di Paolo Castellano
Nella bassa Galilea si trova l’antico borgo ebraico di Huqoq in cui il 15 luglio sono stati riportati alla luce, durante uno scavo tra i resti di una sinagoga risalente al V secolo d.C. , alcuni frammenti di mosaici che raffigurano presumibilmente Alessandro Magno in un incontro con un sacerdote ebreo.
Se l’interpretazione del mosaico fosse corretta sarebbe la prima raffigurazione di una scena “non biblica” mai reperita in una sinagoga. Lo riporta Tablet Magazine.
Il team di archeologi proveniente dalla University of North Carolina, Chapel Hill è stato guidato dal Prof. Jodi Magness e co-diretto dall’Israel Antiquites Authority. Come si può leggere direttamente sul sito web dell’università americana, la squadra di Magness a partire dal 2012 ha effettuato ogni estate continue ricognizioni archeologiche nel borgo antico.
Nel 2013 e 2014, il team aveva scoperto alcuni frammenti di mosaico ma quest’anno altri pezzi si sono aggiunti dando così la possibilità agli studiosi di ricostruire una raffigurazione antica. Il nuovo scavo – nel 2012 si era scoperta un’iscrizione ebraica – ha rivelato che queste iscrizioni erano al centro di un grande pannello.
Durante i lavori archeologici dell’estate del 2012 nel corridoio est della Sinagoga è stata recuperata una rappresentazione artistica che si ricollega al capitolo 15 del Libro dei Giudici in cui appare Sansone con le volpi.
E un anno dopo, è stato rinvenuto un secondo mosaico in cui l’eroe biblico regge sulle spalle la porta di Gaza. Sansone è un eroe caratterizzato da un’eccezionale forza fisica, concessa direttamente da Dio. Le sue gesta sono straordinarie, ma riguardano solo una tappa verso la liberazione dei Filistei.
Il professor Magness ha dichiarato in merito alla scoperta artistica: «Non è chiaro se ci sia una connessione tematica tra le scene sansoniane e gli altri mosaici della navata est». Gli archeologi pensano che la figura umana nella striscia di mosaico superiore ritragga Alessandro Magno poiché la raffigurazione include un elefante. «Gli elefanti in battaglia sono stati associati agli eserciti greci, perché proprio con Alessandro il Grande questi animali vennero impiegati sul campo di battaglia. La scena dunque potrebbe essere una rappresentazione di una leggenda ebraica riguardo l’incontro tra il grande condottiero macedone e un sommo sacerdote ebreo». Gli studiosi ritengono che i mosaicisti probabilmente non abbiano mai visto un elefante in carne ed ossa dato che nella composizione pittorica i grossi animali sembrano dei cartoni animati.
«Le immagini di questi mosaici – così come il loro alto livello di qualità artistica – e le colonne dipinte con motivi vegetali non sono mai state trovate in nessun altra antica sinagoga. Si tratta davvero di scoperte uniche».