Un prezioso ricamo per cantare Mizmor LeDavid. A Tel Aviv una mostra sui manufatti italiani fino a febbraio 2017

Arte

di Ilaria Ester Ramazzotti

In mostra al Bet Hatfutsot di Tel Aviv (il Museo della Diaspora), appena restaurato, lo splendore dei manufatti italiani, dal Rinascimento a oggi.
Un tributo all’arte ebraica italiana

ON1063_02

Una serie di esempi virtuosi di arte sublimata dal sacro. Raffinati tessuti dai sorprendenti ricami, oggetti rituali di ricercata eleganza e rara finezza, preziosi manufatti lavorati con antiche abilità e maestria. Vi parliamo dei quaranta pezzi provenienti dal Museo di Arte Ebraica Italiana Nahon di Gerusalemme esposti al Beit Hatfutsot – Museum of the Jewish People (Museo della Diaspora) di Tel Aviv dal 30 marzo fino al primo febbraio 2017. I pezzi sono raccolti in una mostra dal titolo Italian Jewish Renaissance, The Beauty of Italian Judaica, che celebra l’incontro fra le correnti artistiche e artigianali italiane con le tradizioni delle comunità ebraiche della Penisola. «Ispirati dal loro contesto culturale e sostenuti da ricchi mecenati, gli artisti ebrei hanno saputo unire lo spirituale con il materiale producendo articoli sacri di elevato spessore artistico. La tradizione ebraica che tende alla creazione di oggetti raffinati per abbellire i comandamenti religiosi aveva così raggiunto in Italia il suo apice artistico», ha dichiarato il gruppo dei curatori. Dalle raffinatezze del Rinascimento agli splendori del Risorgimento, sono messi sotto le luci oggetti sacri e di uso quotidiano prodotti in un arco di tempo che va dal XV al XIX secolo, oltre a opere di arte contemporanea. «L’obiettivo che mi sono prefissa è offrire al pubblico un panorama il più possibile variegato in termini di provenienza, uso, materiali e tecnica, di oggetti e immagini legati all’ebraismo italiano, suddividendo lo spazio espositivo in quattro sezioni – spiega la curatrice della mostra Micol Schreiber Benarroch -: la casa, il matrimonio, la sinagoga e la pubblicistica manoscritta e a stampa. Il tutto con il fine ultimo di far ammirare l’elevato gusto estetico degli oggetti sacri come di quelli di uso quotidiano, tipico dell’arte e della cultura italiana, ebraica e non, che nel corso dei secoli si sono influenzate a vicenda».
Fra i prodotti esposti, spiccano fra gli altri una custodia per tallet di seta finemente ricamata con raffigurazioni variopinte, prodotta nel XIX secolo a Casale Monferrato e donata nel 1986 da Adelina Ottolenghi al Museo Nahon di Gerusalemme. Un paio di scarpe décolleté di seta da cerimonia nuziale, prodotte a Firenze nel 1894 e donate da Leone Viterbo nel 2006, è un chiaro esempio dell’eleganza e della qualità tipiche delle maestranze fiorentine nel campo della moda e della lavorazione dei tessuti. Non di meno, il felice connubio fra ebraismo e arte italiana continua ancora oggi. Un parochet – la custodia che ricopre il rotolo della Torah – disegnato da Emanuele Luzzati, così come dei candelabri di Shabbat creati dal milanese Luigi Del Monte, costituiscono altrettanti punti culminati del percorso espositivo proposto. Un percorso snodato lungo alcuni secoli di storia degli ebrei italiani. «La scelta degli oggetti e delle immagini è il risultato di un iter personale che mi ha condotta, attraverso le vie del ghetto di Venezia, alla casa di mia nonna, Ada Fano e poi a casa di suoi amici, i signori Romanin, dove la mia prozia, Nella Fano, ci osserva elegantemente seduta a tavola da una fotografia – continua la curatrice della mostra -. Di mio fratello Daniel sono invece alcuni scatti esposti nella sezione matrimonio, nei quali sono colti emozionanti momenti tratti da alcune cerimonie di amici». Un tentativo, insomma, più che riuscito di “riassumere” in una quarantina di oggetti e alcune immagini la bellezza dell’arte ebraica italiana nel corso dei secoli passati fino ai giorni nostri attraverso lo sguardo di chi in questo mondo ha profonde radici.

 

 

INFO
La mostra Italian Jewish Renaissance –
The Beauty o f Italian Judaica
Dove: Beit Hatfutsot – The Museum of the Jewish People, The Lady Sarah Cohen exhibition gallery. Il Beit Hatfutsot è nel campus della Tel Aviv University, Klausner Street, Ramat Aviv, Tel Aviv. Entrata Matatia Gate 2.
Quando: 30 marzo 2016 – 1° febbraio 2017
Informazioni e contatti:
http://www.bh.org.il/, info@bh.org.il
Tel. 972-3-7457808 – Fax 972-3-7457811.