di Nathan Greppi
“Pregasi procedere immediatamente al fermo di tutti gli ebrei residenti in questa Provincia”: con queste parole, il 3 dicembre 1943, l’allora questore di Reggio Emilia Piero Pozzolini diede inizio alle deportazioni verso i campi di concentramento della popolazione ebraica sul territorio. Oltre che nel capoluogo di provincia, infatti, vi erano ebrei anche nei paesi limitrofi come Reggiolo, Quattro Castella e Castelnovo Monti.
Per ricordare quei drammatici eventi, a 80 anni esatti di distanza, domenica 3 dicembre verrà inaugurata nella Sinagoga di Reggio Emilia una mostra biografica, dal titolo Reggio Emilia, 3 dicembre 1943. N° 01808 – Oggetto: provvedimenti a carico degli ebrei. Con racconti, documenti e fotografie distribuiti in 27 pannelli, verranno illustrate le reazioni degli ebrei che vivevano a Reggio e provincia, e ciò che accadde loro in seguito.
La mostra, allestita da Istoreco (Istituto per la Storia della Resistenza e della Società contemporanea), verrà aperta il 3 dicembre alle ore 11.00, e si protrarrà fino al 26 febbraio 2024. Il giorno dell’inaugurazione, è prevista una visita gratuita alla mostra e alle Pietre d’Inciampo in Via Monzermone con Arturo Bertoldi, Elisabetta Delmonte e Matthias Durchfeld di Istoreco. Anche la data di fine della mostra serve a commemorare un anniversario: 80 anni prima, il 26 febbraio 1944, arrivò ad Auschwitz un convoglio con dieci ebrei reggiani, che furono uccisi nelle camere a gas.
A Reggio Emilia una presenza ebraica è attestata come minimo dal ‘400, quando alcuni vennero chiamati ad aprirvi banchi di pegno sotto il dominio del ducato estense. Gli ebrei reggiani aumentarono di numero con l’arrivo di quelli espulsi dalla Penisola Iberica, agli inizi del ‘500. Nel 1669 furono costretti a vivere chiusi nel Ghetto, per essere liberati prima durante le guerre napoleoniche e poi, in via definitiva, con il Risorgimento.
Quando vennero emanate le leggi razziali fasciste nel 1938, risultavano vivere 65 ebrei a Reggio e un centinaio in tutta la provincia. Circa una decina morirono ad Auschwitz, di cui 9 di Reggio Emilia e una del vicino comune di Correggio (assieme ad altri ebrei stranieri residenti sul territorio). Oggi, Reggio Emilia fa capo alla Comunità Ebraica di Modena.
La mostra resterà aperta tutte le domeniche, ad eccezione del 24 e 31 dicembre, dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00.