di Ilaria Ester Ramazzotti
C’è un’antica sinagoga, in Galilea, che non manca di riservare continue sorprese. Rinvenuta nella località di Huqoq, a nord-ovest del lago di Tiberiade, risale a 1600 anni fa e svela mosaici preziosi e insoliti. Fra questi, si contano alcune rappresentazioni bibliche e storiche. Lo spiega la direttrice degli scavi Jodi Magness, dell’Università della Carolina del Nord, come riporta online il National Geographic Italia.
Dall’Arca di Noè al passaggio nel Mar Rosso, da Babele a Giona, i pavimenti oggetto degli studi riportano iconografie di eventi biblici. Ma non solo. Gli scavi di Huqoq mostrano alcuni episodi storici, come una probabile rappresentazione di Alessandro Magno e del suo esercito: due uomini potenti che si incontrano accompagnati da soldati e da elefanti in assetto da guerra. Si tratta del primo atto ‘non biblico’ mai attestato in una sinagoga. Una scena enigmatica che Magness ritiene possa illustrare l’incontro di Alessandro Magno col sommo sacerdote di Gerusalemme.
Sono poi emerse, in seguito agli scavi, alcune dettagliate raffigurazioni classificate dagli archeologi come numerose specie di pesci, in particolare un polipo e un delfino che compaiono nel mosaico sulla storia di Giona, mentre un’altra immagine presenta un gruppo di lavoratori con differenti carnagioni, colori di capelli, pettinature e modi di vestirsi, ma tutti intenti nella costruzione della Torre di Babele. Si vedono altresì amorini e maschere teatrali classiche.
“Questi reperti così rari, portati alla luce con il sostegno della National Geographic Society, contraddicono l’idea che gli insediamenti ebraici in Galilea abbiano sofferto a causa dell’aumento del cristianesimo nella regione – afferma Magness -. Non soltanto questa opera d’arte nella sinagoga di Huqoq è di qualità eccezionale, ma mette in evidenza anche una ricca cultura visiva in un momento in cui si ritiene che l’arte ebraica abbia evitato di riprodurre figure umane o animali. C’è questa idea che l’arte ebraica non sia mai stata figurativa – prosegue l’archeologa -, ma si contano molte sinagoghe di questo periodo con immagini di animali e persone”. “Non ho spiegazioni per l’apparente sproporzione di un edificio così grande in un così piccolo insediamento – conclude Magness -. Non ci sono notizie che precedono la nostra ricerca archeologica”. Gli scavi archeologici sono iniziati nel 2012 e continueranno anche nel 2019, custodendo forse altri speciali tesori.