di Paolo Castellano
Ci sono certi avvenimenti del passato che per la loro unicità continuano ad avere un grande fascino anche nel presente. Tra questi possiamo annoverare l’affondamento della nave da crociera Titanic che ha ispirato romanzi, documentari, film e ultimamente anche videogiochi in realtà virtuale.
Non c’è dunque da stupirsi se ci siano molti appassionati di tutti quei cimeli che sono sopravvissuti al clamoroso disastro del 1912. Il The Times of Israel ha infatti riportato in suo articolo che una lettera inviata dal Titanic sarebbe stata venduta ad una casa d’aste inglese per circa 20 mila sterline. La particolarità di questa missiva di 104 anni è che l’autore sia stato una vittima dell’Olocausto.
Il mittente fu Paul Danby, un ebreo tedesco, che il 10 aprile 1912 scrisse un messaggio a sua moglie Rose (il destino ha voluto che la protagonista del film di James Cameron avesse lo stesso nome). Egli stava viaggiando insieme a suo zio Adolphe Saalfeld con la compagnia navale The White Star Line’s Ship e ha avuto l’occasione di visitare il transatlantico a Southampton prima che partisse per lo sfortunato viaggio.
Contrariamente a suo zio, Danby non aveva avuto la fortuna (o la sfortuna) di poter permettersi il viaggio sul Titanic e, con la scusa di accompagnare il proprio parente nella sua cabina, ebbe l’occasione di ammirare i favolosi interni della nave che descrisse nei minimi particolari tra le righe della lettera indirizzata a Rose.
Zio Adolphe, un profumiere londinese, sopravvisse a quella nefasta notte del 14 aprile del 1912 in cui il transatlantico affondò uccidendo 1500 persone dopo la collisione con un iceberg. La sua borsa di pelle contenente numerose fiale di essenze profumate venne successivamente ritrovata all’interno del relitto nel 1985.
Negli anni seguenti Danby fu imprigionato in Inghilterra dopo lo scoppio della prima guerra mondiale con l’accusa di essere un ebreo tedesco. Dopo la fine del conflitto decise di trasferirsi in Olanda con la propria famiglia ma dopo l’invasione del Paese da parte dei nazisti, Darby e sua moglie Rose, vennero deportati in Polonia, nel campo di Sobibor, dove trovarono la morte.
Le sue due figlie riuscirono a sopravvivere alla Shoah. Margaret restò ad Amsterdam, invece Ellen scelse il Canada. Quest’ultima, oggi 95enne, avendo ereditato la lettera del padre ha deciso di venderla in una casa d’aste nel Wiltshire, nell’Inghilterra meridionale.