Yom ha-Shoah, un evento-spettacolo che ha toccato il cuore

Scuola

La misura è stata la cifra di tutto l’evento, lo spettacolo che le quinte liceo della Scuola Ebraica hanno magistralmente creato e diretto per Yom Ha Shoah, il 19 aprile scorso, con la supervisione delle insegnanti Tarin Gartner e Ruth Keret. Ospite d’onore, l’Istituto Elsa Morante di Limbiate con cui, da anni, intercorrono fruttuosi interscambi didattici. Con un tono quasi sussurrato, con un piglio asciutto e senza cedimenti retorici nell’affrontare uno degli argomenti più difficili e penosi della nostra storia, i ragazzi delle quinte hanno portato in scena video, brani, canti, letture di poesie, interviste filmate a testimoni. Il leitmotiv è stato Prima & Dopo la Shoah, una chiave di lettura che ha puntato a mostrare il mondo scomparso nei lager e come i sopravvissuti abbiano affrontato  il dopoguerra. Colpisce la capacità registica e creativa, l’abilità di usare linguaggi filmici e giornalistici senza ridondanze, magniloquenze o toni istituzional-memorativi. A partire dal video Immagina, davvero bello, di Daniel Hadjibai, un montaggio di spezzoni di film commentata da scritte dal forte impatto di identificazione. E poi l’intervista toccante -che ha commosso tutti-, girata interamente via Skype da Arianna Kraslavski a sua nonna, Nela Michailovna Sverdlova, che oggi vive in Israele, sopravvissuta alla deportazione degli ebrei ucraini di Dnepropetrovsk perché scappata appena in tempo sugli Urali, con tutta la famiglia. Mentre Arianna pone le domande, la nonna rievoca la fame, il freddo, l’immensa fossa comune nel giardino botanico della città da cui emanava un fetore terrificante durato mesi, “una discarica umana dentro cui, insieme a tutti gli altri ebrei di Dnepropetrovsk, sarei potuta finire anche io se non fossimo scappati in tempo. E tu non saresti mai nata”. E ancora, il video del talentuoso Alessandro Fubini, tutto giocato su immagini in movimento e accompagnato dalla letture di un brano de La Notte di Elie Wiesel, letto da Emilio Arippol e Sharon Sued. Eccellente l’organizzazione di Sabrina Levy, l’allestimento di Oliver Esfandi, i competenti tecnici del suono Ygal Helwani, Miki Bassal, Raphael Braha; la lettura, la scelta dei brani e supervisione dei testi è stata lasciata alla sensibilità di lettrici attente come Sara Szulc, Emanuelle Zar, Ester Levy, Alice Rustichelli, Joelle Chama, Rebeccah Guidi e a ragazzi come Daniel Saban e Isaak Levy.

Bravi e professionali i conduttori dell’evento, che hanno guidato con perizia il pubblico attraverso il percorso della performance: Goldie Tennenbaum, Joseph Mouhaddab, Micol Guetta e Davide Della Rocca. Su tutto, la voce da usignolo di Noah Sinigaglia ha intonato il Shir Lamaalot, il Salmo 121. “Alzo i miei occhi verso i monti e chiedo: da dove verrà l’aiuto per me?…”.

“Quando un genitore assiste a spettacoli come questo -commenta Anat Levy-, in cui memoria, storia ebraica, interpretazione, creatività si fondono, quando vedo il livello di qualità di tutto ciò, beh scompare ogni dubbio. Gioisco di questo liceo e di averlo scelto per i miei figli, perchè nessun altra scuola mi avrebbe regalato le emozioni e la bellezza di uno spettacolo-commemorazione come quello che ho appena visto”.