di Michael Soncin
I Paesi Bassi si stanno attivando per verificare se nei loro possedimenti ci sono delle opere d’arte rubate dai nazisti durante il II Conflitto Mondiale. Per farlo è stata istituita una squadra apposita, con il compito di setacciare le opere che si trovano nei Musei, al Senato, alla Camera, ed in tutti gli altri edifici statali.
Le indagini in corso dovrebbero richiedere circa quattro anni. Secondo il sito Algemeiner i beni sotto inchiesta sono quelli restituiti all’Olanda dalle forze alleate al termine della guerra.
La volontà di attivarsi per la restituzione di opere d’arte da parte di uno Stato in veste di primo attore è senza ombra di dubbio una scelta significativa, specie se pensiamo che molte altre nazioni hanno sempre messo un forte attrito quando si trattava di restituire i dipinti ai legittimi proprietari ebrei, i cui beni sono stati trafugati in seguito alle leggi antisemite.
La vicenda che ha messo in atto la presente decisione riguarda un dipinto del pittore olandese Hendrik Willem Mesdag (1831-1915), intitolato Barche da pesca al largo, appeso per decenni nella stanza del presidente della Camera, e dei suoi predecessori.
L’odierna Presidente della Camera Vera Alida Bergkamp ha fatto rimuovere immediatamente il dipinto nell’ufficio, non appena ha saputo che potrebbe essere stato sottratto ad una famiglia ebrea.
Le opere restituite dal governo olandese dalla Seconda Guerra Mondiale ad oggi sono quasi mille, appartenenti per la maggiore dei casi ad ebrei.
“Se i ricercatori scopriranno opere d’arte saccheggiate nella collezione olandese, sarà fatto tutto il possibile per risalire al legittimo proprietario”. A dirlo è stato il rappresentante dei Beni Culturali Dolf Muller.
La Netherlands Art Property Collection (NK collection) possiede in custodia all’incirca 3500 opere d’arte depredate dai nazisti nei Paesi Bassi, che attendono di tornare ai loro eredi.
Foto in alto: dipinto, Barche da pesca al largo, Hendrik Willem Mesdag (fonte – Nederlandse Koppen)