di Ilaria Myr
Una fonte preziosissima di informazioni sulla Shoah in Italia e, soprattutto, uno strumento fondamentale per la ricerca storica e per la didattica nelle scuole: non si potrebbe definire diversamente la collezione delle 434 interviste realizzate da Shoah Foundation Institute in Italia ai sopravvissuti, che oggi, grazie alla capillarità e alla “democraticità” della Rete, sono consultabili da chiunque ne sia interessato.
Una prima fonte è il portale dell’Archivio Centrale dello Stato che, in seguito a un accordo siglato nel 2002 con la Fondazione creata dal regista Steven Spielberg, aveva già reso accessibili a Roma tutte le interviste realizzate nel nostro Paese ai sopravvissuti alle esperienze più diverse (deportazione, prigionia, resistenza, fuga, nascondiglio, ecc..) e recentemente le ha rese fruibili anche online a utenti registrati (www.shoah.acs.beniculturali.it ). Dal settembre del 2011, dunque, è possibile visionarle nella loro interezza, così come solo sceglierne le parti che più interessano, grazie a una capillarissima indicizzazione, che segmenta ogni intervista a seconda degli argomenti, quasi minuto per minuto. “Attraverso il thesaurus presente sul portale, fornito da Shoah Foundation Institute, è possibile fare ricerche per parola chiave, sia all’interno della singola intervista sia in tutte le 434, ed entrare così nel punto esatto che interessa – spiega Doris Escojido, rappresentante in Italia dello USC Shoah Foundation Institute for Visual History and Education -. Inserendo, ad esempio, la parola ‘Fossoli’, escono tutte le interviste in cui essa è menzionata”. Lo stesso thesaurus, poi, propone anche opzioni di ricerca (ad esempio: discriminazione, donne, ecc..), in modo da facilitare la navigazione all’interno dell’immenso materiale a disposizione, suscitando anche l’interesse per altri argomenti. Inoltre, vi è anche la possibilità di aggiungere all’interno del sito annotazioni personali, visibili solo dall’utente.
Il portale, creato dal Laboratorio Lartte della Scuola Normale Superiore di Pisa, e curato da Davide Merlitti insieme a Micaela Procaccia, sovrintendente archivistico per il Piemonte e la Valle D’Aosta, ha a oggi totalizzato circa 870 registrazioni di persone di tutti i tipi, con picchi dopo le presentazioni del progetto e durante il periodo legato al Giorno della Memoria: quindi insegnanti e studenti, ma anche normali cittadini interessati ad ascoltare le interviste dei propri parenti, o semplicemente persone vogliose di conoscere la storia della Shoah italiana.
Data la sensibilità degli argomenti contenuti, il portale non consente di scaricare le interviste, per evitare manipolazioni e, per lo stesso motivo, richiede una registrazione, a cui viene data risposta positiva o negativa dopo un esame dei dati da parte dello staff dell’Archivio Centrale dello Stato.
Un’altra importante risorsa è la pagina italiana del sito dello Shoah Foundation Institute (http://dornsife.usc.edu/vhi/italian/), il cui archivio contiene, oltre alle 434 testimonianze in italiano, almeno 3.800 interviste connesse in qualche modo all’Italia. Di alcune di esse sono disponibili alcune clip, mentre altre vengono caricate in questo periodo nella loro interezza. “Fondamentale su questo portale è l’approccio alla didattica della Shoah – continua Escojido -. Nella pagina alla destra delle interviste, sono infatti proposte alcune soluzioni didattiche da utilizzare con gli studenti, che prevedono l’uso di alcune interviste correlate al tema. Vi è, ad esempio, l’esercizio ‘La piramide dell’odio’, studiato per aiutare gli educatori a insegnare gli effetti e le conseguenze di intolleranza e pregiudizi a studenti soprattutto di scuola media, molto utilizzato per affrontare il problema del bullismo anche nelle classi elementari. Ma vi sono anche percorsi didattici sui temi dell’inclusione e dell’esclusione. E la risposta degli insegnanti è altissima ed entusiasta”.