La Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura, la Compagnia di San Paolo e le istituzioni cittadine non potevano fare alla città di Torino un regalo migliore a conclusione dellanno di Torino Capitale Mondiale del Libro: un centro studi internazionale dedicato a Primo Levi del quale l11 aprile 2007 cadrà il ventennale della scomparsa. Il progetto prevede una «Casa degli archivi», che riunirà gli istituti Salvemini, Gramsci, Noncentini, Amma e larchivio storico Fiat, in via del Carmine 14, di fronte al Museo della Resistenza e della Deportazione. Questarea sarà però pronta solo nel 2008, un anno dopo la prevista apertura del centro.
«Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre» scriveva Primo Levi in «Sommersi e salvati», lultima opera pubblicata in vita. Lidea alla base del centro studi è proprio questa: mettere a disposizione larchivio, gli scritti, i documenti dellautore per evitare che la polvere del tempo ricopra il ricordo dei drammi del Novecento.
“Dopo mesi di eventi, ha spiegato Dario Disegni della Compagnia di San Paolo, uno dei promotori delliniziativa, vogliamo lasciare alla città qualcosa di permanente. Abbiamo pensato così ad un Centro studi dedicato a Primo Levi, sia perché era un vuoto nellofferta culturale cittadina, sia perché il ventennale della scomparsa cade in concomitanza con la fine dellanno di Torino capitale del Libro».
Primo Levi, nato a Torino nel 1919, è stato uno dei più lucidi testimoni della Shoah. Ha raccontato labisso della deportazione, vissuta nel lager di Auschwitz III in «Se questo è un uomo», ha descritto le difficoltà del ritorno in «La tregua», ha analizzato i percorsi della memoria e delloblio in «Sommersi e salvati». Qualcuno, a questo proposito, già lancia una proposta: donare a ogni giovane torinese, quando compie 18 anni, una copia dei “Sommersi e salvati”, sarà certamente un uomo migliore.