di David Fiorentini
I Musei Reali di Belle Arti del Belgio hanno restituito un dipinto alla famiglia della coppia ebrea tedesca a cui fu sottratto dopo la loro fuga durante la Seconda Guerra Mondiale.
L’opera, intitolata “Fiori”, è una creazione di Lovis Corinth ed era appartenuto a Gustav ed Emma Mayer prima di fuggire dalla Germania nazista nel 1938 a Bruxelles e poi in Gran Bretagna.
Dopo la Guerra, in Belgio era prassi che i quadri rubati dai nazisti di cui non era possibile rintracciare i legittimi proprietari fossero custoditi presso musei pubblici. Per cui, anche “Fiori” fu inserito nel complesso museale belga nel 1951, finché non è stato rintracciato dai discendenti dei Mayer.
Il dipinto espressionista, rappresentante un vaso blu pieno di fiori rosa, è solo uno dei 30 che la famiglia sta tuttora cercando.
“Questo è il primo che è stato veramente identificato perché, purtroppo, non abbiamo immagini dei dipinti mancanti”, ha affermato a DW l’avvocato della famiglia Imke Gielen.
Il tema dell’arte rubata dai nazisti è di grande interesse per il museo, che ha anche inaugurato due sale dedicate interamente all’esposizione di opere che hanno subito questo tragico percorso. In particolare, le tele di Corinth appartengono a quella corrente artistica che fu etichettata dal partito nazista come “degenerata”, ovvero contraria ai principi estetici nazisti e dunque da epurare dai musei pubblici.
Il Direttore del museo, Michel Draguet, racconta come chiaramente è stato più facile trovare i proprietari originali delle opere d’arte nel caso delle famiglie ebree originarie del Belgio, grazie agli archivi nazionali e ai contatti comunitari.
Tuttavia, questo non ha fermato la ricerca dei Mayer che dopo anni di lavoro ha potuto riabbracciare il suo caro cimelio di famiglia.