di Ilaria Myr
È stata una cerimonia molto intensa e commossa quella svoltasi mercoledì 3 giugno – in piccolo comitato e con le dovute precauzioni imposte dal momento – per il conferimento di una nuova Borsa di Studio a un ragazzo meritevole di quarta liceo della Scuola della Comunità, intitolata a Giorgio Sinigaglia z”l, persona molto attiva e amata in Comunità per la sua generosità e bontà. L’iniziativa, fortemente voluta dalla Comunità ebraica di Milano e dalla Fondazione Scuola Ebraica, ha premiato per questa prima edizione Marta Sinigaglia, figlia di Giorgio, studentessa della quarta scientifico.
“Questa borsa continuerà a premiare ogni anno un alunno meritevole di quarta, sempre in nome di Giorgio Sinigaglia per ringraziarlo per tutto quello che lui ha fatto per la Comunità” ha spiegato Dalia Gubbay, Assessore alla scuola per le materie ebraiche e i progetti internazionali e consigliere della Fondazione Scuola.
“E’ una delle poche volte in cui viene assegnata una borsa di studio al merito a una persona di cui rendiamo noti il nome e il cognome” – ha dichiarato commosso il presidente Milo Hasbani.
Un ricordo molto commovente di Giorgio Sinigaglia è stato quello di Raffaele Besso, vice presidente della CEM e zio di Sinigaglia. “Era un uomo buono, un padre affettuoso e presente, un marito innamorato, un figlio molto vicino nonostante la distanza e un nipote affettuoso. Ha formato una bella famiglia educando i figli ai valori ebraici profondamente radicati in lui. Ha sempre fatto del bene in punta di piedi e discretamente perché una sua grande dote era l’umiltà”.
Un sorriso è stato strappato a tutti i presenti da Timna Colombo, Assessore alla scuola, che a Marta ha detto: “Sei sicuramente la prima studentessa della nostra scuola, e forse la prima in Italia, a varcare di nuovo la soglia della scuola!”.
La moglie di Giorgio, Sara Sinigaglia, ha ringraziato sinceramente la Comunità e la Fondazione per l’iniziativa: “Giorgio era un uomo speciale, faceva del bene senza clamore. I ragazzi e la cultura erano gli aspetti a cui lui teneva di più, e siamo quindi contenti che altre persone, grazie a questa Borsa di studio, potranno godere della sua semplicità e bontà”.
“La persona di Giorgio emerge evidentemente nei suoi figli, equilibrati e sereni, delle persone ‘per bene’ – ha aggiunto Esterina Dana -. L’eredità di papà ce l’avete dentro”.
Infine Rav Arbib ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa per rendere kavod a una persona a cui, a causa della pandemia, non si era potuto darlo. “Nel dolore ancora più doloroso è stata l’impossibilità di dare gli onori giusti, fare le cose che normalmente si fanno che servono a noi vivi. Che il Suo ricordo sia di benedizione”.