di Nathan Greppi
Dopo lo spettacolo tenutosi a Maggio in occasione del Laiv Action Festival, gli studenti di Via Sally Mayer si sono ri-esibiti nell’Aula Magna della scuola Mercoledì 30 Novembre. Ma con un enorme differenza: oltre a loro, infatti, si sono esibiti anche i ragazzi dell’Istituto Superiore Carlo Cattaneo e dell’Accademia Universitaria Milano-Pavia.
“Mi era venuta l’idea di riproporlo qui con altre scuole per promuovere il gemellaggio”, ha dichiarato la Prof. Vanessa Kamkhagi, la quale ha raccontato che questo scambio culturale è nato grazie al Laiv, promosso dalla Fondazione Cariplo. Gli altri due spettacoli, diretti da Francesco Di Maggio, hanno vinto la 5° edizione del Festival delle Memorie, diretto da lui stesso. E il premio consiste proprio nell’opportunità di esibirsi alla Scuola Ebraica. Di Maggio, formatosi sotto la guida di Moni Ovadia, ha dichiarato che, essendo direttore di un festival sulla memoria, ha molta vicinanza con il mondo ebraico. “Per noi è un vero premio esibirci qui, ed è sempre un piacere ritornare.”
L’evento ha avuto inizio con la pièce L’ispettore generale in salsa yiddish, ispirata all’omonima opera di Gogol e ambientata in uno shtetl degli Urali. Essa narra la storia di un uomo che, arrivato in un villaggio ebraico, viene scambiato per un ispettore inviato dal governo, tanto che il sindaco cerca di accoglierlo nel migliore dei modi. A questo punto l’uomo se ne approfitta per truffare gli abitanti, tentando anche di sedurre a turno la moglie e la figlia del sindaco. Lo spettacolo, portato in scena dai ragazzi dell’Istituto Cattaneo, è l’ultimo di un progetto triennale co-finanziato dalla Fondazione Cariplo. Come ha raccontato la Prof. Silvia Bucci, in questi tre anni si è deciso di trattare tematiche rilevanti legate alla solidarietà sociale.
Il secondo spettacolo ha visto i ragazzi della Scuola Ebraica riportare in scena En Voyage…Si viaggiare!, diretto da Sacha Oliviero e Daniele Arzuffi in lingua francese. Esso, basandosi sulle tematiche del Piccolo Principe, racconta il desiderio di crescere e di fare nuove esperienze tipici della giovinezza, riflettendo su come le nuove tecnologie e i social network siano spesso più un ostacolo che una risorsa.
L’ultimo testo, rappresentato dai ragazzi dell’Università, si intitola Libertango – Storie d’amore e di libertà, e narra la storia degli immigrati calabresi in Argentina, dai primi del ‘900 fino ai mondiali del ‘78, che furono vinti in quella stessa Argentina in cui, negli stessi anni, il regime militare di Videla reprimeva qualsiasi dissenso, anche il più pacifico. Inoltre, qui viene raccontato come i compagni dei desaparecidos si sentissero spesso in colpa per essere sopravvissuti, un rimorso analogo a quello di molti superstiti della Shoah.
Dopo gli innumerevoli applausi del pubblico, la serata si è conclusa con un’esibizione a sorpresa: quella di Gabriele Lakunishok, noto anche con il suo nome d’arte Lakubeats, il quale ha dato una breve dimostrazione della sua bravura nel campo del beatbox. Infatti, come ha dichiarato l’attore di Libertango Emanuele Ingrosso, “la cosa bella è che c’era tanta musica stasera, in diverse forme.”
L’aiuto regista Lieselotte Zucca ha affermato di essere sempre molto contenta degli inviti della Prof. Kamkhagi, perché è un’occasione in cui dei ragazzi coetanei si confrontano tra di loro con esperienze teatrali molto diverse. Ci auguriamo che, oltre a non essere la prima, questa non sia neanche l’ultima volta che simili opportunità vengono offerte.