di Ester Moscati
È on line il questionario (clicca qui), elaborato da Roberto Liscia, per conoscere aspettative e speranze dei genitori ebrei di Milano riguardo al futuro dei loro figli. Ma soprattutto per capire come la Scuola della Comunità possa essere sempre più il punto di riferimento e la base per la costruzione di questo futuro. “Il Consiglio della Comunità Ebraica di Milano mi ha recentemente delegato a creare una taskforce per ragionare sulla evoluzione futura della nostra scuola”, racconta Liscia. “A questo scopo abbiamo deciso di raccogliere il parere dei genitori sulle scuole della Comunità Ebraica, in particolare le medie e le superiori, sia nel caso di esperienza diretta come genitori di uno o più figli frequentanti o che abbiano frequentato in passato questa scuola, sia per ‘sentito dire’.
L’obiettivo è di trarre spunti, più concreti possibile, per azioni di rinnovamento e miglioramento continuo”. Si chiede quindi di rispondere con la massima franchezza, per ottenere il migliore dei risultati.
“Il questionario è rigorosamente anonimo”, continua il consigliere Liscia. “Tutte le informazioni verranno trattate per il solo scopo inerente la presente indagine, nell’assoluto rispetto della normativa sulla privacy”.
I risultati dell’indagine verranno poi pubblicati sul Bollettino della Comunità e saranno oggetto di una profonda riflessione. Per compilarlo, basta andare sul sito Mosaico, nella sezione Scuola e accedere al Questionario on line.
Tra le domande proposte, per esempio, alcune riguardano le origini culturali/geografiche della famiglia, per verificare se le aspettative riguardo alla formazione dei figli siano in relazione a questo dato, se l’importanza cioè di preservare una determinata tradizione famigliare e religiosa sia rilevante al fine della scelta della scuola. La domanda sul grado di istruzione dei genitori vuole scoprire se e quanto le famiglie possano essere un sostegno ai figli nel percorso scolastico. O ancora, le domande sulla professione tendono ad evidenziare la relazione tra status dei genitori e aspettative riguardo al futuro professionale dei figli. Non manca un’analisi degli aspetti valoriali che i genitori mettono in campo nel loro ruolo, la religiosità e il grado di osservanza, ma anche se la frequenza della scuola ebraica sia o meno una “tradizione di famiglia”, se cioè si tenda a riprodurre nella prole l’esperienza vissuta da giovani, perché evidentemente la si giudica importante.
Importanti le domande sul futuro che i genitori sognano per i propri figli: quale attività professionale svolgeranno? e dove? vivranno in Italia o all’estero, in particolare in Israele? Aspettative di questo tipo incidono sul tipo di formazione intellettuale e scolastica che la scuola si propone di offrire, e sono dunque elementi di valutazione di grande peso.
Molto articolate e dettagliate sono anche le domande del Questionario relative al tipo di contesto e insegnamento ebraico che la Scuola “ideale” dovrebbe offrire: quanto tempo va dedicato allo studio di ebraico e ebraismo? vanno privilegiati contenuti normativi o etici, insomma quale tipo di ebraismo la scuola deve trasmettere?
Ma per i genitori, l’importanza del fatto che i propri figli frequentino la Scuola ebraica prescinde dal valore intrinseco dell’offerta formativa, o viceversa si aspettano che sia anche una scuola eccellente nel panorama dell’istruzione scolastica milanese? E in questo quadro, quali sono gli indirizzi imprescindibili da attivare nelle nostre scuole superiori?
Il Questionario ha anche un’area diversificata a seconda del fatto che si abbiano ancora figli che frequentano la scuola, o che li si abbia avuti in passato, o viceversa che si sia scelto di non mandarli alla scuola ebraica. La Comunità infatti ritiene che sia utile il parere di tutti i genitori, al fine di comprendere meglio quali debbano essere le caratteristiche della scuola ebraica del futuro. Ricordiamo che il questionario è assolutamente anonimo e ciascuno deve sentirsi libero di rispondere alle domande con la più totale serenità e con la voglia di contribuire al bene comune. Per i nostri figli. Per il futuro della Comunità.