di Michael Soncin
Alberto Giacometti (1901-1966), uno tra gli artisti più influenti del ‘900, è per la prima volta in Israele con un’esposizione che presenta una selezione completa delle sue opere dal nome: Alberto Giacometti: Beginning, Again.
Visitabile fino al 7 ottobre 2023, al Museo d’Arte di Tel Aviv, questa mostra segna l’inaugurazione dell’’Eyal Ofer Pavilion, uno degli edifici più iconici della città, riaperto al pubblico dopo un lavoro di riqualificazione, che l’ha riportato al suo stato originario.
La produzione artistica forse più significativa di Giacometti è quella creata dopo la II Guerra Mondiale. Come non riconoscere le sue figure longilinee, sottili, fatte di sculture di donne e uomini fuori dal tempo e dallo spazio, dove alloggia un connubio di emozioni, come l’alienazione e l’ansia che consuma l’individuo da dentro. Opere che sono indice delle cicatrici del dopoguerra, tagli, che rilevano dall’interno l’orrore delle nefandezze.
Il percorso espositivo mostra l’evoluzione dell’operato dell’artista, lungo quattro decenni, con opere che provengono principalmente dalla Fondation-Giacometti, oltre a pezzi della collezione del Museo d’Arte di Tel Aviv, dai primi anni ’20 fino alla sua scomparsa avvenuta negli anni ’60: stampe, disegni, dipinti, gessi e bronzi iconici, ma anche fotografie ed un film del suo studio a Parigi. Inoltre, è presente una speciale selezione del periodo surrealista dell’artista svizzero.
Recentemente Giacometti è stato oggetto d’ispirazione del famoso illustratore italiano Tullio Percoli, che ha trovato in lui la chiave per trasformare in immagini il racconto dello scrittore Franz Kafka, dal titolo Un digiunatore, pubblicato da Adelphi.
La mostra organizzata al Museo d’Arte di Tel Aviv e dalla Fondation Giacometti è stata resa possibile grazie al grande sostegno della Eyal and Marilyn Ofer Family Foundation, oltre al contributo fornito da Credit Suisse.