di Nathan Greppi
Quando, durante un viaggio a Praga nel 2018, ha sentito il bisogno di trovare un luogo appartato e lontano dalle orde di turisti, l’artista Anna Maria Tulli è entrata nella Sinagoga Pinkas, dove è rimasta colpita nel vedere sulle pareti i nomi delle vittime praghesi della Shoah. Nel vicino museo ebraico, rimase ancora più sconvolta nel vedere i disegni realizzati dai bambini internati nel campo di concentramento di Terezin, che raffiguravano la vita felice di prima alla quale non avrebbero più fatto ritorno.
Nata a Roma nel 1961 e residente a Milano dal 1993, Tulli ha tratto ispirazione da questa esperienza per le sue opere artistiche sul tema della memoria, coniugando la fotografia con tecniche innovative di elaborazione dell’immagine. Da giovedì 19 settembre, le sue opere saranno esposta in una mostra personale presso lo Spazio BIG Santa Marta di Milano, dal titolo Le Scatole della Memoria.
“Sono approdata alle scatole della memoria con il cuore e l’istinto”, racconta la Tulli. “Le vicende terribili subite da 15.000 bambini internati nel ghetto di Terezin, anticamera dei campi di sterminio, sono difficili da sopportare e difficili da narrare, ma ho avvertito comunque l’urgenza di raccontare gli assurdi crimini della furia nazista”.
Già esposta presso il Polo del ‘900 di Torino, Le Scatole della Memoria è una raccolta di opere che dialogano con il passato, intrecciando arte e storia personale e collettiva. Utilizzando materiali come legno, tela di sacco, gesso e grafite, la Tulli crea installazioni che evocano memorie sepolte e frammenti di esperienze dimenticate. Le scatole, simboli del contenimento e dell’occultamento, diventano qui metafore del ricordo: contenitori di vite spezzate, sogni infranti e storie che non possono essere dimenticate.
I disegni dei bambini, realizzati sotto la guida dell’insegnante Friedl Dicker Brandeis, furono per i bambini un rifugio, una finestra di libertà creativa in un contesto di dolore indescrivibile. La Tulli riporta alla luce quel drammatico momento storico, utilizzando un linguaggio estetico che mescola astrazione e figurazione per dare voce a memorie nascoste.
“Credo che lo spirito creativo e la ricerca della bellezza corrano sempre in soccorso all’uomo nei momenti più brutti e diventano quasi un’oasi, a maggior ragione se sei in mezzo all’inferno”, spiega ancora la Tulli. “Sono stati una via di fuga, anche per quei bambini che ricorrevano al disegno per anestetizzare dolori troppo grandi per loro”.
La mostra sarà inaugurata il 19 settembre 2024 alle ore 18:00, presso lo Spazio BIG Santa Marta (Via Santa Marta 10). La mostra sarà aperta al pubblico dal 19 settembre all’11 ottobre, dal lunedì al venerdì dalle 10:00 alle 18:00.