L’arrivo è atteso per le nove in punto. Ed eccola giungere in Sala Consiglio, sorridente e composta, accompagnata dall’ambasciatore Naor Ghilon e dai due Copresidenti, Raffaele Besso e Milo Hasbani.
Stiamo Parlando di Tzipi Hotovely, Vice Ministro degli Esteri dello Stato d’Israele, in visita alla Scuola Ebraica di Milano e in Comunità, in occasione dell’Israel Day a Expo, il 25 giugno scorso.
Tra i più giovani ministri dello Stato d’Israele, 36 anni (era già deputato alla Knesset a 29 anni), appartenente all’ala destra religiosa del Likud, laureata in Legge alla Bar Ilan University, ex giornalista, una folgorante carriera politica alle spalle, da sempre Hotovely è in prima fila nella battaglia per i diritti femminili e per le pari opportunità. Il fatto che Benjamin Netanyahu, oltre a essere Primo Ministro sia anche Ministro degli Esteri ad interim, rende, de facto, la carica di Tzipi Hotovely operativa a tutti gli effetti. Di famiglia originaria della Georgia caucasica, sposata, una figlia di due anni, è cresciuta a Rehovot, ha frequentato da ragazza il Benè Akiva e milita da anni nelle file del Likud.
Durante la visita ufficiale in Comunità, Hotovely si è informata sul numero di ebrei di Milano, su quante sinagoghe ci sono in città e quanti ragazzi frequentino la scuola ebraica, e ha posto altre numerose domande ai due Copresidenti, al Rabbino Capo Alfonso Arbib, al Vice presidente UCEI, Roberto Jarach e ad alcuni membri del Consiglio presenti. Durante l’incontro, Hotovely ha anche accennato ai gravi problemi sul tappeto, in primis quello dei confini più turbolenti, quello nord con Libano e Siria, e infine la questione iraniana.