di Dany Maknouz
Educating for life, educare per la vita. Questo è il motto di World ORT, (www.ort.org), l’agenzia scolastica internazionale cui la scuola ebraica di Milano è affiliata da diversi anni; in queste parole c’è tutta la missione dell’organizzazione, pronta a sviluppare una formazione permanente, all’avanguardia nell’uso della tecnologia e centrata sullo sviluppo di competenze per la formazione di sé, per il lavoro e per la vita.
Anche nel corso dello scorso anno scolastico, come per gli anni passati, molteplici sono stati i fronti delle attività che la scuola ha intrecciato con, e grazie, alla ORT.
Innanzitutto le opportunità formative per i nostri studenti di partecipazione a diversi Summer Camp insieme ad altri ragazzi della stessa età scelti dalle scuole di tutto il mondo e da Israele. I riscontri dei ragazzi al loro rientro sono sempre stati a dir pochi entusiastici, non solo per l’importante esperienza di crescita e per le attività didattiche, ma anche per le coinvolgenti visite turistiche, per le attività ricreative e culturali, per gli incontri organizzati con i migliori professionisti del settore, per la relazione e il confronto con il gruppo dei pari.
Così è stato per due ragazzi scelti per partecipare, ciascuno per una delle ultime due estati, ad un mese di stage di ricerca scientifica al Weizmann Institute di Rehovot in uno a scelta tra i possibili laboratori di biotecnologia, bioinformatica, scienza dei materiali e nanotecnologia, trattamento fotodinamico del cancro, ingegneria genetica e crittografia.
E così è stato anche per Michele L. e Sara S. rientrati, felici e grati, dai loro recenti viaggi rispettivamente a Londra per la Summer Camp di produzione di musica digitale e a Sofia per la Digital Skills Academy di produzione di video e fotografia digitali con desktop publishing.
Come afferma Daniel Tysman, responsabile del Dipartimento Educativo per World ORT, «queste esperienze non migliorano solo le competenze digitali degli studenti, ma anche la loro capacità di lavorare in gruppo, di assumersi responsabilità e di vedere sviluppato un proprio progetto dall’inizio alla fine». Senza dimenticare che le attività sono pensate anche per essere fonte di ispirazione e di sviluppo della creatività individuale.
Le interazioni tra i nostri studenti e quelli di altre scuole ORT, nel corso dell’anno, non si sono limitate alle esperienze estive residenziali all’estero, ma sono state sviluppate anche “virtualmente”, attraverso diversi progetti online portati avanti nei diversi ordini di scuola.
La scuola primaria ha i visto i bambini coinvolti nel progetto Sinai, orientato allo scambio di messaggi e di contatti in inglese con coetanei di una scuola londinese. Nella scuola secondaria di primo grado il focus, con il supporto della Fondazione Scuola, è stato sui progetti a distanza per il potenziamento della matematica, Virtual Math e FirstinMath (di cui si è già parlato in un precedente articolo del Bollettino). Questi progetti matematici si inseriscono in un più ampio curricolo verticale, che vede le scuole superiori inserite nelle reti dei progetti ministeriali PPS (Problem Posing & Solving) orientato all’uso del software matematico Maple nella didattica, e LSO-OSA (per i Licei Scientifici Opzione Scienze Applicate) sui nuovi temi nazionali di scienze e fisica, materie divenute oggetto, oltre alla matematica, della seconda prova di Esame di Stato.
Infine i licei, e in particolare la III scientifico dell’anno scorso, sono stati coinvolti nel progetto CPS (Collaborative Problem Solving) prodotto da Pearson America in collaborazione con World ORT Kadima Mada Israel. Il progetto pone al centro della sua proposta di lavoro interdisciplinare su piattaforma Moodle (http://shiur4u.org/), le due aree di maggior interesse degli standard europei PISA 2015: lo sviluppo del problem solving collaborativo e delle competenze scientifiche. Gli studenti inseriti nel progetto, e abbinati a due a due con altrettanti studenti israeliani, si sono trovati per 8 incontri settimanali, coinvolti nel ruolo di scienziati a ricercare le cause e le possibili soluzioni per l’inquinamento di un immaginario ecosistema, Animalia, colpito da una inspiegabile moria di pesci. Per rendere maggiormente realistico il contesto, agli studenti venivano fornite informazioni molteplici, alcune delle quali irrilevanti o contradditorie se non addirittura fuorvianti. Essi hanno dovuto così gestire e selezionare i dati, valutandone l’attendibilità e la pertinenza, scambiare informazioni tra loro, per formulare ipotesi, proporre soluzioni e comunicare attraverso strumenti digitali quali Hangout e i documenti condivisi. Il tutto attraverso un approccio diretto ai contenuti scientifici, anche specifici, che hanno esplorato da soli con l’aiuto del web, spesso in inglese. Di fatto un’esperienza di vera didattica per competenze, come quella che tra l’altro è stata oggetto di uno dei corsi di formazione per docenti organizzati dalla ORT, il Wingate Seminar a Londra, cui ha partecipato in primavera la docente Vanessa Kamkhagi.
World ORT non è impegnata solo nell’educazione scolastica, ma si propone come ente assistenziale e opera raccogliendo e distribuendo fondi per i diversi Paesi dove le emergenze e i bisogni sociali sono più marcati (http://globalaid.ort.org/). È in questo ambito sociale che si colloca la visione ebraica ORT del Tikkun Olam, la presa di coscienza della nostra responsabilità condivisa a migliorare e trasformare il mondo intorno a noi. Ed è nell’ambito del Tikkun Olam, e del concorso a premi Gina Harmaz volto a diffondere le buone pratiche di volontariato e aiuto al prossimo, che le nostre studentesse Joelle Fargion e Tamar Somekh si sono distinte, vincendo ben due dei 16 premi in palio a livello mondiale, grazie al loro impegno rispettivamente nella distribuzione di pasti kasher a persone sole e nei corsi digitali per i bambini con difficoltà di apprendimento. Ma ognuno di noi può fare la differenza e contribuire o adottare un progetto ORT nel mondo o in Italia; per maggiori informazioni o per essere iscritti alla newsletter inglese di World ORT scrivere a ortmondo@gmail.com inviando il proprio nominativo.