di Ilaria Ester Ramazzotti
“Questo posto è il cuore del popolo ebraico ed è come il sangue che scorre nelle nostre vene. Per capire Gerusalemme, devi stare qui”. “Siamo stati esiliati nel 70 EV, abbiamo pregato tre volte al giorno e abbiamo stabilito uno Stato”. Lo ha detto al Jerusalem Post Doron Spielman, vice presidente della Fondazione Ir David (Città di Davide), a proposito dell’inaugurazione, lo scorso 30 giugno, della Via dei pellegrini, nell’ambito del parco archeologico della Città di Davide a Gerusalemme.
Gli scavi archeologici finanziati dalla Fondazione Ir David, compiuti in più tempi, hanno scoperto una via, lunga 600 metri e larga sette, che veniva percorsa per raggiungere il Tempio in occasione delle festività di Pesach, Shavuot e Sukkot fino a 2 mila anni fa. Il camminamento lastricato, ricco di scale, veniva percorso dai pellegrini ebrei che giungevano a Gerusalemme per adempiere al comandamento di aliyah l’regel: salire alla Città santa per portare sacrifici nelle tre feste di pellegrinaggio. Dei 600 metri della sua lunghezza, ne sono oggi stati scavati circa 250, portati alla luce di recente e oggi visitabili.
Il percorso dei pellegrini partiva dalle vasche di Shiloah (adiacenti al Muro occidentale), l’antico sito del bagno rituale che i pellegrini ebrei compivano prima di iniziare l’ascesa religiosa al Tempio. La strada è stata denominata dagli archeologi della Ir David come la Via dei pellegrini perché convinti che milioni di ebrei la percorsero nei tempi antichi, fino alla distruzione del Tempio avvenuta nel 70 EV per mano dei romani. Lungo il percorso sono state ritrovate alcune serie di scale, mentre solo alcuni dei negozi e degli spazi che lo costeggiavano sono stati parzialmente scoperti.
Tito Flavio Giuseppe, lo storico ebreo romano del I secolo, scrive che 2,7 milioni di persone erano solite visitare Gerusalemme durante le varie festività ebraiche, portando con sé 256 mila sacrifici.
Il ritrovamento è avvenuto in più tappe. La prima risale al 2004, quando si era verificato un guasto a una tubatura del quartiere di Silwan, a sud-est della Città Vecchia. E come spesso accade a Gerusalemme, insieme agli operai, in quell’occasione sono intervenuti anche degli archeologi. Scavando, si è scoperta scalinata di una dozzina di metri posta sopra la vasca di Shiloah, con degli scalini simili a quelli delle Porte di Hulda, che garantivano l’ingresso al Monte del Tempio dalla parete Sud. Si è poi giunti al ritrovamento del pavimento della Via dei pellegrini.
Gli scavi sono parte del piano Shalem, voluto dal governo israeliano nel 2017 per riportare alla luce l’antica Gerusalemme.