Migliaia di frammenti dei rotoli del Mar Morto dal 18 dicembre sono visibili su un nuovo sito web realizzato da Google e dall’Israel Antiquities Authority con l’intento di rendere i manoscritti più famosi e preziosi dell’antichità disponibili agli studiosi e a chiunque ne sia interessato, con un semplice clic.
Dal sito è possibile accedere alle immagini in alta risoluzione dei famosi rotoli, scritti 2000 anni fa e scoperti a Qumran, sulle rive del Mar Morto, nel 1940.
L’Israel Antiquities Authority (IAA) ha in corso la scansione delle migliaia di frammenti in suo possesso – pezzi provenienti de circa 900 diversi manoscritti – con attrezzature speciali sviluppate dalla NASA grazie alla quali sono visibili aree di pergamena che prima risultavano indecifrabili.
Un team dell’Università di Tel Aviv sta inoltre usando proprio queste immagini per cercare di ricostruire tramite i singoli frammenti, sezioni più ampie dei rotoli, che protrebbero portare a scoprire nuove informazioni circa il contenuto dei manoscritti.
I rotoli, che si pensa essere stato scritto o raccolti da ebrei che hanno lasciato Gerusalemme per il deserto nel tempo del Secondo Tempio duemila anni fa, sono state una delle grandi scoperte archeologiche del 20 ° secolo e sono fondamentali per comprendere la nascita del cristianesimo, l’evoluzione della Bibbia, il giudaismo stesso.
Fra tre anni, quando il progetto sarà completato sarà possibile consultare online la più grande raccolta di frammenti dei Rotoli di Qumran.
Il Museo di Israele, che ospita la collezione dei Rotoli del Mar Morto, già nel 2011, sempre in collaborazione con Google, aveva già messo on online cinque manoscritti. Secondo Adolf Roitman, curatore dei Rotoli al Museo d’Israele, ha detto che entrambi i progetti fanno parte di un “processo globale in cui la conoscenza viene democratizzata grazie alla tecnologia.”
Per vedere i Rotoli di Qumran, il sito è www.deadseascrolls.org.il