Un successo annunciato.
Il tema della nona Giornata europea della cultura ebraica ha trovato alla fine la sua spiegazione più profonda nella splendida lezione di Rav Arbib, rabbino capo della Comunità di Milano: “Lebraismo è pensiero, riflessione, azione; bisogna essere capaci di non soffermarsi alla suggestione, ma andare oltre: unire intelletto e sentimento. Questa è la Torà. E chi la vuole conoscere deve riuscire a intonare cuore e cervello, musica e parole”.
Il pubblico che ha gremito la sala del Tempio centrale di Milano ha applaudito a lungo questa lezione, come pure le note di Amit Arieli, clarinettista e gli altri interventi.
La prima voce è stata, però, quella dello Shofar, suonato da Rav Roberto Colombo, che ha creato un’atmosfera suggestiva e coinvolgente. Yoram Ortona, consigliere delegato UCEI per la giornata, ha introdotto gli interventi del presidente della Comunità Leone Soued (La nostra ha detto – è una città dove si concentrano molte anime e molte problematiche non risolte. Ma è anche il laboratorio per eccellenza dellItalia che guarda avanti. Lo stesso possiamo dire della difficile, ma straordinaria Comunità ebraica di Milano che ho lonore di presiedere. Se le sfide del futuro sono costituite soprattutto dallintegrazione di genti e culture diverse, se la nostra ricerca di un terreno comune di incontro deve essere il traguardo da raggiungere, allora nessun luogo meglio della nostra città può rappresentare il laboratorio ideale); del presidente Ucei Renzo Gattegna (Gli ebrei italiani nel corso della loro bimillenaria presenza hanno donato allItalia contributi insostituibili di cultura e di civiltà. Le comunità ebraiche non si sono mai chiuse in se stesse e hanno sempre partecipato al progresso generale di questo Paese, al quale appartengono e che anche a loro appartiene. Queste verità sono mirabilmente sintetizzate nella definizione che è contenuta nellIntesa sottoscritta con lo Stato del 1986 secondo la quale le Comunità ebraiche sono formazioni sociali originarie, dove il termine originarie sta per fondanti, costituenti e quindi creatrici dello Stato stesso), cui sono seguiti i saluti di Alain Elkann, a nome del Ministro per i Beni culturali Bondi, del vicesindaco De Corato, al quale il presidentre Soued e l’assessore alla cultura della Comunità Sara Modena hanno consegnato una targa.
Ha parlato poi il presidente del Consiglio comunale Manfredi Palmeri: “Milano sente l’onore e la responsabilità di essere per la prima volta città capofila della Giornata Europea della Cultura Ebraica ed è consapevole dell’importanza di questa apprezzata e partecipata manifestazione, che offre a tutti l’opportunità di conoscere meglio non solo il popolo ebraico ed il suo straordinario portato di cultura, ma anche le nostre stesse radici. Pur non essendo tra le più antiche comunità italiane, è la seconda del Paese per numero di componenti ed è quella che negli ultimi decenni più di ogni altra si è arricchita di contributi e presenze provenienti da tutto il mondo: per la sua recente evoluzione, e per il prezioso lavoro dei suoi rappresentanti (a partire dal Presidente Leone Soued) nel tessuto civile della nostra Mediolanum, è una realtà capace oggi e domani di guardare da protagonista all’Italia e al mondo. Nel 2008 vi sono inoltre ulteriori motivazioni che hanno rafforzato la nostra volontà, legate ad alcune specifiche ricorrenze che rendono ancora più significativa questa edizione a forte matrice milanese: il 60° anniversario dello Stato di Israele, il termine del 10° anniversario del gemellaggio istituzionale Milano Tel Aviv, di cui peraltro il prossimo anno si terranno le celebrazioni per il 100° anniversario di fondazione, il 200° anniversario di posizionamento, sulle mura del giardino accanto al Fopponino di piazzale Aquileia, di quella lapide riferita al cimitero israelitico che costituisce la più antica testimonianza della strutturata presenza ebraica a Milano e risalente appunto al 1808. A questo si aggiunge anche la triste ricorrenza del 70° anniversario della promulgazione delle Leggi razziali, un’assoluta vergogna che ci impone uno sforzo supplementare: è proprio sul terreno della ignoranza, della mancanza di conoscenza e di cultura, che viene generata la violenza, così come nell’assenza di memoria viene generata l’indifferenza”.
Hanno poi preso la parola Alberto Mattioli, vicepresidente della Provincia, Claudio Morpugo, sottosegretario della Regione Lombardia, il viceprefetto di Milano Folcomatà, il rappresentante del questore Capocelato e il comandante della compagnia carabinieri Milano Duomo maggiore Giovanni Pellegrino e il tenente colonnello della Guardia di Finanza Fabrizio Rella.
Sono state consegnate alle autorità intervenute targhe commemorative della Giornata. Yoram Ortona (organizzatore dell’evento insieme a Sara Modena, Claudia De Benedetti e Riccardo Hofmann) ha poi ringraziato gli intervenuti, in particolare la rappresentanza della Co.Re. Is – comunità islamica di Milano, l’onorevole Emanuele Fiano, Annie Sacerdoti, ideatrice della Giornata europea.
La Giornata è poi proseguita nel pomeriggio con le conferenze di Rav Roberto Colombo (Il dono della Torà tra suono e canto); Gianni Gualberto Morelembaum (I sopravvissuti di Varsavia: la tradizione ebraica nella musica del Novecento); Bruno Finzi (Aldo Finzi 1897-1945); e gli spettacoli al Teatro Dal Verme: Il Golem, regia di Miriam Camerini; Le voci dellanima. Musica ebraica liturgica e klezmer con l’Orchestra Nuova Cameristica (direttore Andrea Gottfried, Angel Harkatz – voce, Amit Arieli – clarinetto, con la partecipazione del Chazan Rav David Elia Sciunnach); Musica ebraica e vita notturna in Italia, con Francesco Spagnolo, con grande successo di pubblico e tutto esaurito.