di Anna Coen
Chi non crede nei sogni non è realista, chi non coltiva ideali non costruisce mondi e non crea innovazione. Sogni e utopie sono il motore dell’agire, sono la benzina di ogni progettualità e concretezza, il propellente irrinunciabile da cui scaturisce una visione e la volontà di realizzarla. Ben lo sa Marina Nissim, mecenatessa, collezionista d’arte contemporanea, imprenditrice a cui il destino dei giovani e del loro futuro sta particolarmente a cuore in un’Italia post-Covid economicamente in lenta ripresa ma che ancora stenta a decollare. Specie se parliamo dei giovani artisti.
Che cosa fa oggi questo Paese per il futuro delle nuove generazioni? Non abbastanza, sostiene Marina Nissim, l’Italia è un Paese che ha rinunciato a sfornare giovani. Che non sa più valorizzare il talento e la creatività. Così i ragazzi scappano altrove, lontano, in cerca di riconoscimento, fortuna, stabilità.
È da questo genere di considerazioni che ha preso il via un progetto visionario: quello di dare voce, spazio e visibilità a una nutrita pattuglia di giovani artisti, regalando una boccata d’ossigeno a un mercato italiano dell’arte sempre più asfittico e ripiegato su se stesso e sui soliti nomi noti.
Si tratta di Una Boccata d’Arte, un progetto ideato e voluto da Marina Nissim e dalla Fondazione Elpis, creata nel 2020 per la tutela, la valorizzazione e la promozione delle forme espressive delle arti e della creatività contemporanee, concentrandosi, in particolare, sul sostegno di artisti giovani e emergenti, provenienti da Paesi e culture differenti, il cui talento meriti maggiori opportunità, visibilità e supporto (la sede espositiva, in via di ristrutturazione, inaugurerà al pubblico in primavera 2022, nel cuore della città di Milano).
Nasce così l’idea di coniugare il lavoro di 20 giovani artisti con 20 Regioni italiane e 20 borghi italiani storici, un borgo storico per ciascun artista: la bellezza spettacolare del paesaggio italiano e le opere d’arte contemporanea incastonate in borghi storici poco noti perché fuori dai circuiti più celebrati, un teatro espositivo en plein air per i lavori di venti ragazzi, installazioni, sculture, video arte, land art e performance, quadri, manufatti, musica, a disegnare come in un ricamo contemporaneo il tessuto urbanistico e paesaggistico della bellezza italiana. Dalle Alpi alla Sardegna, un itinerario culturale, Una Boccata d’Arte, che sarà quindi visitabile e fruibile fino alla fine di settembre, una realtà espositiva che vede sfilare il talento, l’intelligenza, le intuizioni, la creatività di ragazzi provenienti da tutto il mondo, appartenenti a tutte le fedi, credo e religioni, riuniti insieme in un dialogo d’arte.
Vita e arte nei borghi italiani
Una sorta di Peggy Guggenhiem di oggi e per di più italiana, Marina Nissim non nasconde che il suo «obiettivo principale è proprio questo: portare l’arte contemporanea nei borghi invitandoli a vivere l’arte, a reinterpretare con l’artista la storia stessa del borgo in chiave e linguaggio di oggi. La pandemia ha naturalmente dato una spinta decisiva al progetto, poiché i luoghi espositivi tradizionali sono stati chiusi e pertanto il territorio italiano e i suoi borghi che hanno sofferto della crisi del turismo, sono diventati i luoghi di elezione cui dare un contributo di bellezza, di ripresa culturale e turistica. In questo modo si potenzia l’attrattiva del borgo che propone al visitatore una rinnovata lettura di sé. L’arte diventa strumento di promozione locale, offerta turistica, conoscenza ed esperienza di cui fare tesoro per rilanciarla in futuro. Tutto ciò è per me la dimostrazione che, quando c’è la passione, ecco che diventa contagiosa: e allora la vitalità si accende e diventa collettiva, solidale, energica e profonda. Per tutti questi motivi mi auguro che Una Boccata d’Arte diventi un appuntamento nazionale riconosciuto e atteso».Un evento alla sua seconda edizione, ideato in collaborazione con la Galleria Continua, e con la partecipazione di Threes Productions (che consente all’artista la più ampia libertà creativa e l’utilizzo di qualsiasi medium artistico all’interno di percorsi tematici che dialoghino in modo convincente con i borghi).
I venti borghi selezionati ogni anno in base al numero di abitanti non superiore a 5.000, alla presenza di un tessuto culturale attivo e alla capacità artigianale, commerciale e ricettiva a carattere famigliare, diventano così il palcoscenico di venti interventi in situ d’arte contemporanea, realizzati da artisti emergenti e affermati, invitati da Fondazione Elpis e Galleria Continua. «Gli artisti di Una Boccata d’Arte, tra i quali va sottolineata la sempre più crescente presenza femminile, fanno un lungo lavoro di sopralluoghi e studio per approfondire la storia del territorio, impegnandosi poi in un intervento artistico che dialoghi e sia ben connesso con la bellezza, la storia e le tradizioni del borgo. In un paese che fa fatica a motivare i giovani, gli artisti giovani e internazionali di Una Boccata d’Arte sono portatori di freschezza e novità e operano nella più ampia libertà creativa. La ricchezza dei nostri borghi è unica, e gli artisti devono prima entrare in sintonia con il “borgo” e il suo genius loci, e solo in seguito produrre opere inedite, così da assicurare che l’intervento in situ non sia mai percepito come fuori contesto. Linguaggi personali che contaminano il borgo rispecchiando le trasformazioni e i cambiamenti del nostro tempo», spiega Marina Nissim.
Dagli archetipi al mito greco, al racconto riveduto e corretto di Eros e Psiche, dalle antiche tradizioni popolari alla riflessione sulla morale o sul rapporto tra maschile e femminile… Tra i venti artisti, segnaliamo David Benforado e Alberto Selvestrel, Rudi Ninov e Alice Cattaneo, Agnese Spolverini e Binta Diaw, Gaia di Lorenzo e Margherita Moscardini... «Nella mia vita, l’arte rappresenta una dimensione di piacere e bellezza, anche contemplativa», confessa Marina Nissim. «Sono una collezionista di arte contemporanea. Amo i diversi materiali, dal bronzo alla ceramica, al legno, al ricamo e al tessuto; e naturalmente l’arte pittorica. Ogni materiale esprime un linguaggio segreto, ha un’anima. Parto sempre da un’emozione forte, a volte una folgorazione. Mi piace anche creare dei luoghi, una parete, uno scorcio, in cui far convivere accanto a un’opera famosa di un grande artista quella di un emergente che ha avuto la capacità di entusiasmarmi. La mia collezione è costituita da artisti provenienti da tutto il mondo e, negli ultimi anni, si è arricchita di lavori di donne che, come per Una Boccata d’Arte, sono sempre più presenti nel panorama artistico contemporaneo». Perché da sempre l’arte ci porta altrove, fa volare la mente e nutre le emozioni, è un potente attivatore di sogni. E in definitiva, è proprio la possibilità di realizzare un sogno che rende la vita interessante.