La premonizione della morte nella mostra di Tom Pnini

Arte

1427385911_10644418_1058829417467781_8960175179760007624_oÈ stata inaugurata il 10 aprile alla Galleria Giuseppe Pero di Milano (via Porro Lambertenghi 3) la prima mostra personale dell’artista israeliano Tom Pnini, intitolata  The Light Fantastic Toe.

Come spiega l’artista: “Con il film The Light Fantastic Toe ho cercato di riesaminare il concetto di fotografia come l’istante preciso in cui la luce colpisce l’obbiettivo, indagandolo attraverso l’illusione della stereoscopia. Una fotografia stereoscopica è costituita da due immagini quasi identiche scattate con una macchina fotografica a doppio obiettivo poste alla stessa distanza degli occhi umani. Quando la fotografia è osservata attraverso uno speciale visore stereo, le lenti permettono agli occhi di unire le due immagini in una sola che crea un’illusione di magica profondità. Col mio lavoro cerco di svelare il trucco di questa magia isolando due immagini dal visore stereoscopico ed esponendole direttamente alla vista. La fotografia appare come decontestualizzata dalla sua funzione originale. La magia appare chiara davanti a noi come doppio, un momento che si riproduce, un clone, uno specchio”.
The Light Fantastic Toe narra i cinque minuti che precedono lo scatto di un ritratto stereoscopico di una famiglia all’interno di un appartamento della New York del 1860. Si stanno facendo ritrarre prima che il capofamiglia parta per entrare nell’esercito dell’Unione. Il video presenta quello che sembra, apparentemente, uno schermo diviso a metà; si tratta in realtà di un doppio set che riproduce l’illusione di un’immagine stereoscopica. Invece di utilizzare un doppio obiettivo per creare due immagini simili, nel mio video ho duplicato la scena reale: i ruoli dei personaggi sono recitati da due coppie di gemelli, che recitano in due scene identiche. Non è più quindi il ritratto di una sola famiglia, ma di due: identiche e allo stesso tempo differenti. Entrambe posano davanti ad un percorso e un destino simile: la prospettiva della guerra. Poiché lo scatto della macchina fotografica fissa un’immagine per l’eternità, si può dire che in un certo qual modo essa premonisca la possibilità della morte.

Come sostiene Susan Sontag in Regarding the pain of others: “Da quando le macchine fotografiche sono state inventate nel 1839, la fotografia ha fatto comunella con la morte. Essendo la fotografia di per sé una traccia tangibile di qualcosa portato dinnanzi all’obbiettivo, essa ha da sempre rappresentato qualcosa di  più prezioso rispetto a  tutta la ritrattistica dipinta a memoria del passato dei propri cari scomparsi”.

La mostra è aperta dal 13 aprile al 22 maggio, da lunedì a venerdì dalle 14.00-19.00. Sabato su appuntamento. Galleria Giuseppe Pero di Milano, via Porro Lambertenghi 3, tel. 02 66823916.

Tom Pnini – 1981
Vive e lavora tra Gerusalemme  e New York
Tom Pnini è un artista israeliano che utilizza il video e la scultura per creare interventi su larga scala in spazi pubblici . Affasicnato dal mondo del teatro inserisce le sue azioni in ambienti simili a scenografie teatrali . Ne risulta  un  affascinante mix di artificiale e illusionistico in cui ciascuno spettatore viene emotivamente coinvolto in un’atmosfera di sospensione, incredulità , nostalgia , e a volte di umorismo .