Or lamishpachot a Scuola: in giardino, un olivo del KKL ricorderà i giovani caduti per Israele

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di Redazione
Con una cerimonia intensa e toccante, è stato piantato nel giardino della Scuola ebraica un albero in memoria dei giovani caduti per Israele, alla presenza dei loro genitori dell’associazione Or lamishpachòt, “luce per le famiglie”.

In giardino, la vivacità dei bambini che giocano, ridono e si rincorrono nell’ora di intervallo prima delle lezioni del pomeriggio, strappa un sorriso anche agli israeliani della associazione che aiuta e riunisce i genitori di giovani soldati, ragazzi e ragazze, caduti nelle guerre di Israele o vittime di atti di terrorismo.

Or lamishpachòt è stata ospite della comunità ebraica di Milano, per alcuni giorni a cavallo di Lag Baomer. L’invito e i vari eventi in programma sono stati organizzati e sostenuti economicamente da Walker Meghnagi e da Davide Nassimiha, il Noam e Franco Modigliani che ha organizzato tutte le trasferte e la permanenza degli ospiti.

L’associazione è stata accolta con molto affetto e calore da chi si sente intimamente partecipe del sacrificio compiuto dai loro figli e dal destino di Israele, che ci unisce tutti; prima al Noam, poi a Scuola la sera di Lag Baomer e, il 23 maggio, nelle aule e nel giardino di via Sally Mayer.

 

La cerimonia ha preso avvio attorno a un giovane albero di ulivo, offerto dal KKL. Il primo a rivolgere un messaggio di accoglienza e profonda partecipazione è stato il presidente della Comunità Milo Hasbani che, a nome della comunità tutta, ha ringraziato le famiglie per il loro coraggio; poi Walker Meghnagi ha ricordato il sacrificio dei giovani soldati di Israele: «L’idea di portare l’Associazione a Milano è nata dal fatto che, già da  quattro anni, la comunità romana accoglie questi genitori. Vogliamo far sentire anche la profonda vicinanza della nostra comunità milanese».

I genitori, alcuni ancora così giovani da far pensare con angoscia all’età dei loro ragazzi perduti e alla prossimità drammatica del loro lutto, con una compostezza e una forza encomiabili, hanno poi piantumato l’ulivo, vicino all’area gioco dei bambini, mentre venivano scanditi i nomi dei giovani caduti e un padre, Eliezer che ha perso due figli nell’esercito, suonava il suo clarinetto accompagnando la cerimonia con note struggenti e profonde. Rav Arbib ha recitato la benedizione per la messa a dimora di un nuovo albero ed è poi intervenuto il presidente del KKL Sergio Castelbolognesi, annunciando che in Israele, per ciascuno dei 27 caduti ricordati oggi con la targa nel giardino della Scuola, verrà dedicato un albero alla memoria.

A ogni famiglia è stato consegnato un certificato, uno ad uno personalmente da Castelbolognesi: ascoltare decine di volte: “horim shel… genitori di…” è stato come ricevere ogni volta un colpo al cuore, sentire il loro dolore e il sacrificio impagabile e incommensurabile che l’esistenza di Israele ha richiesto. Fino all’auspicio finale, “Che nessun nome debba mai più essere aggiunto a questo elenco!” La rappresentante di Or lamishpachòt ha sottolineato l’importanza della scelta di dedicare questo “angolo di memoria”, proprio nel giardino della Scuola. «Significa che la Comunità di Milano ha capito che la nostra è una scelta di vita, di guardare con speranza al futuro e questo albero -nel cuore del giardino dei bambini- è un forte simbolo di tutto questo. Grazie!»

Franco Modigliani, che ha collaborato alla organizzazione della cerimonia, ha infine consegnato un palloncino bianco o azzurro* a ciascun genitore, per farlo salire al cielo insieme al canto dell’Ha Tikvà innalzato da tutti i partecipanti, israeliani e milanesi insieme, in un forte abbraccio collettivo che ha inumidito gli occhi di tutti.

 

 

 

 

 

 

 

* In omaggio alla tradizione ecologista del KKL, i palloncini sono stati scelti rigorosamente biodegradabili