“Artists on Antisemitism”: la mostra collettiva sull’antisemitismo apre a New York

Arte

di Pietro Baragiola
Dal 9 giugno fino al 30 agosto 2024 la rinomata 81 Leonard Gallery, localizzata nel quartiere di Tribeca a New York, ospiterà l’esposizione “Artists on Antisemitism”, la nuova mostra collettiva che affronta il tema dell’antisemitismo, oggi sempre più diffuso nel mondo.

Questo progetto è stato ideato dall’associazione Jewish Art Salon, la rete di artisti ebrei newyorkesi, ed ha come protagoniste le 38 opere di 21 espositori che, attraverso dipinti, fotografie e sculture diverse, denunciano sia l’antisemitismo del passato che quello contemporaneo con i suoi crimini dell’odio.

Yona Verwer, fondatrice e direttrice del Jewish Art Salon, ha deciso di organizzare questo tipo di esposizione dopo aver ricevuto la notizia dell’attacco terroristico di Hamas ai danni di Israele.

“Oggi più che mai spaventa molto l’idea di definirsi un ‘artista ebreo’. Tante persone che non l’avevano mai ammesso prima, ora si rendono conto di quanto sia importante avere la libertà di affermare la propria identità religiosa senza paura di possibili ripercussioni” ha affermato Verwer in un’intervista con la Jewish Telegraphic Agency. “Ed è qui che entra in gioco la nostra esposizione.”

Il progetto della mostra

Il 7 ottobre 2024, dopo aver visto per la prima volta in tv le terribili immagini rilasciate dai terroristi di Hamas, Yona Verwer ha deciso di inviare un’email a tutti i membri israeliani del Jewish Art Salon per esprimere loro il suo sostegno personale.

“In molti mi hanno risposto condividendo con me le storie strazianti di ciò che stava accadendo nelle loro vite e alcuni di loro hanno persino deciso di inviarmi opere d’arte che avevano realizzato per esprimere il proprio dolore” ha raccontato Verwer.

Nelle settimane seguenti, vedendo l’aumento degli incidenti antisemiti tra le strade di New York e nel mondo, Verwer, insieme alla curatrice Judith Joseph, capì che era giunto il momento di denunciare una volta per tutte questo odio antiebraico organizzando un’esposizione sull’argomento.

Le due donne si sono quindi messe quindi in contatto con Ronit Levin Delgado, l’artista israeliana membro del Jewish Art Salon che era stata fortemente coinvolta in diverse iniziative artistiche pro-israeliane.

“Ritengo che l’arte, più di un libro di storia, sia uno strumento fondamentale per educare le nuove generazioni verso un futuro migliore” ha affermato Delgado.

Quando è stata contattata da Verwer, Delgado aveva appena ricevuto la sovvenzione per una collaborazione tra l’Ufficio per la prevenzione dei crimini dell’odio della città di New York e COJECO, l’organizzazione no-profit che lavora con la comunità ebraica di lingua russa nel creare opere d’arte sull’antisemitismo.

Insieme, Verwer, Joseph e Delgado si sono rivolte alle curatrici della 81 Leonard Gallery, Nancy Pantirer e Hannah Rothbard, per richiedere la celebre galleria di Tribeca come sede della loro mostra.

“L’idea era quella di non affiggere alcun cartello dell’esposizione all’esterno della galleria. Non solo per motivi di sicurezza ma anche per incoraggiare i visitatori a fermarsi e ad entrare senza avere la minima idea che avrebbero visto una mostra sull’antisemitismo” ha spiegato Rothbard che, come ebrea, è molto legata al progetto.

All’inizio di aprile Verwer ha aperto ufficialmente il bando della mostra ai 500 membri del Jewish Art Salon, concentrandosi su opere d’arte che affrontassero il problema dell’antisemitismo. “La risposta è stata travolgente” ha affermato la curatrice. “Quello che oggi vedrete nella mostra è solamente una piccola selezione di ciò che ci è stato inviato. Tutti morivano dalla voglia di partecipare!”

Dei 50 artisti che hanno fatto richiesta, le curatrici ne hanno selezionati 21, di età compresa tra i 25 e gli 81 anni e provenienti da otto Stati americani, oltre che da Israele.

Le opere sull’antisemitismo

Aperta da poco meno di tre settimane, la mostra “Artists on Antisemitism” sta già facendo molto parlare di sé nel mondo dell’arte.

Tra le numerose opere esposte, quella che oggi sta creando più scalpore per la sua capacità di fondere l’antisemitismo del passato con quello contemporaneo è “Yitler”, un dipinto realizzato dall’artista Marina Heintze che sovrappone le immagini dei volti di Adolf Hitler e del rapper Kanye West (nella foto).

“Per la creazione di quest’opera mi sono lasciata ispirare dagli sproloqui antisemiti che Kanye West ha rilasciato negli ultimi anni e sono rimasta molto spaventata dal gran numero di follower che, seguendolo sui social, possono essere influenzati dalle sue affermazioni” ha spiegato Heintze.

L’artista ha deciso di sottolineare il pericolo di certi comportamenti fondendo nella sua opera l’antisemitismo di Hitler, che la maggior parte degli americani non ha mai vissuto in prima persona, con quello supportato da West e che molti ebrei di oggi affrontano costantemente.

Altri artisti della mostra che stanno facendo breccia nei cuori dei visitatori sono: Isaac Ben Aharon e il suo ritratto dell’inviata speciale americana Deborah Lipstadt, dedita a monitorare e combattere l’antisemitismo nel mondo; Maxwell Bauman e il suo “Emergency Golem”, un’opera tridimensionale che raffigura il famoso protettore del popolo ebraico rivisitato in stile Lego e conservato all’interno di una scatola di plastica da “rompere in caso di emergenza”; Goldie Gross e il suo dittico di una donna con indosso una collana con inciso il suo nome ebraico che vuole nascondere e allo stesso tempo mostrare con orgoglio, sottolineando il contrasto tra la paura e la necessità di affermare la propria identità ebraica.

Per questi artisti presentare le proprie opere alla mostra “Artists on Antisemitism” ha contribuito a creare una comunità solidale intorno ad un tema che può spesso isolare e annichilire le persone che colpisce.

“In quanto israeliana, lavorare ad un progetto simile è stato particolarmente significativo per me” ha affermato Delgado che, oltre a curare la mostra, vi ha contribuito con l’opera “Alive” volta ad incarnare l’eterna vitalità del popolo ebraico.

Lavorare in una mostra interamente dedicata all’antisemitismo è stata la prima occasione anche per la gallerista ebrea Nancy Pantirer che, in un’intervista con la Jewish Telegraphic Agency, ha spiegato il dilemma nello scegliere l’odio antiebraico come tema protagonista dell’esposizione: “abbiamo discusso più volte su come lavorare con il concetto di essere ebrei e se parlare o meno della guerra in atto, ma abbiamo concordato che sarebbe stato un argomento troppo complesso e non siamo del tutto qualificati per affrontarlo. Ciononostante, tutti noi conosciamo l’antisemitismo. Abbiamo visto la sua espansione prima del 7 ottobre e siamo certi che nessuno potrà entrare nella nostra mostra negandone l’esistenza. È per questo motivo che abbiamo pensato: ‘ecco! Questo sarà il nostro argomento principale’.”