L’onorevole Lara Comi in visita alla Scuola ebraica di Milano: «Voi e la Fondazione siete l’eccellenza»

Scuola

di Ilaria Myr

La eurodeputata Lara Comi in visita alla Scuola ebraica di Milano 17 febbraio 2017)
La eurodeputata Lara Comi in visita alla Scuola ebraica di Milano con un’opera realizzata dalla classe II delle superiori di 1° grado (17 febbraio 2017)

«Voi siete l’eccellenza. Con questi lavori artistici avete scritto una pagina di storia». Sono parole piene di emozione e di entusiasmo, ma anche di gratitudine quelle pronunciate dall’onorevole Lara Comi, deputato al Parlamento Europeo, durante la sua visita alla Scuola ebraica, il 17 febbraio, organizzata dalla Fondazione Scuola per premiare i ragazzi della Scuola della Comunità ebraica che hanno partecipato al concorso artistico nell’ambito della mostra ‘I segni della memoria’, organizzata da Ermanno Tedeschi. Grazie alla Fondazione Scuola, infatti, molte classi hanno potuto mandare i propri lavori, e i quattro vincitori hanno visto le proprie opere esposte all’interno della mostra.  Non solo. Come annunciato dall’onorevole, una delle opere vincitrici della scuola sarà esposta in modo permanente all’interno del Parlamento europeo a Bruxelles. E l’obiettivo per il futuro è renderlo un concorso annuale.

Durante la sua visita, l’onorevole Comi ha incontrato gli esponenti della comunità ebraica – i co-presidenti Milo Hasbani e Raffaele Besso, il rabbino capo Alfondo Arbib e la presidente della Fondazione Scuola, Karen Nahum – gli insegnanti e i ragazzi, prima durante la cerimonia tenutasi nell’Aula Magna Benatoff della scuola e poi andando nelle classi di tutti gli ordini per conoscere da vicino la nostra scuola.

Arte e memoria: un binomio molto ebraico
«Ringrazio molto la Fondazione Scuola per questa iniziativa e per tutto ciò che fa per la scuola. Essa è per noi, insieme agli iscritti, un polmone della nostra Comunità». Con queste parole il co-presidente Milo Hasbani ha aperto l’evento in Aula Magna, alla presenza di tutti i ragazzi che hanno partecipato al concorso artistico, ai loro insegnanti e alle autorità comunitarie. Un evento denso di parole e concetti importanti, che ha emozionato e coinvolto tutti i presenti, rendendo tutti orgogliosi di appartenere a questa scuola.

«Nella tradizione ebraica qualunque concetto elevato o astratto si concretizza – ha dichiarato poi Rav Alfonso Arbib -. Pensiamo a Pesach, in cui celebriamo una cosa importante come la libertà: nel Seder facciamo invece molte azioni concrete. Ecco, penso che ricordare il passato con opere artistiche sia molto ebraico. Per questo ringrazio molto coloro che hanno  organizzato questo concorso, perché è un tentativo riuscito di trasformare le parole in un atto concreto, che nel tempo rimane di certo più delle parole».

La parola è poi passata a Esterina Dana, preside delle scuole superiori di 1 e 2 grado, che ha parlato dell’entusiasmo con cui i ragazzi hanno accolto il concorso. «Mi ha colpito molto la scelta dei lavori, sia fatti individualmente che da piccoli gruppi che, ancora, da classi intere – ha spiegato -, che hanno così condiviso emozioni e pensieri. Ma mi ha soprattutto colpito la scelta di parlare di memoria con le parole, ma attraverso l’arte, un linguaggio del non detto che dice molto più delle parole».

«Questa scuola è essa stessa simbolo di memoria – ha dichiarato Karen Nahum, presidente della Fondazione Scuola -, nata nel’29, e fisicamente qui dal ’61. Sono felicissima di questa iniziativa perché per avere un futuro bisogna confrontarsi con le proprie radici. Speriamo che questa sia un’occasione di collaborazione e di inizio di scambi e di stage con il Parlamento europeo per creare per i nostri ragazzi nuove opportunità di crescita».

Infine, è intervenuta Livia Ottolenghi, consigliere Ucei con delega alla Scuola, formazione e giovani, venuta apposta da Roma. «Abbiamo la responsabilità di portare avanti il processo per ottenere dalle Regioni i finanziamenti per le scuole ebraiche – ha dichiarato -. Speriamo di riuscirci presto»

Da sinistra Milo Hasbani, l'on. Lara Comi, Livia Ottolenghi, Karen Nahum ed Esterina Dana
Da sinistra Milo Hasbani, l’on. Lara Comi, Livia Ottolenghi, Karen Nahum ed Esterina Dana

Comi: «Ragazzi, abbiate passione per quello che fate»
«Mi chiamo Lara Comi ma per gli studenti delle scuole sono solo Lara». Si è presentata così, come una di loro, l’onorevole ai ragazzi presenti in Aula Magna dopo avere visto i video della Fondazione Scuola. « Sentendo il vostro video mi ha colpito in particolar modo la bimba che ha detto ‘da grande voglio fare la maga’. Io già adesso vorrei con una bacchetta magica risolvere tanti problemi che si basano soprattutto sulla mancanza di rispetto delle persone, sulla mancanza di avere dei valori, una fede, di credere in un futuro migliore. Di questo la classe politica è il peggior esempio, ma personalmente voglio portare avanti un cambiamento nella convinzione che chi la pensa in modo diverso da noi è un valore aggiunto, perché  il confronto fa crescere, ma deve basarsi sul rispetto. Vorrei tornare a un dialogo, quello che voi avete a scuola, dove non tutti la pensate allo stesso modo, tifate squadre diverse, passioni diverse, ma ben venga che queste siano complementari».

E guardando le tre bandiere presenti in sala- quella italiana, quella israeliana e quella europea – ha commentato: «Quelle tre bandiere sono la nostra tradizione, le nostre origini, ma anche il nostro futuro. Ma oggi quella europea non suscita ancora in noi il sentimento di essere europei. Questa è la speranza che abbiamo in voi: siamo convinti che partendo dalle nuove generazioni si possa finalmente sentirsi europei».

Parlando poi della necessità di creare sinergie fra le diverse scuole, ha dichiarato: «Voi siete sicuramente un’eccellenza perché, grazie anche al fondamentale contributo della Fondazione Scuola, non fate mancare niente. Questo è un bell’esempio di sussidiarietà orizzontale, perché nel momento in cui si deve dare un futuro ai propri figli, si investono bene i propri soldi. Non importa quello che lo Stato purtroppo non dà, importa quello che fanno le persone generose come voi, e per questo meritate un ringraziamento particolare».

Rivolgendosi ai ragazzi ha detto: «Desidero ringraziarvi perché con le vostre opere avete dato un valore aggiunto al Parlamento europeo: siete entrati nella storia, perché una delle vostre opere (il Muro del Pianto delle 2° superiori di 1° grado, ndr) sarà inserita in modo permanente nel Parlamento e verrà consegnata al presidente Antonio Tajani, rimasto colpito da quell’opera. Come ha detto la preside Dana, un’immagine vale più di mille parole perché è un’interpretazione di quello che avete realizzato insieme. Per questo motivo vi invitiamo a Bruxelles, ad ammirare la vostra opera e a provare l’orgoglio di avere dato un valore aggiunto al parlamento europeo con la vostra tradizione e la vostra origine. E cercheremo di fare diventare annuale questo concorso, magari proprio per il Giorno della Memoria».

Non poteva poi mancare un riferimento alle istituzioni europee per cui lavora, che danno tante opportunità che purtroppo l’Italia non sa cogliere. «Sono stati stanziati 1,6 miliardi per due anni per l’Italia, ma ogni anno il nostro Paese spende solo il 60% di quello che le viene dato – ha spiegato -. Ad esempio, per il Fondo Garanzia Giovani – di cui parleremo con la Fondazione che può diventare un ente accreditato per questo Fondo – la Lombardia ha speso l’89%, mentre il Molise solo il 20%. Ma questi soldi devono andare per creare lavoro e opportunità di crescita». Da qui un invito alla Fondazione Scuola a collaborare più a fondo «per portare a casa finanziamenti che sono nostri».

L’onorevole ha poi parlato del ruolo fondamentale degli insegnanti, che devono essere premiati e valorizzati per il loro lavoro. «Perché la scuola è la vera azienda che forma i nostri ragazzi per il futuro».

E per concludere, un appello appassionato ai ragazzi. «A chi mi chiede perché ho deciso di fare politica a 26 anni io rispondo: “la faccio per passione” – ha spiegato -. Allora a voi ragazzi dico: abbiate interesse per quello che fate e quello che vi circonda. Quando vai bene a scuola, nella vita lavorativa sei facilitato, perché guardano sì al cv, ma anche alla persona, all’intraprendenza, alla dinamicità e alla voglia di vincere delle battaglie. Vi ringrazio perché avere dato a tutti noi parlamentari europei la vostra opera, non un ‘lavoretto’. E se un domani verrete al Parlamento Europeo con i vostri figli potrete direloro “questo l’ho fatto io”».

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L’on.Comi ed Ermanno Tedeschi con le insegnanti della 2 superiore di 1 grado- Stefania Sciama, Matilde Orlandi e Cristina Ventura – vincitrice del concorso artistico

Dopo i discorsi tutti i ragazzi che hanno partecipato al concorso hanno ricevuto un attestato di partecipazione. Infine, Comi è stata accompagnata a fare un giro nella scuola, visitando le classi e dando una parola affettuosa a tutti i bambini, contenta di essere fra noi.