteplici e variegate attività. Ci sono stati incontri al cinema, al teatro e mostre, tornei di backgammon e burraco e incontri al bar, al cinema. E poi i caffè e i pranzi in Succà e nella Sala Segre del Tempio a scuola. Abbiamo addirittura organizzato un corso per imparare a interpretare meglio il linguaggio del nostro corpo.
Questo progetto, volto alla socializzazione e come contrasto alla solitudine, ha visto crescere sia quantitativamente sia qualitativamente le attività realizzate e i nostri sogni per il 2022 sono di poter continuare così, aumentando e migliorando sempre di più l’offerta e la partecipazione.
Ma questi per ora sono solo i nostri sogni perché ad oggi, con le risorse di cui disponiamo, non siamo in grado di fare di più. È un vero peccato perché noi siamo in prima linea nel testimoniare quanto Bene (sì con la B maiuscola) queste esperienze generano. Come? Regalando a tutte le persone coinvolte meravigliose sensazioni di appartenenza, amicizia, gioia, solidarietà e condivisione; tutti sentimenti positivi che diventano spirali virtuali da cui tutti possono trarre beneficio per l’esperienza vissuta. Tutto ciò rende unico il volontariato come esperienza di vita: non solo chi riceve è appagato e ne trae una soddisfazione personale, ma anche e soprattutto chi dà.
E noi di volontari abbiamo un immenso bisogno!!!

Per questo abbiamo pensato di proporre un incontro (Domenica 23 Gennaio 2022 dalle 11.30 alle 13.30; Sala Segre, via Sally Mayer 2/4 Porta con te un amico
…tante idee e proposte…) in cui chiunque di voi fosse interessato, o solamente incuriosito, da questo mondo di solidarietà può venire, assolutamente senza impegno, a conoscerci, parlare ed ascoltare, capire insieme cosa concretamente si possa fare, ma anche e soprattutto per dare nuove idee, una ventata di freschezza e creatività. Ci teniamo molto a raccogliere le vostre proposte e i vostri sogni e magari anche creare quello che ci piace chiamare lo staff dei sogni, in cui le persone coinvolte sono sempre all’opera nella ricerca di nuovi progetti e di come realizzarli. Perché un concetto qui al Servizio Sociale ci è molto chiaro: ogni persona può fare la differenza perché nell’economia del mondo solidale ogni individuo è un valore aggiunto.
A noi piace molto parlare di anima, sia nella sua accezione individuale che collettiva, perché quando parliamo di anima della comunità ebraica se da un lato è vero che è formata dalla somma delle anime singole che la compongono, dall’altro è altrettanto vero che questa anima collettiva non si esaurisce nella somma delle sue parti, bensì rappresenta qualcosa di diverso ed indipendente da essa, come un concetto astratto a sé stante. E, per quanto ci riguarda, questa anima ebraica si identifica nella solidarietà, nel prendersi cura l’uno dell’altro come abbiamo sempre fatto per secoli e secoli. Perché, anche se molti secoli sono passati e sono cambiati i contesti storici, il modo di vivere e le nostre abitudini … una caratteristica è rimasta uguale: la nostra voglia e capacità di prenderci cura una dell’altro ed è questa l’anima che caratterizza una Comunità Ebraica.
Se anche tu vuoi sperimentare questa energia contagiosa reciprocamente arricchente che si genera nei momenti di condivisione e solidarietà, se anche tu vuoi essere quel valore aggiunto, se la tua anima ebraica freme, se hai voglia di portare le tue idee o anche se sei spinto solo da un briciolo di curiosità, vieni il 23 Gennaio 2022 al nostro incontro.
Ti aspettiamo.
Rosy, Ramesh e Elena