Tra memoria, arte ed emozioni: Amos Goldreich celebra i genitori con un’esposizione indimenticabile alla Milano Design Week

Arte

di Marina Gersony
Un viaggio attraverso la memoria, l’arte e l’innovazione trova la sua epica narrazione nel cuore di Milano durante la Milano Design Week 2024. E al centro di questo viaggio c’è Amos Goldreich, architetto e artista britannico, le cui creazioni non solo sfidano i confini dell’architettura e del design, ma anche del cuore umano.

Attraverso i corridoi del Design Variations di Mosca Partners, un luogo impregnato di storia e rinascita sul waterfront della Darsena, sorge l’esposizione Powered by Love di Goldreich, che incorporerà la nuova collezione insieme a un’installazione di materiali d’archivio originali. In un ex-garage dagli anni Cinquanta, rinnovato e reinventato da Marco Zanuso nel 1938, Goldreich porta in vita non solo il suo lavoro, ma anche il ricordo dei suoi genitori, una coppia di architetti modernisti e poliedrici che ha contribuito così tanto all’architettura e alla storia israeliana e ora internazionale.

La mostra Powered by Love di Amos Goldreich a Milano

 

Immerso nell’evento che si conclude il prossimo 21 aprile, Goldreich espone una testimonianza straordinaria. È una storia intessuta di amore, perdita ed eredità, che risuona nell’anima di chiunque incontri il suo lavoro. Laureato presso l’Architectural Association di Londra (1999), prima di lavorare per studi rinomati tra cui David Chipperfield, Stanton Williams, Haworth Tompkins e Feilden Clegg Bradley Studios, nel 2010 ha fondato l’Amos Goldreich Architecture, che si concentra su progetti residenziali, commerciali e sociali, tra cui un rifugio appositamente costruito per le vittime di violenza domestica.

Celebrando la relazione creativa e affettiva dei suoi defunti genitori, l’architetta e studiosa Tamar de Shalit (1932–2009) e Arthur Goldreich (1929–2011), entrambi figure chiave nella progettazione negli anni Sessanta e Settanta, Amos ha fondato TAMART nel 2024. Il nome derivato dall’unione dei loro nomi, TAMART, caratterizza mobili reinventati e attualizzati della metà del secolo progettati e specificati da de Shalit e Goldreich durante la loro carriera.

VISUALIZZA LA COLLEZIONE https://www.tamartdesign.com/collection

Poltrona Clore Lounge

In questa esposizione, i progetti prendono vita in pezzi di legno finemente lavorati, accanto a reliquie dell’archivio familiare: disegni e fotografie uniche che narrano una storia di passione e dedizione. Tra questi, per citarne solo alcuni come esempio, uno sgabello a tre gambe con la forma a mezzaluna e la poltrona Clore lounge con struttura in legno rivestita con strati di materiali riciclati e naturali. È un incrocio tra passato e presente, dove il nuovo si fonde armoniosamente con il vecchio, dando vita a un’eredità che trascende il tempo.

Tratto da un archivio di oltre 10.000 progetti originali, fotografie, documenti e prototipi rinvenuti e catalogati da Goldreich dopo la morte dei suoi genitori, TAMART diventa così un nuovo capitolo della eredità di de Shalit e Goldreich ed espressione della loro sinergia e risultati multidisciplinari attraverso l’architettura, l’arte, la grafica e il design industriale, nonché tessili, moda, gioielli, set e progettazione di costumi per il teatro.

 

Chi erano i genitori di Amos Goldreich?

La madre, Tamar de Shalit, è cresciuta a Tel Aviv e ha studiato a Londra, dove ha incontrato il suo partner creativo e futuro marito, Arthur Goldreich. Successivamente è entrata a far parte dell’Israel Product Design Office (IPDO) di Nachum Maron, dove ha progettato l’architettura degli interni per il tribunale del processo di Adolf Eichmann a Gerusalemme nel 1961 e altri progetti di design ministeriale e civico. Il suo lavoro di progettazione multidisciplinare, intriso di principi modernisti, ha riguardato interni, mobili, illuminazione, tessuti, moda e gioielli e ha svolto un ruolo significativo nella scena architettonica e del design, che ha contribuito a ridefinire vari stili israeliani. Ha anche progettato mostre, prodotti e in particolare il tanto pubblicizzato attico del filantropo Sir Charles Clore, situato presso il Weizmann Institute of Science.

Il padre, Arthur Goldreich, nato in Sud Africa, ha studiato architettura in Israele con la speranza di partecipare alla costruzione fisica e ideologica dello Stato. Tornò nel Sudafrica degli anni Cinquanta per continuare i suoi studi prima di frequentare la Central School of Arts and Craft (ora Central Saint Martins) a Londra per affinare le sue capacità nel design industriale. Questo lo ha portato a incontrare Tamar de Shalit. Con mostre d’arte internazionali, scenografie e costumi per produzioni teatrali di alto profilo, Goldreich è stato anche un attivo attivista anti-apartheid, successivamente arrestato nel 1963 con Nelson Mandela. Fondatore del Dipartimento di Design Ambientale e Industriale presso l’Accademia Bezalel di Gerusalemme, è diventato uno dei professori più influenti di design e architettura, integrando il discorso politico-critico nell’educazione al design. Il suo lavoro di progettazione, sia in collaborazione con de Shalit che da solista, rimane oggi molto apprezzato.

 

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https://www.theguardian.com/world/2011/jun/29/arthur-goldreich-obituary

«TAMART incarna sia il patrimonio che la contemporaneità – osserva Goldreich – è una fusione che mi piace definire patrimonio contemporaneo. Esplorare l’archivio dei miei genitori è stato un viaggio illuminante, che rivela l’influenza del subconscio sulla mia architettura preferenze. I mobili che presentiamo riflettono la loro etica modernista infusa con calore e profondo apprezzamento per l’umanità. L’utilizzo di materiali naturali e sostenibili onora la loro autenticità e integrità. Dare una nuova vita al loro lavoro mi dà una gioia immensa, so che l’avrebbero accolto con tutto il cuore».

Ed è così che questo sensibile e generoso artista, non solo onora la memoria dei suoi genitori, ma trasforma il dolore in arte e l’oscurità in luce. La sua esposizione non è solo un tributo personale, ma un contributo straordinario alla comprensione della memoria familiare e storica, che risplende come un faro nel caos del presente, illuminando il cammino per coloro che cercano di navigare tra le acque tumultuose della storia e della creatività umana.

 

INFO

Design Variations 2024 by MoscaPartners Garage, Viale Gorizia 14, Milano.

Orari di apertura: 20 – 21 aprile 2024, dalle 10.00 – 21.00. Visualizza su Google Maps

 

 

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